La Monte Pruno da qualche mese ha avviato una sinergia significativa tra il Vallo di Diano e la Valle dell’Irno. Cresce il valore della banca del territorio.
Abbiamo avviato un lungo percorso di aggregazione con la Valle dell’Irno e quindi Fisciano e l’Università di Salerno e ne siamo soddisfatti. Oggi siamo a buon punto. Abbiamo incontrato degli ostacoli che abbiamo superato di volta in volta ma siamo felici perché ci viene riconosciuto il ruolo di banca del territorio anche lì, sono nate alcune iniziative e altre saranno fatte. Come dicevo c’è una forte sinergia con l’ateneo salernitano e proprio con il rettore Aurelio Tommasetti stiamo programmando iniziative con al centro i giovani e stiamo analizzando una serie di start up.
Si tratta dunque di migliorare le aree in cui si opera?
Sì si tratta di apportare miglioramenti ai territori che hanno bisogno di essere ripresi e quale serbatoio migliore del campus salernitano dove abbiamo trovato significative professionalità e giovani motivati. La filiale di Fisciano ha ripreso la sua attività in modo eccellente, ciò ha permesso di portare a casa ottimi risultati e ci consente di chiudere la prima semestrale in utile. Un dato per noi importantissimo, qualcuno ipotizzava delle perdite e invece noi dimostriamo ancora una volta che facendo una banca come la fa la Monte Pruno, si conseguono eccellenti risultati economici. Siamo stati ben accettati, questa integrazione fa bene alla banca ma fa bene al territorio.
I giovani sono ancora una volta al centro della vostra politica.
Ci stiamo impegnando a trovare delle soluzioni per i giovani. Siamo partiti dal Vallo di Diano e siamo arrivati all’Università di Salerno senza escludere l’Università di Potenza dove abbiamo iniziato un percorso assolutamente nuovo nel quale ci viene riconosciuta una spiccata capacità imprenditoriale di fare banca e una elevata capacità di aggregazione nei confronti dei giovani. Per di più l’associazione Monte Pruno Giovani si sta integrando sempre di più con i ragazzi del posto. Questo è l’auspicio: trovare dei posti di lavoro per loro e dare tanta serenità perché c’è bisogno di serenità. E c’è bisogno di farli sentire capaci e importanti e occorre far capire loro che il futuro è sicuramente roseo ma se anche loro ci mettono qualcosa. I ragazzi hanno la voglia ma dobbiamo essere noi a dargli quella spinta affinchè possano decollare e credere nelle loro forze. Mettiamo da parte ogni forma di campanilismo e le relazioni sbagliate, cerchiamo di fare rete per superare insieme ogni ostacolo. Abbiamo messo insieme i sindaci. Vogliamo entrare nelle case, nelle scuole e anche attraverso la comunicazione vogliamo mettere insieme i comuni a cui ci rivolgiamo.