L’Antico Palazzo Anzisi? Nel paese lo conoscono tutti. Era la casa di famiglia di Prisco, Prisco Anzisi, il farmacista attraverso il quale passavano tutte le iniziative culturali delle aggregazioni giovanili degli anni Ottanta e Novanta del paese. Dal teatro all’archeologia, il punto di riferimento era lui. Dispensava le medicine in farmacia ma – da casa – era sempre a disposizione per le urgenze. La sua famiglia era di origini popolari contadine, il padre la promozione sociale l’aveva conquistato indossando una divisa e sposando una romana. E a Roma, Prisco giovane farmacista aveva passato il periodo delle scuole e dell’università. E a Roma tornerà definitivamente quando il paese comincia a stargli stretto. Il “Palazzo” rallenta, continua a vivere, ma gradualmente sparisce dall’attenzione paesana, inghiottito da un centro storico che nonostante le sagre “non decolla” e da un municipio, alto esempio dell’architettura razionalista nel solco di Piacentini, che non riesce a fuoriuscire da un restauro dai tempi biblici.
Un po’ di attenzione su palazzo Anzisi torna quando lo si scopre essere oggetto di asta pubblico. I periti del Tribunale smontano tutta la poesia e la storia che alcuni cittadini tentano di cucirgli addosso per giustificarne l’acquisto da parte del Comune:”Piena proprietà di fabbricato ad Albanella, via Codone, a carattere residenziale su diversi livelli: al p.t. un ambiente cucina, un disimpegno, un w.c., un salone, due camere da letto e uno studio (per mq. 216,84), al Iº piano un ambiente cucina, un’ampia camera di disimpegno, un w.c., una sala da pranzo, un salone ed un ulteriore ambiente pranzo di servizio (per mq. 190,64), al IIº piano cinque camere da letto, due bagni ed un ampio disimpegno (per mq. 190,64), un sottotetto di mq 136,40 sul cui margine ovest è collocato un ampio terrazzo, al piano sottostrada due ambienti cantinola ed un locale (per mq 76,40) ed una porzione di fabbricato del tutto diruto e ricoperto di rovi di circa mq 40,00″. Nessuna traccia di quel “Museo Etnografico di oggetti della Civiltà Contadina” che solo il fantasioso inviato di un giornale on line napoletano ha visitato e di cui tutti ignorano l’esistenza.
Consegnate le chiavi all’amministrazione, capeggiata dal sindaco Renato Josca che ha fatto già sborsare 85 mila euro quando attendendo qualche altro mese il prezzo avrebbe potuto essere ulteriormente scontato. “Abbiano già un progetto di recupero intercetteremo un finanziamento, così come è successo qualche anno fa con il Palazzo Spinelli, con la mia passata consiliatura, oggi diventato un fiore all’occhiello per il nostro Comune”, assicura Josca . Bagini teme che aver aggirato molto creativamente la legge nazionale che inibisce ai comuni l’acquisto di immobili possa poter creare conseguenze spiacevoli. Palazzo Anzisi era da anni sottoposto alle aste pubbliche. Da 350.000 euro, con il passare delle aste il valore è sceso a 85.000 euro. “ E’ un palazzo storico di 500 metri quadrati – evidenzia Josca – distribuito su più livelli ristrutturato nei vari solai e già abitabile con qualche piccola opera. E’ un’idea forte intorno alla quale fare sviluppo”. La valutazione di Josca non convince le opposizioni. “Il sindaco – afferma Enzo Bagini – vorrebbe replicare il modello di Palazzo Spinelli, già di proprietà pubblica, che ospita il consiglio, la biblioteca comunale e le manifestazioni. E dare sedi ad associazioni che con le nuove norme saranno chiamate a pagarne l’affitto non a prezzi di favore. Per questo Non bastano già gli spazi di palazzo Spinelli? Intanto ci giocheremo subito almeno 100 mila euro. L’occupazione può arrivare da servizi di ospitalità turistica assicurabile da un’impresa privata non certo dal comune. In consiglio comunale mi sono divertito, ma mica tanto, a fare un elenco degli interventi da fare per dare vivibilità a quell’area del paese. A chiacchiere anche Josca dice che occorre fare in modo che le giovani coppie non paghino tasse se decidono di abitare nel centro storico. Questo si fa con si soldi del bilancio comunale e non con un palazzo – centro sociale. A qualche centinaia di metri c’è il depuratore che non funziona e almeno un terzo del paese è senza fogne”. Intanto l’operazione acquisto è stata perfezionata e occorrerà pensare a recuperare e ristrutturare il palazzo degli Anzisi. In un paese dove il municipio è in affitto da almeno otto anni perché non si riesce a ultimare e rifunzionalizzare il vecchio, e questo si storico, municipio, le preoccupazioni dei malpensanti sono fondate. Nel centro antico, solo per fare un esempio, i residenti lamentano ritardi nell’intervento per la pavimentazione e gli arredi finanziato con, udite udite, l’accelerazione della spesa regionale decretato dall’allora presidente Caldoro e fermo da tre anni.