Ci sono alcune mete che chi ama il Vallo di Diano e cerca le sue origini, non può permettersi di perdere! Nel seguente articolo ve ne illustro alcune di particolare pregio.
Le Grotte di Pertosa-Auletta
Le Grotte di Pertosa-Auletta, a 40 minuti da Salerno, sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, addentrandosi verso il cuore della montagna. Il fiume Negro nasce in profondità e vi offre un affascinante ed inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea. Le Grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso ricco di concrezioni, dove stalattiti e stalagmiti decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse, suscitando stupore ed emozione.
Ulisse alle Grotte: il viaggio nell’Ade – edizione 2017
Dopo lo straordinario successo dello scorso anno si rinnova, per il 2017, il sodalizio tra il gruppo teatrale de “Il Demiurgo” e la Fondazione MIdA, Musei Integrati dell’Ambiente, per raccontare il fascino delle Grotte di Pertosa-Auletta attraverso le suggestioni dello speleo-teatro.
Per tutto il 2017, per un weekend al mese, con una pausa nel solo mese di agosto, verranno di nuovo messe in scena le straordinarie suggestioni epiche di “Ulisse: il viaggio nell’Ade”, uno spettacolo inedito realizzato e prodotto da “Il Demiurgo” con la regia e la sceneggiatura di Francescoantonio Nappi, che racconta della travagliata discesa agli inferi di Ulisse a caccia dell’indovino Tiresia.
A Teggiano (SA) “Alla tavola della Principessa Costanza” per rivivere il Medioevo
A Teggiano in provincia di Salerno, tre giorni per essere in pieno Medioevo e vivere un itinerario artistico gastronomico nella Diano dei Principi Sanseverino nei giorni 11-12-13 agosto 2017.
Ad animare e a far rivivere il paese è la rievocazione storica del matrimonio tra Antonello di Sanseverino, Principe di Salerno e Signore di Diano, e Costanza di Montefeltro, figlia di Federico, Duca di Urbino. L’evento, storicamente avvenuto nel 1480, ogni anno, a partire dal 1993, prende vita, nel periodo estivo più vacanziero e richiama turisti e curiosi da ogni parte della penisola.
“Alla tavola della Principessa Costanza” sono invitati tutti, dopo che il corteo storico, con decine di figuranti, sbandieratori, trombonieri, saltimbanchi, giocolieri, musici e menestrelli, sfila tra le stradine del paese, nelle quali si possono riscoprire antichi mestieri. Altra tappa da non trascurare, una volta arrivati a Teggiano, è la visita al Castello Macchiaroli, scenario della congiura dei Baroni, avvenuta nell’inverno del 1497.
Stand gastronomici nei quali fanno bella mostra “parmatieddi”, salsiccia di maiale cotta alla brace e “bocchinotti” sono da visitare, non prima di aver cambiato l’euro nelle antiche monete coniate appositamente: corone, ducati, tarì e tornesi.
Padula in festa per Carlo V e frittata delle mille uova, dall’8 al 10 Agosto 2017
Rievocazione storica dell’accoglienza dei monaci certosini all’Imperatore Carlo V: la frittata delle mille uova. Questo episodio fù riferito per la prima volta nel 1640 dal sacerdote scrittore Camillo Tutini, che descrisse l’avvenimento dettagliatamente. L’evento storico è il ritorno trionfale in Italia dell’Imperatore Carlo V. Questi, dopo aver sconfitto il 4 luglio 1535, a Tunisi, in una cruenta battaglia l’Ammiraglio ottomano, Khayr al-Din (detto Barbarossa), sbarcò in Italia a Reggio. Fù acclamato dal popolo, e sulla strada del ritorno fece varie tappe, giungendo il 10 agosto 1535 a Padula dove decise di fermarsi alla Certosa di San Lorenzo. L’accoglienza dei monaci fù tale che l’Imperatore vi sostò per due giorni, accompagnato dal suo intero esercito. Carlo V per rispetto alla regola dei certosini, impose ai suoi uomini di non mangiare carne ed egli stesso si adeguò alla severa regola claustrale. Inoltre l’Imperatore rifiutò ogni comodità offertagli dai monaci e si adeguò alla vita monastica decidendo di dormire in una umile cella, concedendosi il solo agio di sostituire il pagliericcio con un materasso e le lenzuola di lana con quelle di lino. Durante questo soggiorno, i monaci si prodigarono per offrire agli ospiti una “pantagruelica imbandigione”, degna di un illustre sovrano. Tra le tante pietanze, fù preparata nella cucina del monastero una leggendaria “Frittata delle Mille uova”, per sfamare l’intero esercito. Carlo rimase lusingato dalla maestria del cuoco e dall’ospitalità ricevuta, per cui si sentì in dovere di ricambiare i monaci di Padula assegnando loro ulteriori privilegi. Questo episodio viene ricordato ogni anno dalla Pro Loco di Padula con un evento dal titolo “Padula in festa per Carlo V – Frittata delle mille uova”, il 10 di agosto presso la Corte Esterna della Certosa. Un evento che richiama ogni anno una grande quantità di pubblico da molte parti d’Italia che segue con interesse e curiosità la manifestazione. L’evento prevede un corteo storico per commemorare l’arrivo dell’Imperatore alla Certosa. Per preparare la frittata si utilizza una gigantesca padella con un congegno meccanico, che non solo permette di cuocere le uova ma soprattutto di girare la frittata, attraverso tiranti, contrappesi che permettono di alzare ed abbassare l’enorme padella in acciaio inox. Attualmente si usano non meno di 1200 uova e ad operare sono ben otto persone.
Un evento che coniuga curiosità e divertimento alla storia e alla promozione culturale e turistica di un luogo di eccezione della Regione Campania, l’imponente Certosa di San Lorenzo. L’evento è stato citato nel film del ’67 “C’era una volta…” di Francesco Rosi con Sofia Loren e Omar Sharif. La Pro Loco ha richiesto che la frittata gigantesca sia inserita nel Guinness dei Primati.