Continua il nostro viaggio nelle viscere delle tradizioni della Valle Del Calore, esplorando tutto ciò che la mano dell’uomo ha saputo modellare ed impastare per allietare il palato e risollevare l’animo. Dopo aver esplorato il mondo del vino, e quello dell’olio, nettare dorato ed immancabile sulle nostre tavole, è la volta del pane. Ogni parola sarebbe ridondante e superflua, perché il pane non è soltanto il compagno fedele e versatile di ogni pasto, ma è un inno al frumento, alla vita, al grano, al sudore degli avi più ancestrali: è la poesia della fatica e il frutto del sudore più dolce. Il pane, alimento umile e lirico, è companatico e virtù ricca. Andiamo ad esplorare la produzione di pane nella Valle del Calore, partendo da Roccadaspide: passiamo in rassegna, quindi, le polarità attorno a cui si coagula la produzione di pane nel paese. Troviamo il Panificio Barrella di Barrella Francesco e De Rosa Silvana, attivo dal 1956, che produce pane a lievitazione naturale, una grande varietà di pizze, calzoni, focacce, rustici, brioche con il “tuppo”, nonché una miriade di dolci della tradizione rocchese, come murzelletti, struffoli, pastarelle e altri. In località Carretiello, abbiamo il Panificio “Spiga D’Oro” di Antonio Coviello, anche biscottificio e pastificio, specializzato nella pasta trafilata al bronzo, e anche il Panificio Vitolo di Ferrara Lucia Caterina, che offre una varietà di pane, dolci artigianali, pasquali e natalizi a seconda del periodo, e anche prodotti rustici e pizze. Vi è poi il Panificio “Colle del Buongusto”, di De Rosa G. e C., che oltre alla produzione di pane, offre anche il viccio e il panuozzo in versione integrale. Infine, vi è il Panificio Fonte, nell’omonima località.
Rechiamoci ora a Castel San Lorenzo e a Felitto: a Castel San Lorenzo troviamo il Panificio “Lucia” di Buono Franco, specializzato non solo in pane ma anche nella produzione di dolcetti e prodotti artigianali, e il Panificio “Guido, Antichi Sapori del Cilento” di Luigi Scairato, e a Felitto la panetteria di Carmine Viola, che offre pane, dolcetti, “frese”, cornetti a caldi durante il periodo della Sagra del Fusillo (infatti, durante quelle sere, diventa un appuntamento fisso).
Percorrendo il rettifilo che porta a Capaccio, si incontra il Panificio F.lli Grosso (ex Salerno), che offre un’ampia selezione non solo di pane, ma anche di torte rustiche, pizze e pizzette, calzoni di tutti i gusti, parigine, pane fresco di farro o segale, nonché dolci e prodotti artigianali. Sempre a Capaccio troviamo il Panificio Pizzeria San Pio, il Pane Paestum di Cicala Raffaele, “Al Vecchio Forno” di Francesca Del Grosso, “Storie di Pane”, e “Tralespighe”, panetteria senza glutine.
Ad Aquara, invece, abbiamo “La Bontà”, panificio ed alimentari di Antico Nicolina e Antonietta, “Pane e Tentazioni”, di Sorgente Angela, il Panificio “Sara e Donato” di Venturiello Giovanna.
Tanti sono i panifici, ma una menzione d’onore va anche alle fornaie della domenica (o di tutti i giorni): le nostre nonne, le secolari massaie di casa, che si dilettano ancora a sfornare “panelle”, dolci e filoni fumanti di pane, allietando l’atmosfera e alleggerendo i cuori. I forni a legna sono la poesia delle case e dei cortili, e ogni volta che si fa il pane, una nuova festa comincia in ogni casa: la lotta a chi si contende il primo morso di pane fumante o di pizza con i fiori di zucca ha il sapore della tradizione e delle più antiche radici. Non potendo nominare le nostre massaie una per una, lasciamo che sia il profumo e il sapore del loro pane a parlare per loro.