Gentile Alfonso Stile, quando è nata Stile TV e chi fu il fondatore?
StileTV ha iniziato ufficialmente le proprie trasmissioni il 10/10/2010: è stato un giorno storico dal punto di vista giornalistico per la comunità di Capaccio Paestum, che mai aveva avuto una tv locale che accendesse i riflettori, h24, sul proprio territorio. Quel giorno, il modo d’informarsi dei capaccesi, e di un comprensorio diventato col tempo sempre più vasto, è cambiato per sempre. L’idea di fondare StileTV è stata del sottoscritto, sulla scorta delle esperienze maturate, nel settore, in Italia e all’Estero.
Come si è sviluppata nel tempo e quali sono stati i momenti più esaltanti?
Abbiamo iniziato in due stanze di un piccolo appartamento… oggi, invece, abbiamo due redazioni a Capaccio Paestum e Battipaglia, dislocate all’interno di building dove pullulano tecnologia e innovazione: il Convergenze Innovation Center e la Copytecnica Tower. I momenti esaltanti sono stati tanti, ma i migliori sono sempre quelli in cui i telespettatori, gli sponsor ed i partner ci manifestano apprezzamenti, lodi e fiducia: è la linfa che ci consente, ogni giorno, di credere in ciò che facciamo e di dare sempre il massimo.
Indichi anche quali sono state le situazioni più critiche che l’emittente ha dovuto superare.
Anche le difficoltà sono state molte, ma penso che è in questi momenti che un imprenditore si fortifica, acquista vera esperienza ed affina il proprio intuito: un ostacolo superato spinge in avanti il limite delle tue capacità e fa di te un uomo migliore, insegnandoti a proteggere ciò che ha costruito ed i tuoi sogni.
Con l’avvento delle nuove tecnologie e con l’avanzare del digitale, quali sono stati i cambiamenti che avete dovuto affrontare e le scelte che avete fatto per restare sul mercato?
StileTV è stata la prima emittente, in Campania, a creare un sistema integrato tv-web-app-social come i grandi network: una multimedialità h24, gratuita per l’utenza, che ha amplificato la nostra dimensione mediatica, diventata punto di riferimento autorevole nel dibattito pubblico.
Qual è il bacino di utenza di riferimento che servite in questo momento?
Il nostro canale 619 su digitale terrestre copre l’intera provincia di Salerno, ma il nostro sito stiletv.it, la nostra app per smartphone/tablet e le nostre pagine Facebook/Twitter sono consultate da tantissimi utenti da tutta Italia e dal mondo, che scelgono StileTV per consultare, in tempo reale, notizie dalla propria terra.
Com’è strutturata la vostra redazione giornalistica e con quale palinsesto giornaliero vi presentate ai vostri telespettatori?
A sud di Salerno, StileTV è l’unica emittente ad annoverare uno staff di sei persone con regolare contratto, tra cui quattro giornalisti, con il supporto di tre corrispondenti. Il punto forte del palinsesto è l’informazione locale, con il nostro seguitissimo TgStile e gli approfondimenti di cronaca e attualità, cui si aggiungono vari formati tipici di una tv generalista.
Per quanto riguarda l’intrattenimento, invece, che tipi di programmazione avete e quali sono le trasmissioni più seguite?
Abbiamo rubriche dedicate all’arte, alle donne, al Cilento, alla comicità, alla musica, alla medicina, allo spettacolo ed allo sport, nonché format esclusivi forniti da testate specializzate.
La vostra emittente opera anche nel settore dei servizi alla pubblica amministrazione con convenzioni retribuite?
Certamente, vantiamo diverse convenzioni retribuite con enti pubblici, e questo rappresenta un valore aggiunto, perché la Pubblica Amministrazione, nella bolgia mediatica che affolla la vita dei cittadini, ha compreso l’importanza di una comunicazione efficace e di qualità, orientandosi nella scelta di professionisti affermati e canali autorevoli sul territorio.
Il Cilento e il Vallo di Diano hanno molti suoi “figli” in giro per il mondo. L’emittente ha programmi specifici rivolti agli emigranti in Italia e all’estero?
Purtroppo ancora no, ma speriamo presto di realizzare un format di questo tipo, sarebbe fantastico.
Dal punto di vista legislativo, negli ultimi anni ci sono stati diversi interventi nel settore delle telecomunicazioni. Hanno migliorato la situazione delle emittenti locali o hanno messo in difficoltà la loro esistenza?
Il discorso burocratico è dolente perché lento e farraginoso, costringendo gli editori a sacrifici continui per adeguarsi e mettersi in regola, con prospettive di business e tecnologie che mutano troppo velocemente rispetto ai tempi che, in Italia, s’impiegano per approvare una legge giusta.
Sono nate anche molte Web TV. C’è stato un fenomeno inflattivo nel settore dell’offerta televisiva oppure è stata un’occasione per aggiornare il settore?
Nutro rispetto a prescindere per tutti coloro che operano nel nostro complesso settore, ma in giro vedo più telecamere che vere tv, vedo più improvvisazione che qualità, vedo più precari che professionisti, ed il pubblico (per fortuna) questo lo capisce!
Concluda lei l’intervista con un intervento in merito alla possibilità, del nostro sistema socioeconomico, di reggere la presenza di tantissimi attori che operano nel settore dell’emittenza televisiva.
Credo sia un falso problema, la concorrenza è uno stimolo non un pericolo per chi lavora con professionalità, perché poi pubblico e sponsor fanno i dovuti paragoni, e alla fine premiano sempre il media più affidabile.