di Nera D’Auto
Il fluire della linea che scorre sul foglio e attraverso mille rivoli segna momenti di vita, esperienze e situazioni in modo chiaro, come puro istante di rappresentazione, è una cosa che mi ha sempre affascinato. Con questi caratteri intento, qui, scrivere una storia, fin dal suo primo divenire. Il suo inizio si inserisce in un periodo e in una località dai tratti neri della storia italiana: “Salerno, fine della seconda guerra mondiale con l’operazione “Avalance” del 9 settembre 1943”.
Attraverso la coinvolgente, capricciosa, essenziale traccia che dispiega la linea, le situazioni si intrecciano per formare momenti di vita e riescono a raggiungere la massima espressione di un rappresentato; una comunicazione visiva che aiuta a ricordare momenti indelebili e a trasmette in modo semplice, attraverso tavole o strisce, accompagnate da un messaggio. Diversamente dalla solita rappresentazione pittorica fatta con il colore, la linea, che si dispiega essenziale, rigida o a tratti, è un codice che, come il colore, possiede il suo linguaggio.
il fumetto
Il fumetto, forma d’arte così esaustiva per la complessità delle sue componenti, apparentemente semplici, ha avuto la sua massima espressione nel primo novecento, quel periodo futurista che fu importante nella mia formazione artistica. “Ricordo e assaporo ancora l’intima soddisfazione di quando, nella prima età scolastica, riuscivo con una scusa a marinare la scuola, mentre una pila di fumetti mi aspettava sotto la coperta: naturalmente era di rigore leggere a letto, completamente rilassata e cercando di curare il male da “lettura di fumetti”.
Storia di una vita
Questa che segue è la storia di una vita umana, ha avuto il suo primo impatto con la realtà in un momento di grande sconvolgimenti sociali il finire, della seconda guerra mondiale, che vide la caduta del fascismo nel luglio del 1943 e l’arresto di Mussolini da parte di Vittorio Emanuele III; l’ingresso del Maresciallo Badoglio e la preparazione, da parte tedesca, di un’offensiva per occupare la penisola dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Una grafica tra realtà e immaginazione
Le grafiche presentate, a volte sono frutto di ricerche fatte in seguito agli eventi storici, altre volte sono il frutto della fantasia, associati a un sentire interiore che si confronta con le paure, i sogni, le infinite contraddizioni e i travestimenti dell’altro; degli innumerevoli altri personaggi che sono dentro di noi.
Il contenuto e i fatti avvenuti in quella realtà storica, si mescolano con realtà diverse, delle realtà parallele; un divenire, dove la realtà vissuta può essere interpreta e guardata con occhi rivolti in altre realtà; un viaggio nell’Io con l’altro di noi nell’eterno viaggio dell’essere.
L’altro di noi
Piccoli personaggi fantastici, tratti dal mondo dei bambini, fanno capolino nella storia: hanno forme anomale, differenti; proliferazioni che spaziano dagli animali alle piante e a tutto ciò che è vita sulla terra. Questo mi ricorda un periodo di qualche anno fa, quando al settimanale “Unico” si aggiunse un inserto dedicato ai piccoli. Era il maggio del 2003 e mi fu dato il compito, da parte del direttore del settimanale, di trarre spunto dai bambini per un fumetto da pubblicare. Fu l’occasione che mi fece avvicinare al mondo dei ragazzi e vedere le cose dal loro punto di vista; fu un momento per interagire con culture e caratteri differenti (alcuni bambini venivano dall’Europa, e non solo) Oggi a distanza di qualche anno io conservo ancora quei disegni; la caratteristica fondamentale dei personaggi è che sono disegnati in armonia con il mondo, tanto che i soggetti costruiti sono formati da pezzi presi da varie forme di vita. E’ qualcosa che non ha principio ne fine, ma solo un dialogo con l’armonia primordiale, dove un mondo fantastico vive e partecipa al divenire.
Mi è piaciuto inserire questo mondo ingenuo e complesso in una storia piena di contraddizioni quale è il periodo del secondo conflitto mondiale. Cinque personaggi troviamo tra le immagini, essi sono: un serpentello, che porta il nome di Aspidina ed ha un carattere capriccioso, cattivello, con una lingua biforcuta; Nilo, un monaco basiliano dalle gambe lunghe, preparato su ogni sapere per il continuo aggiornamento dei suoi studi; Sciacquastro, un gallinaccio grassoccio, buono ma sempre tra le nuvole, goloso e con l’idea di essere leggero come il suo immancabile compagno Unicello: un organismo unicellulare, appiccicato e braccio lungo di Sciacquastro. Il compito di questo “filoncino aereo” è di volare leggero come una piuma. In ultimo abbiamo Italo, un libro dalle lunghe braccia, sempre a disposizione della gioiosa combriccola per ogni sapere, per ogni viaggio. Questo mondo rappresentato, vuole essere la realtà interiore che tutti ci portiamo dentro, fatta di tutte le culture e le aggregazioni possibili, dove l’altro è parte di noi e lo si ritrova in infinite sfumature in ogni istante, in ogni situazione.
Il mostro che è dentro di noi
Altre figure vengono inserite tra le immagini, altri mondi e pensieri diversi su situazione e fatti. Una menzione particolare meritano i mostri che fanno parte delle nostre paure, quelle che vengono ingigantiti in un credo che va oltre la realtà. Penso ai mostri dell’infanzia, quelli che le nonne rievocavano la sera accanto al fuoco e che lasciavano tanta paura da far tremare; mi sovvengono i mostri creati dall’identificare l’uomo in buono e cattivo. Oggi, io credo, che quello dei mostri o delle streghe sia un mondo parallelo, che esiste oltre ciò che è consentito vedere nella realtà e non mi fa più paura, infatti, in questo caso è trattato in modo da essere una continuazione, una realtà di cui si avverte la presenza.