Dal 19 al 28 marzo 2017 il Museo Diocesano di Vallo della Lucania ha ospitato la mostra – curata da padre Michele Perruggini – “La Bibbia: libro di vita e cultura”.
La rassegna, realizzata dalla Diocesi di Vallo della Lucania in collaborazione con l’Associazione Culturale “Pulchra”, è stata fortemente voluta da Mons. Ciro Miniero che, grazie a questo evento, ha chiesto di mettere al centro del nostro vivere la Parola di Dio.
Il curatore della mostra, invece, ha evidenziato che “oramai la Bibbia non è più alla portata del popolo. Lutero, nel ‘500, non si è scandalizzato per la corruzione ecclesiastica che era un fenomeno comune, ma si è indignato perché c’era un tragico distacco dalla parola di Dio. È importante anche oggi ripartire dalla Parola che ci interroga in modo drammatico. Infatti, nonostante questo testo sia tra i più tradotti al mondo, è il meno letto e per questo è importante recuperarlo”.
Affermare che la Bibbia sia semplicemente un testo sacro è riduttivo, perché in realtà in essa sono racchiuse la storia del popolo ebraico e della cristianità, la storia della stampa, la storia dell’arte, la filologia etc. e questa mostra attraverso un percorso storico, bibliografico e iconografico è riuscita e sottolineare tutte le peculiarità possedute da questo Libro.
Le sale del Museo Diocesano di Vallo, già ricche grazie ai bellissimi dipinti esposti, si sono ulteriormente impreziosite attraverso i pannelli che spiegavano la storia della Bibbia e dei suoi protagonisti (percorso storico), le rare edizioni della Bibbia (percorso bibliografico) e un itinerario artistico in cui si poteva osservare l’interesse di alcuni tra i grandi maestri della storia dell’arte nei confronti del testo biblico (percorso iconografico).
Al termine del percorso storico c’era il percorso bibliografico preceduto da “La Crocifissione”, un cartone originale di Annibale Carracci del 1582 che lasciava già intendere la preziosità e la bellezza dei testi che i visitatori avrebbero poi visto in sala: rotoli ebraici (uno dei quali appartenente alla sinagoga di Varsavia fatta bruciare da Hitler nel 1943), manoscritti medioevali, le prime Bibbie stampate, Bibbie con preziosissime miniature, Bibbie con i primi tentativi di critica testuale (Erasmo ed Estienne), scritti biblici di Lutero e della Riforma, Bibbie poliglotte e le traduzioni della Bibbia.
Un vero e proprio tragitto che conduceva il visitatore dal XV al XVIII secolo attraverso meravigliosi testi, pregiati per ragioni religiose, storiche, artistiche e letterarie.
Infine, il percorso iconografico, consentiva di osservare come artisti quali Dürer, Carracci, Schedel, Raimondi si sono confrontati col testo sacro.
Lo scopo di questa mostra, come ha sottolineato padre Perruggini, è quello di “portare alla gente ciò che è raro, prezioso e riservato a pochi”. E, sicuramente, l’allestimento di questo museo della Bibbia è stato una grande opportunità per i credenti che considerano fondamentale questo Libro, ma anche per tutti coloro che s’interessano a esso per altre ragioni.
La mostra dal 1o all’8 aprile sarà allestita ad Agropoli nella Parrocchia di S. Maria delle Grazie (Sala S. Giovanni Paolo II) per continuare a regalare ai visitatori fede, storia, bellezza ed emozioni.