Torno ad Agropoli per la mia seconda Mezza maratona dopo quella del 26 marzo 2017, quando mi “azzardai” a correrla per la prima volta senza cognizione di causa ed effetto!
Il percorso è lo stesso: Partenza dal Lungo mare S. Marco, arrivo a Paestum e ritorno.
Questa volta corro insieme ai miei compagni della Sporting Valcalore una prova del Campionato Italiano di Mezza Maratona.
La giornata è bellissima e gli atleti impegnati nel riscaldamento prima della gara sciamano sul lungomare e nel dedalo delle viuzze circostanti. L’ufficialità della gara impone tempi stretti e la divisione della partenza in due gruppi: partono prima le donne e, dopo 10’, gli uomini “ingabbiati” in quattro settori divisi per numeri di pettorale. IN prima fila tutti i big che corrono per le zone alte della classifica.
All’improvviso, mi trovo al fianco di Asperino che mi aveva promesso di correre la prima parte della gara insieme. Al via ho tempo di scattare qualche foto e filmare qualche istante prima di metterci in movimento.
Il passo di Asperino mi impone un ritmo non abituale per me, ma mi aiuta ad entrare subito nel clima della gara.
La giornata dell’ottombrata cilentana ci regala una temperatura perfetta con i colori di un mare azzurrino e della vegetazione cangiante della collina.
Al 2° Km Asperino si volta a guardare dietro per capire come siamo messi, io invece, volgo lo sguardo avanti per prendere atto che il gruppo ha già fatto il vuoto.
Al 6° Km lascio andare il mio compagno di viaggio perché non voglio penalizzarlo oltremodo rallentandolo.
Anche perché mi voglio assestare al un ritmo più consono alle mie possibilità. Infatti, ho subito un “brusco” rallentamento e mi “acconcio” ad un ritmo più lento che mi permette di “raccontarmi” il percorso fatto in questi mesi in cui o preso a correre nelle gare podistiche insieme alla mia squadra.
Ricordo la domenica successiva al 26 marzo, quando andai ad Angri per una 10 Km, una bella gara con un percorso pianeggiante. Come non posso dimenticare la Corsa del mito, da Palinuro a Marina di Camerota di oltre 15 Km che mi fece soffrire non poco. Mi ritorna alla mente l’incoscienza con cui affrontai la “cronoscalata” di San Giovanni a Piro, e la calura che mi sfiancò nella corsa tutta in discesa di Sassano.
Ho negli occhi ancora le due gare fatte a Castell’abate la corsa sotto l’acqua scrosciante ad Atena Lucana.
Anche le due gare fatte “in casa”, Corrisoccadaspide e la Marcia del Vino a Castello, hanno lasciato il segno nella memoria … Molte fanno parte del circuito “Cilento di Corsa”.
intanto, arrivo al cartello 10° Km posto proprio nel luogo dove un tempo era situata Porta Aurea , l’ingresso che i viaggiatori dovevano varcare per entrare a Paestum dopo aver sperato il fiume Sele.
Più avanti mi aspetta Gina con una bottiglietta di liquido per idratarmi.
Mi avvicino al punto più bello del percorso: il passaggio sotto la porta Sirena che mi immetterà nell’area archeologica per farmi correre di fianco al tempio di Nettuno e della Basilica. Non resisto alla tentazione di scattare una foto.
All’uscita da porta Giustizia ritorno ai miei pensieri … le gare sono importanti, ma le persone lo sono ancora di più! Ecco perché non posso non ricordare gli amici con cui condivido il piacere di ritrovarmi in queste manifestazioni. Sergio Civita, il presidente, che non fece una piega quando gli dissi che volevo iscrivermi al gruppo e prese per buono il fatto che potevo farcela a reggere. Franco Maiese, che coordina iscrizioni e tiene in ordine i conti. Le due donne del gruppo, Rosmery Antico e Rosalia Pepe: la prima mamma di 4 figli e campionessa del gruppo; la seconda è la mia compagna di viaggio perché spesso corriamo appaiati e arriviamo insieme al traguardo.
Poi c’è il noccio duro del gruppo, gente con esperienza pluriennale di queste competizioni. Si tratta di una squadra coesa se pur in competizione: Alfonso, Paolo, Luigi, Tonino, Fiorentino, Arcangelo, Ersilio, Antonio, Giuseppe … ed altri che ho visto poche volte.
Intanto mi ritrovo al 15 Km di nuovo nella contrada Licinella con il vigile che mi avverte di correre sul marciapiedi in quanto hanno riaperto la strada. Mi avvicino alle 2 ore di corsa e prendo atto che fatto che devo un po’ accelerare se non voglio peggiorare il tempo fatto a marzo (2:39’).
Devo fare i conti con le gambe che già da un po’ mi inviano segnali di stanchezza. La vista del mare mi aiuta a stringere i denti e a fare il possibile per tenere un’andatura un po’ più sostenuta.
IL breve tratto in salita dopo il ponte sul Solofrone mette a dura prova, ma l’arrivo a portata di mano mi da la forza di persistere. Quando intravedo i gonfiabili sotto cui è posizionato l’arrivo, tento anche di darmi un passo più cadenzato. Supero il traguardo con il tempo di 2:28:18,35.
Un ragazza mi offre una bottiglia d’acqua, un’altra la medaglia ricordo, incrocio lo sguardo e il saluto di Rosario Pingaro … vedo tante altre persone intende a rifocillarsi. Sento il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, che saluta gi atleti e si prepara alla premiazione. Mi incammino verso l’auto un po’ provato. Incrocio Paolo con il quale scambio impressioni sulla gara e ci diamo appuntamento alla mezza maratona di Salerno per il 22 ottobre. Sarà un’altra bella esperienza e una ulteriore prova a cui con un po’ di curiosità mi sottoporrò.