La panniculopatia edemato-fibrosclerotica, certamente più conosciuta con il termine di cellulite, è sicuramente la nemica numero uno delle donne. I fattori predisponenti e scatenanti il processo cellulitico, sono primari come la razza, perché la cellulite predilige le donne di razza bianca, della tipologia mediterranea, e fattori di tipo genetico, sui quali non si può intervenire, ma sono altrettanto importanti una serie di altri cofattori.
Per combattere la cellulite risulta fondamentale associare un regime alimentare adeguato e un programma di attività fisica regolare. Nella scelta degli alimenti da consumare nella dieta anticellulite bisogna prestare particolare attenzione a quelli che possono produrre edemi e ristagno di liquidi. Le indicazioni nutrizionali da raccomandare sono un adeguato consumo di frutta e verdura che sono alimenti a basso contenuto calorico ed elevata quantità di fibre, con elevato potere saziante e che attivano la motilità enterica combattendo la stipsi. I vegetali riducono l’assorbimento dei glucidi e dei lipidi; hanno azione disintossicante; contengono vitamine, sali minerali e numerose sostanze ad azione antiossidante come ad esempio i bioflavonoidi, contenuti nei frutti come agrumi, albicocche, frutti di bosco, prugne e pesche), che rinforzano i vasi capillari riducendone la permeabilità. Studi molto recenti pongono l’attenzione sull’importanza di una dieta cosidetta deacidificante, che contrasti cioè il processo infiammatorio innescato dagli adipociti a cui segue una acidificazione dei tessuti. Questa dieta si basa sul consumo di alimenti alcalini come appunto verdura, frutta e legumi che aumentano il ph dei cibi e diminuiscono lo stato infiammatorio del tessuto coinvolto, rispetto al consumo di carni, carboidrati complessi e dolci.