Siamo oramai a novembre, mese “morto”, come si dice in gergo. Periodo nel quale difficilmente si può far affidamento sul turismo e, di conseguenza, anche le attività commerciale ne risentono. Difficile, inutile nasconderlo, la situazione ad Agropoli dove, soprattutto in centro, la città rischia di collassare nel giro di poco tempo. Quello che una volta era il salotto buono della perla del Cilento è diventato luogo marginale più da evitare che da frequentare. I motivi sono molteplici ma alla base c’è la mancanza di un’offerta commerciale adeguata al contesto. Nel giro di pochi anni sono scomparsi tanti negozietti e piccole boutique, anima del centro cittadino, e sono apparsi una decina di “Indian Shop” che, in questo momento, occupano gran parte dei locali commerciali a distanza di pochi metri l’uno dall’altro. Non è razzismo, ci mancherebbe, ma semplicemente un dato di fatto. Quello che una volta era luogo culto per lo shopping non lo è più. Le causa, a ogni modo, non sono solo da imputare ai negozi di etnie straniere perché in pieno corso regna una totale anarchia e di questo ne è colpevole l’amministrazione comunale. A ogni ora motocicli e autovetture si fanno beffe della zona pedonale, i bambini troppo spesso, anche se in maniera innocente, giocando con il pallone danno un enorme fastidio a chi vorrebbe semplicemente godersi un’ora di passeggio. In più manca un’illuminazione adeguata che faccia venir voglia di frequentare il centro. Insomma, per svariati motivi, il centro sta morendo. Il famoso passeggio anche solo per guardare le vetrine non esiste più, anche perché le vetrine da guardare sono rimaste davvero poche. I bar, o almeno quasi tutti, non si rinnovano da almeno dieci anni e nessuno crea un’offerta commerciale adeguata a quella che dovrebbe essere una cittadina turistica di livello superiore. Di questo passo, la città, non solo perderà il commercio, punto cardine dell’economia, ma anche il turismo. L’ultimo, forse, baluardo cittadino resta Piazza della Mercanzia dove i giovani imprenditori del posto operano con qualità. Purtroppo però, troppo spesso, vengono abbandonati dall’amministrazione che non cura la piazzetta come sarebbe giusto fare. Dicevamo che con questo andazzo Agropoli rischia di perdere anche il turismo. L’estate conclusasi pochi mesi fa non è stata di certo una delle migliori e difficilmente chi ha visitato Agropoli per la prima volta deciderà di tornarci. Stesso discorso vale anche per i weekend invernali, la gente non sceglie Agropoli perché non offre nulla. Il corso, come già detto, è quello che è; San Marco è un lungomare schiavo delle macchine e buio la sera, nessuno vuol passeggiarci; il centro storico non è pubblicizzato e non è ben gestito. Agropoli rischia il collasso, l’amministrazione se davvero ha a cuore gli interessi di questa città si svegli e pensi al bene cittadino ancor prima dei suoi interessi. La città da perla del Cilento rischia di andare nell’oblio di quelle che un tempo erano mete turistiche e oggi città fantasma.
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