La Costa d’Amalfi Salerno a lutto: si è spento il maestro Mario Carotenuto, all’età di 95, celebre artista originario di Tramonti in Costiera amalfitana che, martedì 24 ottobre, ha lasciato un vuoto incolmabile in quanti lo hanno conosciuto e stimato e noi fra questi in un memorabile incontro al Mediterraneo a Positano , ma anche a Ravello e a Minori, era sempre un piacere parlare con una persona così profonda e generosa. Talentuoso pittore e ceramista, autore di innumerevoli opere, tra cui il noto Presepe Dipinto presso la Sala San Lazzaro del Duomo di Salerno, Carotenuto verrà ricordato da tutti per il suo talento e la sua umanità. Alla Fornace Falcone ha realizzato tantissime ceramiche e opere di grande pregio e importanza. Una collaborazione che iniziò oltre sessanta anni fa, una cara amicizia con Raffaele Falcone che con lui aveva un rapporto di grande stima e affetto.
Mario Carotenuto già nel 1945 diede inizio alla sua attività di disegnatore e pittore: nel 1948 partecipò alla Prima Annuale d’Arte tenutasi a Cava dei Tirreni; nel 1950 alla Mostra Nazionale organizzata a Nocera Inferiore. La sua prima mostra personale fu nel 1953 all’emeroteca dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, presentata al catalogo da Aldo Falivena, mentre nel 1956, in piena adesione alla pittura realista, espose alla Galleria La Cassapanca di Roma.
Successivamente ampliò l’orizzonte della sua ricerca nei viaggi a Parigi, Madrid, Monaco, mentre diventavano sempre più continui gli incontri con Filiberto Menna, Alfonso Gatto, Aldo Falivena, Domenico Rea, Paolo Ricci, Eduardo Sanguineti, Vasco Pratolini e Raphael Alberti. Poi, dagli inizi degli anni Sessanta, e fino al 1965, diresse la Galleria “L’Incontro” di Salerno.
In questo decennio la sua pittura si aprì a nuove esperienze, introducendo il collage, l’oggetto recuperato dal tessuto sociale, e guardando alle esperienze new-dada. E molte delle opere di questo periodo vennero esposte nella personale organizzata alla Galleria “La Borgognona” di Roma nel 1965 presentate da Marcello Venturoli.
Sul finire degli anni Sessanta la sua ricerca artistica recuperò l’impianto figurale, introducendo dei temi e degli spunti onirici, soggetti lasciati alla corrosione dei sogni, alle alterazioni delle atmosfere. In tal senso Venturoli scrisse nel 1968 che tutta la recente pittura “surrealista di Carotenuto è permeata di pittoresco e nasce dalla rinnovata fiducia nella realtà sensibile”.
Nel decennio Ottanta la pittura divenne confessione effusiva, sogno, relazione con il tempo e le immagini. Nacquero così le opere quali «Il sogno di Giorgione», del 1981, il ciclo dedicato a Raffaello e poi le riletture da Velàzquez.
Nel 1981 espose in una personale alla Galleria Rossi di Parma, mentre fu del 1982 la grande antologica organizzata dal Comune di Teggiano e curata da Massimo Bignardi. Nel 1984 la mostra “Le bellissime” tenutasi alla Galleria Il Portico di Cava de’ Tirreni, presentata da Rino Mele e nel 1988 a Minori una grande mostra antologica con opere dal 1941 al 1988. Dello stesso anno anche la personale “Le “Meninas” allestita presso la Galleria Il Catalogo introdotta da un testo di Rino Mele.
Sempre la Galleria Il Catalogo organizzò nel 2002, per festeggiare i settant’anni dell’artista, la mostra “Festa di compleanno. Mario Carotenuto, il mare”, introdotta al catalogo da Enrico Crispolti. Nello stesso anno il Maestro tenne una mostra nella Chiesa di Santa Maria a Gradillo di Ravello, organizzata dalla Galleria Il Punto di Bruno Mansi e presentata in catalogo da scritti di Michele Prisco, Gore Vidal e Massimo Bignardi.
Cittadinanza Onoraria al maestro Mario Carotenuto. Salone dei Marmi, 1 aprile 2011
Nel 2002 la Provincia di Salerno promosse un’antologica della sua pittura, dal 1938 al 1971 e, nello stesso anno, il Comune di Vietri sul Mare ospitò una mostra sull’intera vicenda spesa dall’artista in ceramica.
Nel decennio Ottanta la pittura divenne confessione effusiva, sogno, relazione con il tempo e le immagini. Nacquero così le opere quali «Il sogno di Giorgione», del 1981, il ciclo dedicato a Raffaello e poi le riletture da Velàzquez.
Nel 2005 la personale, promossa ed organizzata dal Comune di Salerno, dedicata ai dipinti che l’artista realizzò nel suo soggiorno tunisino, allestita nell’ex Chiesa di Sant’Apollonia e la mostra “Notturno” allestita al Frac-Baronissi. Nell’estate del 2006 presentò allo spazio Fës Show room, di Minori la mostra “La spiaggia” e ad ottobre del 2010 a Salerno inaugurò una mostra dal titolo “Venti opere per il Presidente”, che venne allestita in occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nel corso di una solenne cerimonia presso il Salone dei Marmi del Palazzo di Città, a Salerno (era il 1° aprile del 2011), l’allora sindaco Vincenzo De Luca gli conferì, a nome del Consiglio Comunale e della cittadinanza tutta, la cittadinanza onoraria per aver amato e onorato la città di Salerno attraverso la sua arte multiforme.