Capita di avvertire la necessità di alienarsi o quantomeno allontanarsi dalla bolgia terrestre delle amministrative del proprio comune e guardarsi intorno, cosa succede altrove? La redazione di Unico decide di imbracciare telecamera, microfono e taccuino e dirigersi al di là dei ponti nostrani, direzione Quaglietta che è frazione del comune di Calabritto, nell’alta Valle del Sele. Il comune appartiene alla provincia di Avellino ma è più vicino al Cilento di quanto si pensi, a partire dal dialetto: “ Vui siti chiri r’a televisione, c’ canal’ è?” ci chiede un simpatico signore appena arrivati in paese. È popolato da poco più di 400 abitanti, un tempo fu feudo di notevole importanza grazie alla sua posizione strategica per il controllo della valle del fiume Sele. Simbolo del borgo, il fiero castello di epoca normanna. Quaglietta, come molti centri in questa zona, è stato devastato da più terremoti nel corso della storia, uno dei più disastrosi fu quello del 1980, che rase completamente al suolo il paese, provocando cento morti nel capoluogo (Calabritto). Dopo il sisma, gli abitanti del centro storico, dovettero sgomberare le loro abitazioni, quasi totalmente distrutte o comunque inagibili e occupare quelle sostitutive. Nasce così un borgo abitato nuovo, parallelo al centro storico, caduto in macerie. Negli anni successivi al sisma, terminate le risorse della Comunità Europea, il paese vive un momento di sconforto economico e soprattutto un visibile fenomeno di emigrazione, molte sono le famiglie che decidono di mettere radici altrove. Ma Quaglietta attira l’attenzione della redazione per un progetto attuale, finanziato da Regione Campania e Comunità Europea volto ad attirare turisti e ad animare il paese che è, in vero, molto delizioso. Il progetto ha interessato il ripristino di alcuni immobili al fine di creare un albergo diffuso. Inaugurato lo scorso anno, sotto la benedizione del presidente della Regione Vincenzo De Luca, l’albergo sarà attivo già fra qualche mese. È proprio in questi giorni che si nominerà il vincitore del bando indetto dal comune per la gestione dei servizi di alloggio dell’albergo diffuso. Al nostro arrivo veniamo accolti da un giovanissimo cultore di storia locale, Gelsomino Spatola, che decidiamo d’intervistare proprio per la gentilezza dei suoi modi e lo zelo delle sue digressioni storiche . Successivamente intervistiamo il vicesindaco Antonio Moretto con cui approfondiamo l’esito del progetto dell’albergo diffuso, che è stato accolto positivamente da tutti i cittadini. Il bando è scaduto lo scorso 4 marzo e a rispondere con offerte economiche sono state due società delle provincie di Avellino e Salerno. Moretto ci ha aperto la porta di 3 dei 20 alloggi che compongono l’albergo diffuso, sufficientemente ammobiliati ed accessoriati. Parlando invece del recupero del centro storico si può affermare che con i fondi europei è stato difficile pareggiare la bellezza delle strutture che furono, i lavori potevano essere fatti utilizzando colori e materiali più vicini agli originali, si ha l’idea che i nuovi vestiti del borgo stiano stretti alla storia, spesso accade che nei nostri entroterra i centri storici vengano lievemente snaturati esteticamente. Certo è che il guanto di sfida lanciato ad imprenditori e società da parte del comune è più che apprezzabile. Quaglietta è un paese bello e suggestivo, con tradizioni e testimonianze storiche forti e cittadini devoti a quel tipo di bellezza, merita visitatori e soprattutto una rinnovata dignità economica.
Ecco il servizio con l’intervista al vicesindaco Antonio Moretto e a Gelsomino Spatola sul canale youtube di Unico “Cilentoworldtv”, iscrivetevi!