“Sale la raccolta di risparmio delle grandi banche ma scende la lo ro disponibilità a fare credito …i grossi gruppi bancari drenano soldi al Sud per investirli al Nord… l’unica fonte di liquidità perfamiglie e piccole imprese locali sono rimaste le BCC” (Gazzetta del Sud, 10.07.17). “Non basta la fine della crisi, almeno quella annunciata; non bastano le politiche monetarie della BCE; non bastano le aperture delle banche italiane. I rubinetti sono ancora chiusi… uno studio della CGIA di Mestre conferma che la stretta creditizia è ancora un verbo finanziario da coniugare al presente… le ragioni sono tante e spesso complesse: per le imprese le banche sono ancora restie a concedere credito; per gli istituti finanziari le aziende hanno smesso di chiedere prestiti come facevano un tempo” (La Stampa del 24.07.17)
Questo è il quadro nazionale. C’è una contrazione del totale dei crediti erogati dalle banche. Di fronte a questi numeri possiamo provare una (locale) ragionevole soddisfazion e nel leggere i dati della nostra BCC di Aquara che al 31 luglio 2017 fa registrare un ammontare di nuovi crediti deliberati pari a 47,4 mln, che rappresentano il 63,06% dei crediti deliberati rispetto all’anno 2016.
Se questo andamento crescente si protrarrà fino al 31 dicembre prossimo avremo un totale di nuovi crediti deliberati pari a circa 81 mln, che andrà a superare abbondantemente i 75,2 mln del 2016 (+ 7,7%).
Altro dato rilevante è registrato dall’ammontare dei fidi in essere al 31 luglio che ammontano a 166,9 mln con un incremento del 7,26% rispetto al 31.12.2016. Risultato ancora più apprezzabile se si considera che ben l’82% dei fidi viene rilasciato per importo inferiore a 50.000 euro, a conferma di un salutare frazionamento del rischio azien dale e della capacità di prediligere i piccoli clienti. Sono cifre non certo in linea con l’andamento nazionale dove si registra, come dicevamo, una riduzione dei crediti concessi dalle banche. La nostra Banca può, al contrario, vantare una crescita significativa dei nuovi crediti concessi a testimonianza dell’appetibilità dei suoi prodotti e della convenienza delle sue linee di credito. Ma questo non deve comunque farci stare tranquilli. La crisi non è certo passata. Le difficoltà ci sono ancora. La ripresa è frenata non certo dalla mancanza di liquidità da parte delle banche ma dalla impossibilità per le imprese di fare impresa. C’è una asfissiante burocrazia che ormai è connaturata con il nostro pesante apparato pubblico che non riesce a produrre mai qualcosa di semplice ma solo provvedimenti complicati, contorti e perciò costosi per l’utenza. C’è la percezione di una illegalità diffu sa. C’è l’abbassamento del generale livello culturale della popolazione e dei giovani in particolare che non fa presagire nulla di buono per il nostro futuro. C’è un macroscopico ritardo nelle risposte della giustizia civile alla cittadinanza. C’è soprattu tto l’insolvenza. La mancata certezza dei pagamenti della pubblica amministrazione. Ma anche la mancata certezza dei pagamenti tra privati. La buona economia, la buona impresa si regge sulla certezza dei pagamenti. Impossibile negarlo ma anche impossibile ottenerlo in Italia. Ecco perché noi non cresciamo e non cresceremo fino a che non la smettiamo col populismo e cominceremo a mettere mano seriamente ai problemi veri.
Nel frattempo, godiamoci questo brillante risultato della BCC di Aquara che continua, di anno in anno,a incrementare il credito alle famiglie e alle imprese e ci dice che un’altra Italia è possibile, basta volerlo.