“Rete dei Musei del Vallo di Diano” è il protocollo d’intesa siglato a Padula il 29 giugno nella chiesa di San Nicola de Domnis. Il progetto sostenuto dall’Assessorato al turismo della Regione Campani vuole attivare un programma di azioni sinergiche per valorizzare il patrimonio museale del Vallo di Diano ed è finalizzato alla costruzione di una vera e propria rete che faccia la sua parte nel territorio di riferimento. L’obiettivo dei soggetti interessati è il miglioramento della qualità e dell’organizzazione delle strutture per rendere specifici servizi di informazione e accoglienza dei flussi turistici. In questa ottica si inserisce la creazione di una rete informale tra le principali emergenze culturali, ambientali e archeologiche del territorio. “La spinta propulsiva dei Musei del Vallo di Diano – dicono i promotori della Rete Musei del Vallo di Diano – nasce dalla consapevolezza che il turismo ricopre una particolare importanza nel quadro delle politiche di sviluppo economico del territorio valdianese e assume una valenza strategica nella costruzione di un sistema capace di rafforzare la competitività e la capacità attrattiva dell’economia locale”. Si dice entusiasta e convinto della validità dell’iniziativa l’assessore al turismo della Regione Campania Corrado Matera. “Ho sposato questa proposta di costruire una rete dei musei del Vallo di Diano – ha detto – perché la ritengo un’occasione importante per mettere a sistema un territorio con tante potenzialità e promuovere in maniera unitaria la “Città Vallo di Diano” individuata anche con la strategia delle Aree Interne”. Poi prosegue: “Abbiamo attivato in Regione una serie di azioni nella direzione della valorizzazione del Vallo di Diano, ad esempio il progetto di viabilità ItaloBus per il collegamento tra le grandi città e il Vallo di Diano con l’Alta Velocità, gli itinerari turistici connessi al progetto dell’Autostrada del Mediterraneo, in cui è inclusa anche la Certosa di Padula, e la promozione del cammino religioso-turistico campano che mette insieme le certose di San Giacomo di Capri, San Martino di Napoli e San Lorenzo di Padula con il brand “Le Tre Certose”. Un’unione di intenti che vede la partecipazione di venti musei aderenti al progetto. Si tratta dell’Antiquarium Comunale Antica Atinate ad Atena Lucana, il Museo degli Antichi Saperi a Buonabitacolo, dell’Osservatorio Permanente sul Doposisma di Auletta, il Museo Civico Etnoantropologico a Montesano sulla Marcellana, il MU.DI.F. – Museo didattico della Fotografia a Montesano sulla Marcellana, il Battistero di San Giovanni in Fonte a Padula, la Casa Museo Joe Petrosino a Padula, il Museo Civico Multimediale a Padula, il Museo dei Presepi di Padula, il Museo del Cognome a Padula, il Museo Didattico della Pietra di Padula a Padula, il Parco Archeologico di Cosilinum di Padula, il Museo del Suolo di Pertosa, il Museo Speleo Archeologico di Pertosa, il Museo delle Antiche Vestiture a Polla. E ancora rientrano nell’elenco: l’Acquario Didattico del Fiume Tanagro a Sala Consilina, il Museo delle Erbe Viridarium di Teggiano, il Museo degli Usi e delle Tradizioni del Vallo di Diano a Teggiano e il Museo Diocesano San Pietro di Teggiano. Alla rete museale partecipano anche privati, enti, comuni, fondazioni ed associazioni. Brochure e pannelli informativi offrono al turista una proposta ampia e organica dell’intero territorio.
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