Laurito – Emigrò ragazzino in Uruguay con la famiglia. Più di un secolo fa. Ormai a Laurito nessuno ricordava il suo nome. Adesso «ritorna» idealmente al paese natale e il suo nome lo sanno in tanti e gli sarà intitolata una via. E’ la singolare storia di Nicola Capo, naturopata, giornalista e scrittore nato nel 1899.
Dall’Uruguay, nel 1923 si sposta a Barcellona, dove fonda la Scuola Naturista e tre anni dopo pubblica la rivista «Pentalfa», che si occupa di naturismo e di nudismo e della quale tira trentamila copie, che vengono lette in Spagna e nell’America latina. Un grande successo. Scrive anche più di cento libri sulla medicina naturale e alternativa, che ancora oggi vengono ripubblicati con successo in Spagna.
La vicenda la scopre anni fa all’Archivio Centrale dello Stato, a Roma, l’editore Giuseppe Galzerano, che trova il fascicolo che riguarda Nicola Capo di Laurito, un nome che gli è totalmente sconosciuto, ma decide di chiederlo in lettura. Trova un uomo spiato dal fascismo e perseguitato dal franchismo con sequestri e lunghi anni di esilio. Decide di approfondire e, grazie alle sue relazioni in tutto il mondo, viene a conoscenza che una figlia di Nicola Capo vive a Barcellona, ed ha un ristorante vegetariano. Le scrive, poi la va a trovare, ritorna a Casalvelino Scalo con libri e alcune annate della sua rivista «Pentalfa».
La polizia fascista – racconta Galzerano nel suo documentato libro – incarica una spia di seguire e di riferire sul conto di Nicola Capo, definito «anarchico pericoloso» dalle spie fasciste. La spia – per non farsi identificare – utilizza un numero, ma Galzerano sa chi si nasconde dietro a quel numero per fare un mestiere che è da sempre infame. Della spia Galzerano fa nome e cognome: Arturo Rizzoli, fratello del famoso ortopedico bolognese.
Alla vittoria del franchismo, la casa di Nicola Capo – come tante altre – è saccheggiata dalle bande franchiste e gli vengono sequestrati quintali di materiale (libri, giornali, lettere, foto), costringendolo all’esilio in Francia, dove rimane fino al 1967, quando può finalmente tornare, col primo treno disponibile, a Barcellona, dalla moglie e dai figli.
Dopo aver scoperto dov’erano tenute nascoste le carte del padre, la figlia Odina si è battuta contro il governo spagnolo per ottenerne la restituzione, che avviene nel 2011 e per la sua battaglia le viene attribuito il Premio della Dignità, che è un prestigioso riconoscimento spagnolo.
Sabato 18 novembre, alle ore 16, la figlia Odina Capo Perena e altri dieci discendenti di Nicola (scomparso nel 1977) saranno, per la prima volta, a distanza di oltre cent’anni anni dalla partenza del loro antenato, nell’aula consiliare di Laurito. Il sindaco, l’avvocato Vincenzo Speranza, conferirà a Odina la cittadinanza onoraria, poi Giuseppe Galzerano parlerà della vita e del pensiero di Nicola Capo e infine l’attuale Via Gelso, la via in cui Nicola Capo nacque nel 1899, gli sarà intestata per ricordare e onorare il giornalista lauritano nella penisola iberica, al quale la televisione spagnola dedicherà uno sceneggiato curato da Joan Miquel Diez.
Galzerano, che ha scritto la biografia dell’ideologo cilentano del naturismo e nudismo spagnolo, annunzia anche la traduzione in lingua italiana di alcuni libri di medicina naturista e alternativa, come quelli sulle arance e sui limoni. Il limone – afferma Capo – può curare 170 malattie.
Per Galzerano si ha il dovere civile e morale di ricordare gli uomini e le donne del passato che hanno lottato per il progresso dell’umanità e non hanno avuto nessuna debolezza per la dittatura.