di Enrico Serrapede
Una notizia che non passa di certo inosservata, un appalto di 20 milioni di euro con la durata di 25 anni. Il tutto per la gestione totale dell’illuminazione pubblica. A riceverlo è la ditta Dervit S.p.A. che si è aggiudicata l’appalto nell’autunno scorso. Nei giorni scorsi invece il comune ha approvato il progetto definitivo relativo alla procedura di finanza per l’affidamento della concessione inerente la progettazione, realizzazione e gestione degli impianti di pubblica illuminazione nel territorio comunale. Precedentemente, in dicembre, sempre il comune aveva invece sottoscritto il contratto di concessione. Al suo interno anche i lavori di ammodernamento della rete pubblica che dovrebbero avere il costo di due milione e mezzo di euro. Per la manutenzione invece si è stimata una somma di settecentomila euro annui. Inutile dire che tale appalto ha suscitato molto interesse nella comunità, sbalordita ovviamente per l’altissimo importo. È opportuno invece precisare la spesa annuale dei comuni italiani per l’illuminazione pubblica supera il miliardo di euro, senza calcolare le spese di manutenzione. E’ quanto calcolato dall’associazione “Cielo buio”, attiva da decenni nel settore. Nelle più importanti città italiane sono state registrate quantità tutte superiori alle medie europee. Dai dati raccolti emerge che le bollette energetiche comunali sono tendenzialmente in aumento anche se aumenta la diffusione di lampade più efficienti: l’efficienza non è stata utilizzata per risparmiare, bensì per illuminare di più con la stessa potenza. La stessa potenza, ovvero lo stesso consumo, costa sempre di più. A tale spesa si aggiungono i costi elevati di manutenzione, sopra i 50, talvolta sopra gli 80 euro a punto luce all’anno.