Quale è il ruolo delle Bcc oggi in Campania?
Antonio Marino, direttore generale della Bcc di Aquara, analizza la condizione e le prospettive delle Banche di Credito cooperativo sul territorio regionale. “Oggi in Campania vi sono 15 Bcc con oltre 150 sportelli. Questi sportelli sono in larga parte ubicati in piccoli comuni e, in molti casi, sono le uniche banche presenti nelle zone interne. Nelle banche oggi c’è la tendenza a fondersi, a diventare più grandi. La banca più cresce più si separa dal suo territorio, dal proprio comune, dalla propria vallata. Io dico che piccolo è ancora bello. I guai bancari di cui tanto si parla sono stati prodotti da grosse banche non da piccole banche. L’economia della Campania marcia in due direzioni. Da una parte le grosse città, Napoli in testa, con tutta la zona costiera che esprimono una economia più vivace e più espressione di grossi numeri. Dall’altra, le zone interne che si vanno sempre più spopolando e sempre più impoverendo. Però nelle zone interne sta anche facendosi strada un turismo più ruspante, meno evoluto ma pur sempre una speranza. Penso soprattutto al Cilento. Ebbene se in queste aree noi togliamo le piccole banche togliamo anche la possibilità di avere credito e di agganciare la crescita. I giovani continueranno ad andare via. Aiutiamo, perciò, le piccole banche – e tutte le piccole imprese – a restare in piedi altrimenti avremo un sistema economico, come sta accadendo, dove i ricchi saranno sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri”.
In questo scenario come si muove la Bcc di Aquara?
“La nostra Banca entro fine anno avrà 12 sportelli. La metà di essi è in Comuni molto popolosi e l’altra metà in Comuni molto meno popolosi. Abbiamo chiuso un ottimo bilancio 2016. Altrettanto ci apprestiamo a fare nel corrente anno. Entro fine anno andremo ad aprire due nuovi sportelli, ad assumere altro personale. In controtendenza rispetto alle grosse banche che continuano a licenziare ed a chiudere sportelli (mille nel 2016). Inoltre entro fine anno avremo la nuova sede amministrativa a Capaccio, in un punto baricentrico rispetto a tutte le nostre filiali. Quest’anno la nostra Banca compie 40 anni, una storia lunga che costituisce orgoglio per i nostri soci e clienti, tanta gente laboriosa e profondamente legata al nostro territorio. Quando ci troviamo per le assemblee ci conosciamo, parliamo dei nostri progetti, del nostro lavoro, del nostro quotidiano e questo denota identità e appartenenza ad una realtà aziendale che è un bene prezioso. Al contrario, proprio dalla perdita di questi valori, a mio modesto avviso, nasce la decadenza della nostra società con tutto quello che ne consegue… alla faccia dei profeti di sventura, fin troppo interessati, che non vogliono ammettere che “piccolo è bello”.