L’omocisteina è un aminoacido che si forma nell’organismo umano a partire dalla metionina, un aminoacido essenziale che il corpo umano introduce con l’alimentazione consumando carne, uova, latte e legumi. I valori dell’omocisteina si mantengono nella norma grazie all’azione di alcune vitamine del gruppo B, nello specifico la B6 e la B12, e dei folati: in caso di carenza di questi elementi l’omocisteina può accumularsi, si parla di iperomocistenemia moderata e questa condizione potenzialmente, costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di diverse situazioni patologiche quali trombosi, disturbi cardiovascolari, patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, può essere spia di fragilità ossea sia nel sesso femminile che maschile e la condizione in gravidanza può esporre al rischio di aborti spontanei e ripetuti oltre a poter indurre distacco prematuro della placenta e difetti nella crescita fetale.
Chi sa di avere una particolare predisposizione nei confronti di un’iperomocistinemia dovrebbe innanzitutto correggere la propria alimentazione e migliorare l’assunsione di folati e vitamine del gruppo B, anche perché l’assorbimento di questi nutrienti è massimo proprio migliorando la dieta, più che assumendo integratori per os. Per questo motivo bisognerebbe consumare dalle 3 alle 5 porzioni al giorno di verdure e ortaggi freschi. Per quanto riguarda la frutta ogni giorno bisognerebbe consumare dalle 2 alle 3 porzioni, anche sotto forma di spremute fatte rigorosamente con frutta fresca e di stagione e senza dolcificare. I cereali e derivati, quindi pasta, pane e riso andrebbero consumati tutti i giorni, mentre per quanto riguarda i secondi piatti bisognerebbe consumare con cadenza settimanale 3-4 porzioni di pesce, 2-3 di carne, soprattutto bianca, 2 porzioni di formaggio, 1-2 porzioni di uova e 1-3 porzioni di salumi.