“Territori, Persone, Valori” è il titolo del meeting nel corso del quale gli 800 delegati delle 110 Banche di Credito Cooperativo, Raiffeisen e Casse Rurali, con la partecipazione della Banca d’Italia, durante il quale le Bcc aderenti hanno dato mandato ufficiale a Cassa Centrale di prelevare dai loro conti le somme necessarie per l’aumento di capitale: 700 milioni in contanti. Con questo passaggio il Gruppo è diventato realtà, una realtà che porterà a presentare l’istanza autorizzativa a inizio 2018.
Sono 1600 le filiali (Sardegna esclusa) dove operano 11.000 collaboratori, con un patrimonio di 7 miliardi, un CET 1 Ratio del 17,20%, circa 77 miliardi di attivi ed impieghi per 47 miliardi.
Per il Presidente Giorgio Fracalossi è questa una grande vittoria, una sfida ampiamente vinta e in tempi record, ribadendo con forza la concretezza di questo nuovo Gruppo Bancario.
Mario Sartori Direttore Generale del Gruppo Cassa Centrale Banca ha ribadito: “abbiamo fatto oggettivamente molta strada ma non basta, dobbiamo puntare all’eccellenza, nell’interesse delle nostre BCC e di tutta la nostra gente”.
Sartori è stato ospite della Bcc di Aquara a Paestum nel corso dell’evento organizzato in occasione del 40° anniversario della fondazione della Banca. In questa occasione ha avuto modo di conoscere il territorio dove operano le due Bcc che hanno aderito al gruppo bancario guidato da Cassa Centrale Banca: Aquara e Montepruno.
In questa occasione, oltre ad incontrare i vertici delle due banche Antonio Marino, Luigi Scorziello, Michele Albanese e Antonio Ciniello, Mario Sartori ha visitato l’area archeologica, l’azienda Vannulo e Castellabate. Questo gli ha consentito di farsi un’idea più precisa della realtà socio-economica e culturale in cui operano le due consorelle. Realtà in cui le Bcc (insieme alle altre che hanno aderito al gruppo Iccrea) sono le uniche banche che ancora hanno una presa forte sul territorio e sono, di fatto, interlocutori e partner di ogni imprenditore che opera nella realtà provinciale.
Ora, una volta avuto il via libera per la costituzione del primo versamento del capitale sociale, i tempi di attuazione completa della riforma delle Bcc saranno dettati dalla Banca d’Italia e dalla BCE.
Il dado è tratto! Si è trattato di un’operazione che, per dirla con le parole di Giorgio Fracalossi, “è questa una grande vittoria, una sfida ampiamente vinta e in tempi record, ribadendo con forza la concretezza di questo nuovo Gruppo Bancario”.
Ma è Sartori, direttore generale del Gruppo Cassa Centrale Banca, a riportare tutti alla realtà affermando che “abbiamo fatto oggettivamente molta strada ma non basta. Dobbiamo puntare all’eccellenza, nell’interesse delle nostre BCC e di tutta la nostra gente.”
Effettivamente, aver convinto migliaia di soci sparsi su tutta la penisola a cedere poteri di controllo e coordinamento ad un Cda che ha la testa in un “non luogo” fisico lontano dal mondo in cui erano abituati ad agire ed a interloquire, è stata una grande impresa. Lo è ancora di più se si considera proprio la natura di prossimità con cui le Bcc si sono caratterizzate fin dalla loro nascita.
È certo che se non ci fosse stata la spinta della forza della legge (ampiamente contente stata proprio dal gruppo dirigente delle Bcc di Aquara e Montepruno) non si sarebbe giunti fino alla costituzione di cui oggi sembrano tutti soddisfatti.
Il compito prioritario che avrà il gruppo dirigente nazionale sarà proprio quello di valorizzare al massimo le professionalità provenienti dalla periferia che si è fatta centro nei territori ed ora vuol vincere la sfida di essere capace di conquistare un “altro mondo”: quello di contribuire a costruire un nuovo metodo di lavoro che non lasci indietro nessuno dei valori su cui si fonda il fare banca di prossimità.
Si tratta di essere capaci di portare a soci e clienti quel valore aggiunto relativo i servizi aumentandone il numero e portando al massimo livello per indurre anche aziende che per le loro dimensioni, finora, si sono rivolte al mercato finanziario monopolio dei grandi gruppi bancari..
Coniugare la tradizione dell’essere parte attiva del mondo in cui si opera e mettersi in campo in altri segmenti di mercato è la strada che consentirebbe alle Bcc di aderire alle esigenze della legge e spiccare un salto verso un futuro di cui si intravede già una nuova aurora.
A favorire l’integrazione nel nuovo soggetto bancario c’è già l’esempio della perfetta sintonia (questa ricercata e non imposta) che da oltre un decennio le due Bcc, Aquara e Montepruno, hanno già percorso insieme ala federazione delle Bcc del Trentino, anche esse partner nel progetto di Cassa Centrale Banca, i cui dirigenti, come Carlo Dellasega presente alla festa dei 40 anni della Bcc di Aquara, sono venuti spesso nella nostra realtà che considerano da tempo anche un po’ casa loro.