Nei giorni scorsi Antonio Addesso, imprenditore, consigliere comunale di Auletta e Assessore della Comunità Montana Tanagro – Alto e Medio Sele, ha inviato una lettera alla sede della Confcommercio di Roma, alla Confindustria e al Codacons Vallo di Diano, nella quale chiede di modificare la proposta di legge 386/90 e successive modificazioni.
La legge 386/90 riguarda il Cai assegni ed attualmente prevede il pagamento del 10% dell’importo facciale di un assegno emesso e privo di fondi al momento dell’incasso. La penale si deve pagare anche in caso di un solo giorno di ritardo, pena l’iscrizione in Centrale allarme interbancaria e il divieto di emettere assegni bancari e postali per 6 mesi.
Antonio Addesso non ci sta: “Non è accettabile che in una fase come questa in cui è ancora presente una forte instabilità economica, un imprenditore o un semplice consumatore, nonostante paghi e sottolineo paghi soltanto con un 1 giorno di ritardo o al massimo 15 giorni di ritardo un assegno bancario incassato dal creditore, debba pagare anche il 10% in più di penale. Una percentuale spropositata rispetto al danno causato. Ciò danneggia ulteriormente il debitore e sposta nettamente i capitali, senza scambio di merci o servizi, da chi è instabile e lotta per “tenere a galla la propria azienda”, a chi ha capacità economica ed approfittando di questi facili incassi si rafforza ulteriormente”.
L’assessore dell’Ente Montano e imprenditore Addesso, ritenendo molto ingiusta questa legge, invita le associazioni di categoria a sollecitare chi di competenza per annullarla o modificarla al più presto. Inoltre propone anche il suo suggerimento personale per modificare la legge: “La mia soluzione è che la penale secca dal 10% oggi in vigore, passi a percentuale crescente partendo dall’1% del primo giorno di ritardo aumentata di 1 punto percentuale al giorno fino all’avvenuto pagamento tardivo dell’assegno che non deve andare comunque oltre i 15 giorni dalla data di emissione dello stesso”.