Si è tenuto martedì mattina, intorno a mezzogiorno, il consiglio comunale straordinario con il quale è stata conferita la cittadinanza onorario all’ex campione della Juventus Beppe Furino. A fare gli onori di casa il sindaco Adamo Coppola, il vice sindaco la Dott.ssa Elvira Serra e l’assessore Eugenio Benevento. Presenti tra il pubblico un centinaio di persone tra i quali tanti amici dell’epoca che hanno condiviso ore di svago con quello che sarebbe poi diventato una delle figure più importanti nella storia della più gloriosa società di calcio italiana. Parole importanti sono arrivate dal sindaco Adamo Coppola che ha specificato i motivi del conferimento: “Furino, oltre ad essere stato un grande campione è stato un esempio di determinazione. Sono queste le figure di cui abbiamo bisogno di questi tempi ed è per questo che siamo orgogliosi di associare il nome di Agropoli alla sua persona. La speranza è che da oggi in poi si instauri un rapporto continuativo e che Furino entri a far parte della nostra comunità”. Spiegate le motivazioni la parola è passata al diretto interessato: “E’ un vero onore essere qui, sono sempre rimasto in contatto con Agropoli. Qui ho ricordi stupendi. Sono rimasto sorpreso che nessun altro mio compagno dell’epoca abbia seguito il percorso calcistico, avevano tutti grandi qualità. Apprezzo le motivazioni del sindaco e aggiungo che solo con le qualità tecniche non si va da nessuna parte, non è sufficiente bisogna avere qualità fisiche. Ma non solo, oggi, occorre la determinazione, si può essere bravi ma senza quella non si può andare avanti. Ringrazio tutti, un modo per riavvicinarmi alla città, sono disponibile a stringere ogni rapporto con Agropoli”. L’ex bianconero successivamente svela gli inizi della sua carriera: “A Settembre del 1958 arrivai a Torino. Vivevo in un alloggio della Guardia di Finanza di fronte Piazza D’armi. In quella piazza non facevo altro che giocare a calcio, come del resto facevo ad Agropoli. Furono gli amici di Torino a consigliarmi di provare con la Juve. Gli diedi retta, una mattina arrivai al “Comunale” per un provino, dove c’erano ragazzi che palleggiavano in una maniera incredibile, io non ero alla loro altezza ma nonostante ciò venni selezionato. Non avrei mai immaginato di fare il calciatore. La mia famiglia non sapeva nemmeno cosa fosse il calcio. Io pensavo a studiare e finire gli studi, trovarmi un posto di lavoro insomma”. Dalle parole emerge tutta l’umiltà del nuovo cittadino onorario di Agropoli che poi chiude ricordando ancora gli anni agropolesi: “Ad Agropoli c’era un livello calcistico elevato, tutti erano bravissimi. Quando feci il provino per la Juve avevo un passo diverso rispetto agli altri… le alghe. Giocare anni, scalzo, su quelle alghe vi aveva dato una forza nelle gambe che nessuno, in quel provino di Torino, aveva”. A margine del Consiglio Comunale le foto di rito con il sindaco Adamo Coppola e l’assessore Benevento, da parte dello Juventus Club di Ascea anche una targa di riconoscimento.
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