Risalgo la Valle del Calore per raggiungere Valle dell’Angelo, il comune più piccolo dell’area Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (PNCDA) con i suoi 250 abitanti come risulta dall’ultimo censimento del 2011. Dopo aver superato Roccadaspide che si fregia del titolo di Città, mi appresso al bivio delle “due strade”: a destra si prosegue per Castel San Lorenzo, a sinistra si scende verso il Calore e proseguendo per il ponte delle 7 luci, sotto Bellosguardo, si arriva a Villa Littorio e quindi a Piaggine (si risparmiano 15’).
Decido di concedermi il piacere di attraversare, come facevo da giovane, Castel San Lorenzo e gli altri comuni a seguire fino all’alta valle.
Il paese dei 7 vini Doc è, come al solito, animato da una frenesia abituale nel centro dove si incrocia l’immancabile vigile, uomini seduti davanti ai bar, donne impegnate nella spesa quotidiana, mezzi agricoli che attraversano il centro prima di scegliere la strada per gli uliveti dove e iniziata la raccolta delle olive.
Campi e vigne che si adagiano sul dolce pendio che dal monte Chianello scendono fino al fiume e denotano tutta la laboriosità e l’attenzione dei Castellesi e dei Felittesi per un’agricoltura di qualità.
All’ingresso di Felitto, trovo il sindaco che discorre amabilmente con l’edicolante dove ha appena contrato 4 Bic rosse che gli spuntano dal taschino. In 5’ riusciamo a discorrere di varie tematiche: la banca, il piano di zona, le assunzioni nella scuola …
Riparto per affrontare il bosco dello Scaravello che tante paure a provocato in me quando da piccolo vi entravamo su bus e automobili d’altri tempi.
Arrivo a Laurino e salgo in centro. Anche qui la piazza del “seggio” brulica di gente che, approfittando della bella giornata di sole, si attarda prima di riportare a casa i bambini usciti da scuola. Mi fermo all’edicola di Teresa, amica di tempi indimenticabili, conosco la figlia Severina già mamma, parliamo del futuro che lei e alcune amiche si voglio creare e ci lasciamo andare alla giornata che ci attende.
Arrivo a Piaggine in tempo per bere l’aperitivo con Antonio e Francesco. 10’ per parlare di politica, della gente che resta e di noi altri già andati oltre il paese … il pranzo a casa di mia madre Giuseppina, il caffè, un’uscita con lei fino al piccolo uliveto che un tempo riforniva di olio tutta la famiglie, un bacio e via per Valle dell’Angelo.
All’Epitaffio, dove c’è il bivio che porta al piccolo borgo un cartello colorato che indica un parco giochi “Valledellangiolandia” immaginato 15 anni addietro dalla Bimed (Biennale delle Arti e delle scienze del Mediterraneo) e Salvatore Iannuzzi allora, come ora sindaco.
Entro, senza troppi preamboli in casa proprio di Salvatore, un amico di altri tempi, dove trovo la sua mamma che mi abbraccia con affetto. Giuseppina Di Stasi è un’insegnate in pensione che possiede ancora una vivacità intellettuale da fare invidia a molti giovani. S’interessa di tutto e vuole essere aggiornata su ogni aspetto dell’attività del nostro settimanale al quale è abbonata fin dalla prima ora.
È lei che mi annuncia la vera notizia del 2017: sono nati 2 bambini, Mario e Desirè a Valle dell’Angelo! Era da circa 7 anni che non si sentivano vagiti di neonati nel paese. Scendo in piazza dove ha sede il comune, è situato il bar centrale e troneggia l’ex scuola elementare adibita ora a “Caserma dei Carabinieri Ambientali” ex Guardia forestale. Tutti gli edifici pubblici del borgo sono tinteggiati di giallo!
In piazza c’è anche il Bar Drink, il tabacchino, il market, altri piccoli esercizi e la macelleria dove arriva gente da ogni dove per acquistare carne ed ottime salsicce fresche e stagionate.
Più in basso è situato il ristorante la Piazzetta di Angelo Coccaro e di sua moglie Carmela che sa il fatto suo in cucina. Alì, così è conosciuto Angelo, ha avviato da tempo l’attività di ospitalità diffusa.
Ancora più in basso, l’altra “perla” che luccica nel più piccolo comune del Cilento: il ristorante l’Uorto di Donato Andriuolo che, dopo una pausa dovuta a lavori di ristrutturazione, riaprirà a breve anche con il servizio pizzeria. Altro fiore all’occhiello di Valle dell’Angelo è la pluripremiata Pasticceria Agricola di Pietro Macellaro che con i suoi prodotti ha superato l’Oceano e approdato negli Stati Uniti.
In un vico incontro Nicole, una giovane laureata in economia che sta in bilico tra scegliere di restare o di andare oltre dove il mondo appare più ricco di opportunità ma è anche un mare infestato di squali. Impossibile dare consigli …
Risalgo verso la piazza, mi soffermo davanti alla chiesa di S. Barbato, patrono del paese, soppeso i ricordi di tanti amici di mio padre di altrettanti compagni miei di tante speranze. Troppo pochi quelli rimasti, quasi tutti partiti per andare oltre l’Epitaffio a cercare il mondo che allora ci appariva superbo ma certi di poterlo domare.
Qui è restato ciò che eravamo, un grumo di speranze allevate a cercare qualcosa di meglio da un’altra parte e che quando siamo stati certi di averlo agguantato, ci siamo resi conto che con un po’ di cultura in più avremmo potuto costruirlo anche a due passi da dove eravamo nati.
C’è chi, invece, già si è posto alla testa di quanti non si arrendono come il sindaco Salvatore Iannuzzi. Con lui una squadra snella ma motivata: il vice sindaco, Franco Andriuolo, impiegato Ata nella scuola che alla bisogna sostituisce anche le lampadine della pubblica illuminazione; Annabel Coccaro, neo laureata in economia che è il secondo assessore e svolge anche il ruolo di ragioniere del comune; infine, il vigile “albergatore” che oltre all’ordine pubblico e gli altri compiti di istituto, apre e chiude il cimitero e accoglie gli ospiti della casa messa a disposizione dei “Valledellangiolesi nel mondo” al modico prezzo di 25€ per ognuna delle 3 suite con due posti letto.
Sono nove gli allevatori (bovini, caprini ed equini) che hanno ripreso l’attività creando reddito nella piccola realtà.
A seguito dell’iniziativa del comune a breve sarà aperto un caseificio, l’eliporto e il parco per caravan.
Valle dell’Angelo ha un bilancio corrente di circa 300.000€ e un parco progetti finanziati per 4 mln di Euro.
Gli abitanti con residenza sono poco meno di 400, ma quelli che vi vivono sono 250. Tra i quali due nuclei familiari che insieme contano 7 componenti che vivono nella frazione situata a Pruno all’estremo confine dello sterminato territorio del comune più piccolo per abitanti ma tra i primi per estensione territoriale dell’area PANCVDA.
Oggi, che questi luoghi, per quanto li amiamo sono altro da noi, sono piccoli e belli ma troppo “lontani” per essere fatti di nuovo nostri.
Meglio se altri, nativi e non, li scoprano e li facciano loro per farli e farsi felici …