Gentile Antonietta Scelza, quando è nata Gw Tv e chi fu il fondatore?
Tutto è stato concepito simbolicamente il 28 ottobre 2011. In quel giorno ricorre come ogni anno la festa di San Simone e quell’anno, in particolare, cadeva di venerdì e noi quel giorno decidemmo che la scaramanzia fosse messa da parte. Ricordo lavorammo 7 giorni e 7 notti per compilare la documentazione da inoltrare al Ministero, che fu sottoscritta appena pochi minuti prima della chiusura del plico che sarebbe dovuto partire non oltre quel giorno. Lasciai mio figlio Simone davanti all’ufficio postale di Vallo della Lucania, quando l’addetto delle posta stava per chiudere la porta automatica. Simone riuscì a convincerlo ed entrò, consegnò nelle mani del postino il plico e torno a casa con la ricevuta. Destinatario: MISE, Viale America 201, Roma Capitale.
Esattamente un anno e 4 mesi dopo, il 28 febbraio, ricevetti una raccomandata da Roma. Avevo onestamente riposto ogni speranza. Aprì la busta e dentro trovai la copia di un Decreto Ministeriale a firma della dott. Marina Verna – da qualche mese venuta a mancare – la quale mi scriveva per farmi sapere che il Cilento e la Provincia di Salerno tutta, avrebbe potuto vedere la programmazione televisiva della nuova emittente di Vallo della Lucania, pigiando sul tasto del telecomando il numero 668.
Mio figlio, mio marito ed io, con l’aiuto del nostro validissimo Gennaro – indiscutibilmente, il miglior tecnico tra le TV locali d’Italia – mettemmo su un Team, poi rivelatosi vincente, con il quale abbiamo creato tutto, dal niente. All’inizio avevamo messo a disposizione 4 spiccioli; tante idee; e il know-how acquisito in 40 anni di radio e TV locale, prima con Radio Monte Gelbison e poi con Rete 7 di cui ero socia e fondatrice assieme a mio padre Antonino e ai miei fratelli.
Con il passaggio dal Digitale Terreste, per motivi prettamente amministrativi, Rete7 cessò di esistere. La piccola grande emittente che aveva creato mio padre con tanti sacrifici si spense e con lei il sorriso di mio padre. Così Simone, che tanto voleva bene al nonno, decise di regalargli nuovamente l’ebrezza dell’etere ed il 28 novembre 2013, dopo un mese di prove tecniche, andammo ON AIR. Nacque quel giorno il palinsesto de “La TV di Gwendalina” visibile su tutti i televisori dei Cilentani sotto il marchio “Gw Television”.
Come si è sviluppata nel tempo e quali sono stati i momenti più esaltanti del suo sviluppo?
All’inizio il palinsesto era “poverello”. I contenuti erano quasi tutti pre-registrati o confezionati ad eccezione del TG, che iniziamo a trasmettere in onda quasi subito dopo l’ON AIR. Il telegiornale fu concepito come un “rullo” di informazioni che si susseguono, senza l’anchorman tra una notizia e l’altra: snello e veloce.
Nell’inverno tra il 2013 e l’anno successivo, iniziamo a trasmettere il nostro primo programma in diretta. Si andava in onda il martedì alle 21:00 per parlare di sport dilettantesco. La trasmissione fu chiamata per l’appunto “di Martedì Sport”. Inizialmente lo conduceva Angelo, un brillantissimo presentatore di Cicerale, che poi lasciò presto il passo al non plus ultra dei conduttori della TV nostrana Remo Fedullo.
Nel frattempo la programmazione continuava ad arricchirsi giorno per giorno, di nuovi contenuti, sempre scelti attentamente per un pubblico esigente, in un mercato in cui i social e internet hanno cambiato improvvisamente le regole.
Ad un certo punto, quasi improvvisamente, a partire dall’estate del 2014, si è aggiunta al Team Emerenziana, che è la mia futura nuora di cui vado orgogliosissima. Inizialmente lei era molto diffidente verso il progetto di “Gw Television”. Proveniente da un ambiente estremamente classicista, Emerenziana ha saggiato il mondo televisivo facendone una passione e oggi è una delle penne più conosciute a sud della Provincia.
Ogni anno poi abbiamo lanciato un nuovo programma, allargando sempre di più il numero dei nostri collaboratori e ovviamente il nostro share. Due anni fa iniziammo a trasmettere tutte le mattine la messa di Don Ottavio dalla cappella del Sacro Cuore di Agropoli.
Gigino e Agostino nel 2015 hanno lanciato “Lunedì di Rigore”. Poi, l’anno scorso, nel frattempo che Armando iniziava a far parte del Team, Francesco con l’aiuto di Rosamaria, hanno arricchito il palinsesto del mercoledì de La TV di Gwendalina con Vichi Vichi, trasmettendo in diretta oltre 20 puntate ricche di ospiti e informazione. Infine, non posso omettere la “new re-entry” Arturo, il quale mercoledì prossimo – 11 ottobre 2017 – andrà in onda con “Al Solito Posto”.
Ogni volta che abbiamo iniziato una nuova produzione o qualcuno è entrato a far parte della famiglia allargata di Gwendalina per me è stata un’emozione.
Indichi anche quali sono state le situazioni più critiche che l’emittente ha dovuto superare.
Se si crede in quello che si fa – e noi crediamo fermamente in quello che facciamo – e si lavora ogni giorno con cuore, anima e mente salda, è possibile superare ogni ostacolo, anche quello più difficile.
La nostra forza sta nelle nostre idee, nella solidità del Team, e la voglia di crescere e di farlo insieme, nella consapevolezza che ogni difficoltà sarà inquadrata come una nuova sfida, non un fermo, ma un nuovo punto di partenza. Ogni volta che il Team raggiunge un risultato o un obiettivo, cerchiamo sempre di consacrarlo in un brindisi: veloce, allegro e di gruppo. Ogni singolo brindisi però non è un traguardo, ma è il punto di partenza per raggiungere nuovi arrivi.
Con l’avvento delle nuove tecnologie e con l’avanzare del digitale, quali sono stati i cambiamenti che avete dovuto affrontare e le scelte che avete fatto per restare sul mercato?
La nostra TV, essendo una giovane, è già nata nell’era del digitale. Abbiamo sperimentato e messo in pratica sin da subito nuove tecnologie, cercando di essere sempre un po’ più avanti rispetto allo standard tecnologico generalmente impiegato dai competitor anche a livello nazionale. Tecnologicamente non mi occupo io dell’azienda, ma mi piace pensare alla mia edizione più come una valida parodia (leggasi con accezione classica-antica) della Rai, di Fininvest o di Cairo, piuttosto che la parafrasi editori più o meno conosciuti, qui e là. Quattro anni fa, abbiamo avuto la presunzione di produrre tutto il nostro palinsesto in alta definizione pur trasmettendo in Standard Definition (SD). All’epoca, non capivo la scelta fatta da Simone, ma oggi so che a brevissimo sia pronti a lanciare il canale in HD.
Crediamo che il futuro sia internet e che i canali TV presto o poi non saranno più On Air, ma On Line. Oggi eccezion fatta per la diretta (nota ai Millennial come “streaming”), il pubblico richiede sempre più l’“on demand”, che un tempo chiamavamo italianamente “replica”.
Anche se tutto questo richiede infrastrutture e reti con capacità di trasmissione non indifferenti, sostenibili solo con conoscenze e investimenti importanti, il Team di Gwendalina è sereno. I ragazzi mi hanno assicurato che stanno lavorando per portare al tavolo delle decisioni progetti importanti.
Non posso non spendere due parole su FB e YouTube e gli altri Social Network.
Tra gli editori di tutta Italia, c’è chi li condanna perché hanno rovinato la televisione, c’è chi li adotta perdendo l’indirizzo e la mission di editore televisivo locale ed infine c’è chi non c’è.
Noi editori puri, non viviamo di edizione, piuttosto viviamo per l’edizione e prima di tutto c’è l’LCN (in numerino sul telecomando), poi il resto.
Non possiamo essere indifferenti a questi colossi internazionali che la stampa chiama “over the top” (sopra i migliori). Secondo me sono utili per farci conoscere, per veicolare più velocemente le nostre informazioni e i nostri programmi… noi siamo seguiti da molti Cilentani che sono fuori per lavoro o natii trasferitisi oltre oceano. Non esserci sui Social, significa non percepire il mercato. Esserci troppo o esclusivamente significa non essere editori televisivi locali.
Resta il fatto che, qualunque sarà la domanda del mercato, su qualunque mezzo di comunicazione video, noi ci saremo.
Qual è il bacino di utenza di riferimento che servite in questo momento?
La nostra emittente vanta un pubblico potenziale di oltre 1.000.000 di utenti. Non abbiamo Auditel, perché riteniamo che, essendo i rilevamenti delle mere statistiche, le informazioni dello share non sono in grado di darci la reale percezione di quanto il pubblico sia interessato ai nostri programmi. La TV locale deve essere fatta di persone reali. Lo share lo calcoliamo sull’opinione della c.d. “signora Maria” e del “signor Vittorio” che per noi rappresentano gli utenti comuni che per strada ci fermano ed esprimono la propria opinione valutandoci vis a vis, nel bene (si spera) o nel male.
Il nostro segnale copre la quasi totalità della provincia fatta eccezione per alcune aree più interne che non ricevono affatto il digitale terrestre. Noi come la maggior parte delle emittenti cilentane trasmettiamo sullo stesso segnale, quindi non ce n’è una che si vede più delle altre.
Com’è strutturata la vostra redazione giornalistica e con quale palinsesto giornaliero vi presentate ai vostri telespettatori?
La nostra redazione giornalistica è composta da sole teste pensanti. Per la redazione news e informazione, Emerenziana si occupa della coordinazione oltre che della redazione notizie e programmi TV. Arturo e Pasqualina invece si occupano principalmente del telegiornale e della rassegna stampa assieme a Simone e a me che facciamo da supporto.
Gigino, Agostino, Remo e Massimo si occupano della redazione delle rispettive trasmissioni sportive “Lunedì di Rigore” e “di Martedì Sport”. Mentre Francesco e Rosamaria si occupano assieme a Simone ed Emerenziana di Vichi Vichi.
Per il palinsesto mi limito a dire che è generalista, apartitico e non convenzionale e approfitto di questo spazio per invitare tutti i lettori di Unico a guardare il nostro palinsesto sul canale 668 del digitale terrestre.
Per quanto riguarda l’intrattenimento, invece, che tipi di programmazione avete e quali sono le trasmissioni più seguite?
La nostra emittente è di tipo generalista, facciamo parte di una comunità che si identifica pressappoco con gli abitanti del Parco. Cerchiamo di coinvolgere tutte le fasce di età, da 3 a 99+ anni, uomini e donne indistintamente. Ci sono poi dei programmi che per il format sono indirizzati ad un pubblico più o meno vasto di persone che si determina anche e soprattutto in base alle fasce orarie di trasmissione dei programmi.
La vostra emittente opera anche nel settore dei servizi alla pubblica amministrazione con convenzioni retribuite?
No! Spesso in passato, ma anche oggi, le TV locali hanno beneficiato di fondi pubblici, definiti sotto la locuzione “convenzioni di servizi”. Le convenzioni, in particolare quelle di durata, comportano l’adozione di indirizzi e scelte editoriali non sempre condivisibili dal pubblico non pagante. Ovviamente l’offerta dei nostri servizi è aperta indistintamente anche agli enti pubblici, che acquistano – nel caso – un servizio puntualmente definito, programmato e a carattere prevalentemente informativo.
Il Cilento e il Vallo di Diano hanno molti suoi “figli” in giro per il mondo. L’emittente ha programmi specifici rivolti agli emigranti in Italia e all’estero?
Noi siamo nati per raccontare il territorio. Qua. Chi è all’estero ci segue attraverso lo streaming, per sapere quello che succede qua.
Però quando qualcuno di qua, va li o là, quando ritorna qua noi cerchiamo di raccontarlo all’interno di uno dei nostri contenitori televisivi che sono visibili sia qui sul digitale terrestre, sia li e là attraverso internet.
Dal punto di vista legislativo negli ultimi anni ci sono stati diversi interventi nel settore delle telecomunicazioni. Hanno migliorato la situazione delle emittenti locali o hanno messo in difficoltà la loro esistenza?
Con il passaggio dal digitale all’analogico è venuto meno l’oligopolio dell’informazione televisiva. Prima su una frequenza c’era solo un canale televisivo. Oggi hanno ridotto le frequenze disponibili, ma grazie al digitale terrestre, su una sola frequenza possono coesistere fino a 12 canali. Il problema reale è che sono state tolte tutte le frequenze agli editori locali piccolini, così sopravvivono oggi solo gli editori interprovinciali e regionali, ma fino a quando? Entro il 2020 l’Unione Europea ha imposto un nuovo swith-off, la banda delle frequenze 690MHz-790MHz passerà alla telefonia mobile per il 5G, si passerà al DVB-T2 e probabilmente il tuo televisore di casa avrà bisogno di un nuovo decoder. Prepariamoci nuovamente al caos.
Sono nate anche molte Web TV. C’è stato un fenomeno inflattivo nel settore dell’offerta televisiva oppure è stata un’occasione per aggiornare il settore?
In merito alle web TV credo che oggi siano ancora un’attività pioneristica. Troppo. Sono poche le persone che hanno una Smart TV e ancora meno quelle che guardano per più di 30 secondi un contenuto video sul cellulare o sul computer.
La nostra emittente nasce nel periodo in cui sono iniziate a nascere anche le Web TV. Si tratta, comunque, di due prodotti differenti, che mirano a pubblici diversi… almeno per il momento. Nessun fenomeno inflattivo per quel che ci riguarda.
Concluda lei l’intervista con un suo intervento in merito alla possibilità del nostro sistema socioeconomico di reggere la presenza di tantissimi attori che operano nel settore dell’emittenza televisiva …
La sua domanda è provocatoria. Ma le risponderò ugualmente. In passato con l’oligopolio (dicasi quasi-monopolio) la gestione del mercato era semplice: se avessi voluto uscire in TV, saresti dovuto passare da Rete7, che all’epoca deteneva la stragrande maggioranza degli spettatori cilentani della TV nostrana.
Oggi c’è il libero mercato.
Io sono cresciuta in analogico.
In passato ho visto molte emittenti di partito.