L’evento di presentazione dell’associazione Slow Tourism Campania in Cilento si è tenuta sabato 25 marzo presso l’Oasi dell’Alento, a Prignano Cilento, uno dei luoghi simbolo del turismo sostenibile in Campania. Il convegno dal titolo “Il Cilento meta di turismo rurale, sostenibile e responsabile” è stato l’occasione per mettere a fuoco le ulteriori potenzialità del territorio in questo settore. Ha moderato gli interventi la giornalista Carmela Santi.
Il presidente del Consorzio Velia, Franco Chirico, in qualità di padrone di casa, saluta i presenti e parla dell’accordo sottoscritto col piano territoriale integrato che vede il turismo protagonista e che ha acquisito la firma di 23 comuni. Sottolinea che questo è già a buon punto di partenza per l’associazione “Slow tourism Campania” che nasce per promuovere un turismo sostenibile.
Silvio Labanca, direttore di Cilento Servizi crede in questo progetto ed afferma che la l’Oasi Alento va già verso questa direzione con tutte le sue attività.
Riccardo Ruocco , vicepresidente regionale dell’associazione Slow tourism Campania, è convinto che si tratta “un progetto di promozione turistica di tutta la regione sostenibile, emozionale, ambientale e istituzionale … Probabilmente, i momenti di incertezza e di stasi avuti nel passato oggi ci premiano e la sfida che ci attende è di avere più coraggio e di ispirarsi ad un turismo sostenibile che è soprattutto slow … Puntiamo sulla formazione e il coinvolgimento diretto della comunità per lasciare traccia a quelli che verranno dopo di noi. Hotel di alta qualità per la formazione. Prendiamo esempio dal Trentino per il coinvolgimento della popolazione”.
Carlo Scamorza, presidente regionale Slow Tourism, afferma che “la location scelta per la presentazione del progetto potrebbe essere il simbolo della Campania. È l’anno del turismo sostenibile quindi acceleriamo i tempi e forza con i progetti. Leggi importanti sull’agriturismo sono state fatte e passi avanti a livello organizzativo. Puntiamo sull’impresa turistica e investiamo nel rispetto dell’ambiente. La regione sta lavorando in tal senso. Agricoltura, pesca, viabilità, c’entrano per fare un turismo diverso per vivere il territorio in modo appieno”.
Luca Cerretani, vicepresidente della Provincia di Salerno, rende noto che la provincia dovrà darsi un ruolo nuovo per quanto riguarda il turismo. Crede che “il turismo sostenibile ci deve rendere unici e puntare su un turismo relazionale. Immaginiamo di avere una filiera le risorse e di fare progetti in rete. È inimmaginabile continuare a pensare di poter fare da soli. Oggi ci sono le condizioni e ragioniamo prima di partire ma tutti insieme. Slow Tourism va in questa direzione”.
Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale Cilento-Diano -Alburni, elogia l’Oasi Alento e sottolinea l’importanza di “mettere in campo le esperienze dando voce di un territorio. Abbiamo tutto ma non dobbiamo viverlo come un problema e dobbiamo proporlo con decisione per far vivere le esperienze”. Pellegrino rende noto che anche il marchio del Parco sarà ben definito e ci stiamo lavorando e poi la rete del gusto è necessaria per farla vivere. Sono contributi importanti da organizzare per promuovere le eccellenze. Infine, Pellegrino conclude dicendo che “le aree interne non potrebbero sopportare il turismo di massa ma quello di qualità potrebbe essere il loro futuro”.
Le conclusioni sono affidate a Franco Alfieri, consigliere del presidente De Luca in materia di Agricoltura, Caccia e Pesca. È un po’ polemico e ribadisce che troppe parole sono state ripetute da decenni e poi si chiede se qualcosa è stato fatto. “Se è vero che abbiamo tanto – si chiede Alfieri – perché quest’area non parte? Probabilmente perché non siamo obiettivi! C’è ancora troppa approssimazione”.
Lo stesso riconoscimento di Comunità emblematica della Dieta Mediterranea, per Alfieri, non è ancora diventato “un motivo di orgoglio da tradurre in ricadute nel sistema turistico e produttivo”. Avere il marchio del Parco è importante ma dove sono le produzioni?
“Se vogliamo rivoluzionare il nostro modo di essere – conclude Alfieri – primo dobbiamo garantire la sicurezza, poi farci coraggio e rischiare, quindi assaporare il gusto della sfida. Dobbiamo avere la speranza in una prospettiva futura e, infine, la passione che abbiamo da vendere, dobbiamo tradurla in atti conseguenti. La politica ha una parte di responsabilità ma l’impresa ha una responsabilità totale. Basta con il rivendicare solo i diritti, prima dobbiamo assolvere ai nostri doveri. Il primo cambiamento deve avvenire dentro di noi!”
Scheda
Slow Tourism è l’Associazione che promuove il turismo dell’accoglienza in Italia e all’estero. Attraverso un attivo coinvolgimento di viaggiatori, imprenditori turistici e comunità locale, tutela e favorisce la crescita dei territori, anche quelli poco conosciuti, per renderli destinazioni turistiche di pregio. Slow Tourism invita i viaggiatori a fare turismo lento, sostenibile e responsabile, a scoprire i luoghi rispettandoli; a conoscerli, viverli, assaporarli e nello stesso tempo custodirli in quanto patrimonio di inestimabile valore, ricchezza da salvaguardare per il benessere comune. Collabora con le imprese ricettive interessate a rappresentare il territorio e fare del turismo esperienze di incontro e avvicinamento
alla cultura locale, migliora la qualità dell’accoglienza e propone percorsi formativi per rendere le città luoghi ospitali e favorire il ritorno dei turisti. L’Associazione fa rete con le persone e le imprese del territorio per valorizzare le tipicità, la storia e la cultura di un luogo.
Oasi Alento
L’Oasi dell’Alento è situata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, l’Oasi Fiume Alento è un’area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) di 3.024 ettari che comprende gran parte del fiume Alento. Nel complesso è presente una diga in terra che, sbarrando il corso del fiume, origina un lago artificiale di circa 1,7 kmq. Lungo la sponda destra del corso d’acqua si sviluppa l’Oasi naturalistica, costituita da laghetti di importante valore ecologico, che ha lo scopo di contribuire a salvaguardare la ricchezza di biodiversità mediante attività di conservazione. L’integrità dell’habitat naturale dell’Oasi rappresenta ormai da anni un’originale attrattiva per famiglie, scuole e sportivi.