Continua il nostro viaggio all’interno del microcosmo della musica cilentana, sempre più variegato e denso di sorprese. Oggi approdiamo ad un’altra tappa del nostro percorso e vi raccontiamo la storia di Emanuele Montesano, e nel farlo vi rimandiamo direttamente alle sue parole. Emanuele ci racconta e si racconta, conducendoci nel suo universo.
Chi è Emanuele Montesano? Se dovessi presentarti artisticamente e fossimo seduti al tavolino di un bar davanti a un caffè, come ti descriveresti?
Emanuele è un ragazzo che nasce in una famiglia semplice, piena di amore per la musica. A 8-9 anni inizio a muovere i primi passi sul pianoforte dei nonni, dai 16 anni in poi arrivano le prime lezioni di chitarra, pianoforte e canto. Ho avuto varie band con cui ho pubblicato anche album di inediti ed aperto concerti ad artisti famosi. Dopo tanti gruppi che non hanno avuto vita lunga, ho deciso di iniziare una carriera solista collaborando con Domenico Anastasio, chitarrista virtuoso di Sapri, con cui ho dato vita a un duo acustico per portare in giro i miei inediti e ultimare il mio primo album da solista, “Origine”, lanciato in formato “digitale” su Itunes, Googleplay, Spotify, ecc, dalla IDM. Il lancio dell’album venne accompagnato dall’uscita del singolo “I’m on fire”, cover di Bruce Springsteen. Attualmente sono tornato sulle scene con il secondo estratto dell’album, “Vita”, uscito il 4 aprile in esclusiva su RockOn.it.
Quali sono le influenze di Emanuele? A cosa si ispira e da cosa attinge?
Le mie influenze musicali prendono spunto da tutta la musica prodotta a cavallo fra i ’70 e i ’90. Però ogni album, figlio del periodo in cui nasce, ha una storia ed influenze a sé. Lavorando ai nuovi bravi, per l’album che verrà, mi accorgo di come sia totalmente diverso da “Origine”, e questo credo dipenda da cosa ascolto in questo periodo, ovvero Kings of Leon, Killers, Cure e altri.
Il tuo lavoro si chiama “Origine”. Che cosa è l’origine e come si può tornare ai primordi per reinventarsi? Parlaci della tua origine.
“Origine” perché è la ricerca di me stesso, all’origine. Dopo aver militato in tante band ora cerco una mia chiave musicale personale, da solista, influenzato solo da ciò che ascolto e dalle sensazioni che provo nel momento in cui mi siedo a scrivere o quando imbraccio una chitarra o qualche altro strumento.
Cosa pensi dello stato di salute della musica in Cilento? Abbiamo tantissimi musicisti ultimamente. Tanta qualità o solo quantità?
Penso che nel Cilento ci siano tante realtà che andrebbero valorizzate. Nel corso degli anni ho visto svanire tanti progetti di amici davvero bravi e con “anima”, perché non trovavano spazio qui. Per quanto riguarda il rapporto quantità-qualità, direi che ci sono tante realtà musicali nel Cilento; per quanto riguarda la “qualità” dei singoli, io non sono nessuno per dire se uno è valido o meno: posso solo seguire i miei gusti.
Parlaci dei tuoi progetti futuri.
Gli impegni futuri riguardano un “mini” tour a maggio: pochissime date, poiché ad inizio estate mi fermerò per lavoro e riprenderò con la musica a settembre, andando avanti comunque nel realizzare altri inediti che faranno parte del prossimo lavoro discografico. Le date verranno svelate a breve sulla mia pagina ufficiale su Facebook.