di Dibbì
Trascorrere una giornata spensierata in una grande città, per chi è abituato a vivere in posti tranquilli, è generalmente un evento da raccontare. Pensate poi, per uno come me che ha un “appuntamento” settimanale con voi. Così vi descrivo un sabato di fine febbraio trascorso a Roma. Per comodità ci sono arrivato in treno e in buona compagnia. L’obiettivo era quello di fare una lunga passeggiata, visitare qualche monumento e …, non poteva mancare, una bella “mangiata”. Dalla stazione Termini, tra vetrine e negozi, percorriamo tutta via Cavour arrivando a Piazza Venezia, ai piedi dell’Altare della Patria, monumento costruito a seguito di una decisione, del Parlamento Italiano, di dedicare un monumento nazionale all’appena scomparso sovrano Vittorio Emanuele II (1878). Nei pressi c’è il ristorante Ulpia, gestito da un mio conoscente. Per curiosità do una sbirciatina su Tripadvisor e vedo che il locale è al 8915° posto su 9742 ristoranti a Roma. Cosa che non promette niente di buono. Ho pensato di salutare il mio amico e andare via. Non c’era e mi ha evitato tutti gli imbarazzi. La giornata è stata parzialmente soleggiata e calda, così per dissetarci abbiamo fatto una sosta sul terrazzo del Bar Brasile. Per 2 birre e 1 Crodino abbiamo pagato 21 euro e 50. Pensando che, seduti potevamo ammirare il monumento dell’Altare della Patria in tutta la sua maestosità, non mi è sembrato eccessivo. Continuando la nostra passeggiata siamo arrivati all’affollatissima Fontana di Trevi, una delle più celebri fontane del mondo, e alla Chiesa di Trinità dei Monti, alle spalle della famosa scalinata di Piazza di Spagna. Monumenti che non mi stancherei mai di ammirare. Per la cronaca, checché se ne dica, ho trovato Roma pulita e grazie alle ZTL, anche il traffico non disturbava più di tanto. Ora di pranzo. Cerchiamo, tramite l’app di Tripadvisor, un buon ristorante nelle vicinanze. Optiamo per l’Osteria Barberini (67° posto) e Ristorante Colline Emiliane (82°). Entrambi pieni. La conferma che un buon risultato su Tripadvisor porta clienti. Stanchi di girare, nei pressi di Piazza Barberini, vedo il ristorante “Il Corsaro”. Controllo su Trip e vedo 3222° posto su 9742. Do un’occhiata e vedo una sontuosa esposizione di pesce freschissimo. Guardo i prezzi e sono accessibilissimi. Entriamo e troviamo un bel ambiente: stile marinaro, un bel acquario, cucina a vista, in pratica invitante. Guardiamo il menu e, anche se ci sono proposte terragne, ci lasciamo tentare dal “mare”. Scegliamo le “Linguine ai frutti di mare”, servite con cozze e vongole sgusciate. Piacevolissimo, ben amalgamato, gustoso e giusta cottura al dente. Abbiamo pensato che il cuoco fosse un “corsaro” navigato e sapeva il fatto suo. Non da meno il Rombo freschissimo di 1,5 kg, che abbiamo scelto dalla bella esposizione all’ingresso, che ci è stato preparato al forno con le patate. Come vino, cercando un vino laziale, la lista offriva una scarsa selezione. Optiamo per un rosato laziale. Finito. Ce ne portano un altro. Chiediamo: “è laziale?”. Alla risposta affermativa ce lo facciamo aprire. Poi, guardando l’etichetta, vedo che è un rosato siciliano. Chiediamo spiegazioni e si scusano dicendo di aver sbagliato. In sala c’erano due ragazzi: Mattia Maisto e Abraham Corbo, gentili, educati e disponibili, entrambi poco più che ventenni. Abraham, da 3 anni, è anche il gestore. Invece lo chef, Salvatore Dessi, è al Corsaro da qualche decennio. Il locale esiste dal 1964. Abraham gestisce il posto con umiltà e tanta buona volontà, cercando la qualità. Ci riesce bene con il pesce fresco, un po’ meno con i vini. Sicuramente crescerà. In tre il nostro conto è stato di 165 euro. Noi, prima o poi torneremo a trovarli. Poi, sempre a piedi, visita al Colosseo e ritorno alla Stazione Termini. Bella e salutare giornata. Il mio contapassi ha superato abbondantemente i 20.000 passi!
Ristorante Il Corsaro, Via Del Boccaccio 6, 00187 Roma. Tel. 06.4817915. [email protected]
Nella foto: Abraham Corbo, Mattia Maisto e Salvatore Dessi.