“Bigoressia” è un termine coniato da alcuni medici e che trova la sua etimologia nell’inglese “big= grande” e nel latino “orex=appetito”, ad indicare il desiderio di possedere un corpo più muscoloso e più asciutto. Si tratta di una vera e propria patologia, che porta ad una cronica insoddisfazione per il proprio aspetto fisico e ad un ossessivo timore di perdere i propri muscoli e il proprio stato di perfetta forma magari raggiunto dopo anni di allenamenti, diete e sacrifici. Chi soffre di anoressia vuole apparire sempre più magro, fino a scomparire, mentre i bigoressici desiderano letteralmente ingigantirsi; in entrambi i casi il risultato non è mai soddisfacente, in quanto l’obbiettivo ideale consiste nel raggiungimento di una forma fisica che in natura non è possibile ottenere. L’elemento che accomuna questi disturbi è l’attenzione ossessiva per la propria immagine corporea che però viene percepita in modo distorto.
Tutto ciò è accompagnato da comportamenti auto-punitivi, infliggendosi allenamenti pesanti, spesso anche molto lunghi che portano anziché a progressi nel tempo ad uno stato di sovra-allenamento con le dovute conseguenze psico-fisiche nonché a diete o regimi dietetici drastici e molto rigidi che il più delle volte portano a quel che si potrebbe definire una forma di “auto isolamento sociale”. Questo comportamento patologico può portare a disturbi dell’umore, a stati di angoscia e alterazioni dei rapporti sociali. Non è da trascurare poi il deleterio e dannosissimo abuso di integratori alimentari come proteine, creatina, che favoriscono, appunto, la crescita muscolare o il suo mantenimento, e nei casi estremi steroidi anabolizzanti, GH, e quant’altro.
Per combatterla si utilizza una terapia comportamentale mirata a erodere le regole dietetiche e si lavora sull’immagine corporea.