Come ogni città che si rispetti anche Agropoli ha i suoi movimenti di popolazione. Gente che arriva, gente che va e gente che resta. La capitale del Cilento, turismo a parte, è da sempre meta di numerosi viaggiatori che magari, una volta incantati dalla sua bellezza, finiscono per restarci. Per uno che arriva, però, c’è sempre qualcuno che parte. Come Gerardo che oggi, non ancora trentenne, ha deciso di trasferirsi a Roma: “Agropoli è la nostra terra – ci ha detto – e ognuno di noi è innamorato della sua terra. Come ogni cosa però ci sono i pro e i contro. I pro sono le sue bellezze, inutile dirlo, mentre i contro sono quelli che affliggono un po’ tutto il sud in generale. Io, oggi, lavoro nel settore dei trasporti, una carriera che purtroppo non avrei mai potuto intraprendere rimanendo nel mio luogo di nascita. Certo, c’è la nostalgia di una bellissima terra dove il tempo pare veramente essersi fermato. Sensazione che, nonostante adesso viva in quella che chiamano la Città Eterna, qui non ho mai provato. Ognuno però sogna di dare un futuro ai proprio figli e so benissimo che quello che sto facendo oggi, oltre alle soddisfazioni lavorative, è proprio questo”. Percorso inverso a quello di Gerardo l’ha fatto Valentina, agropolese da generazioni, che dopo il diploma si è trasferita prima a Napoli e poi a Milano, il tutto per un totale di cinque anni lontano da quella che era la sua casa. “Solo gli agropolesi sanno quanto amore proviamo per la nostra città, ma dei miei anni lontani non rimpiango nulla. Anzi, i miei ricordi sono positivissimi. Il lavoro era appagante e anche le mia voglia di uscire dai canonici schemi cittadini è stata ripagata in pieno. A Milano lavoravo nel settore della moda, visual merchandising per grandi catene di abbigliamento. Un mondo che forse qui non arriverà mai. Questo fino a quattro anni fa quando sono tornata anche per la voglia di avere una famiglia, perché al nord ci possono anche essere i lavori migliori del mondo ma pensare di tirar su un nucleo familiare è davvero difficile. Oggi vivo qui con mio marito e nostro figlio di tre anni e mezzo appena compiuti. Stiamo bene e sappiamo che una famiglia di qui spende la metà di una del nord per arrivare a fine mese. Ovvio che non ci sono solo pro, ad esempio continuare la mia carriera professionale è utopia, come è difficile trovare un lavoro part-time ben retribuito. Di solito in giro si trovano solo lavori a tempo pieno pagati come lavori a orari ridotti. Davvero incredibile!”. Il lavoro, insomma, la componente principale per la vita di tutti noi, lo sa bene Valentina: “Non so se consiglierei a qualche ragazzo di venire a vivere nel Cilento. Molti vanno via e li capisco. Chi non ha una base lavorativa solida fa fatica ad andare avanti. Siamo il miglior paese per qualsiasi vacanza, questo è indubbio, ma spesse volte non basta perché Agropoli non riesce a vivere nemmeno di turismo”. Ma nonostante tutto, il proprio paese non si rimpiange: “Quando ero a Milano – chiosa Valentina – vedevo i bambini chiusi negli asili o nei nidi fino alla sera. Di certo vengono assistiti e svolgono mille attività ma parliamo pur sempre di quattro mura. Noi quasi ogni giorno, quando il tempo lo permette, andiamo a fare una passeggiata vicino al mare o lo portiamo a giocare sulla spiaggia. Sono dettagli che nella vita di un bambino possono fare la differenza”. Vite diverse, due persone quasi coetanee che hanno svolto il percorso inverso che pare comunque soddisfare entrambi. Ma del resto al mondo non siamo mica tutti uguali.
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