Di Bartolo Scandizzo
Joe Mazzeo, un avvocato di successo con un ufficio nel cuore di Melbourne, mi chiama la sera stessa del giorno in cui io e Gina siamo stati già a pranzo con lui insieme a Biagio e Alfredo Mazzeo e mi invita nel suo studio dicendomi che vuole farmi incontrare un suo collega avvocato, Greg Isolani, che ha una storia originale da raccontarmi e che può essere utile per il mio libro.
Accetto di buon grado perché la sua cortesia è stata pari alla disponibilità con cui ha accettato di vedermi pur non conoscendomi. Arrivo con mio zio Filippo alla splendida stazione di Flinders St completata nel 1885.
Ci incamminiamo per Queen St e al 250 saliamo nel suo ufficio all’8° piano. In attesa di Greg, Joe ci intrattiene con domande e richieste in merito al nostro viaggio e, a mia volta, cerco di approfondire alcuni aspetti della sua storia di vita in Australia. Si sente bussare alla porta, entra Antony, accompagnato da un’assistente, che segue un programma di inserimento al lavoro per ragazzi autistici. Antony è stato in Italia, a Rofrano e in Costiera Amalfitana a Positano. Quando Joe glielo ricorda gli si illuminano gli occhi a sentire i nomi delle due località che, videentemente, gli ricordano momenti positivi.
Greg arriva puntuale all’1:00 pm. Entra un distinto signore, vestito elegante e un fisico molto curato. Dopo una breve presentazione, scendiamo in strada e, a passo veloce, ci avviamo verso la Chynatown di Melbourne dove ci aspetta un prestigioso ristorante con oltre 20 anni di storia.
Chiedo a Greg di raccontarmi la sua storia, anzi quella di sua madre, Dora, e di suo padre, Ferdinando. La prima di Rofrano e il secondo di Fabbrica, che si trova in Toscana tra S. Cimignano e Volterra.
Ferdinando arrivò in Australia nel 1952, insieme ad un gruppo di amici con lo spirito d’avventura nella testa grazie al programma assistito che il governo australiano aveva attivato per importare manodopera qualificata per sostenere lo sviluppo di una nazione con un territorio grande come un continente e una popolazione poco più numerosa di una grande città occidentale. Il programma prevedeva un contratto di lavoro il pagamento del viaggio, l’assistenza per vitto e alloggio per un tempo predefinito e un inserimento graduale nel mondo sconosciuto della società di quel tempo.
All’arrivo, furono accompagnati nel centro di Bona Kill dove venivano posti in una sorta di quarantena prima di essere avviati nelle farm o collocati presso datori di lavoro alla ricerca di manodopera per l’edilizia.
In Australia Ferdinando conobbe un emigrato da Rofrano, Rocco Cetrola, con il quale fece amicizia. Come tutti, anche Ferdinando soffriva la solitudine in una terra che, allora, era estremamente avara con chi aveva attraversato l’intero globo in senso longitudinale per cercare fortuna, cioè quello che scarseggia nell’Italia del 2° dopoguerra: il lavoro, quello duro!
Ed è proprio Rocco a proporre al toscano, poi chiamato il “polentone” dai conterranei del Rofranese, di sposarsi con una ragazza del suo paese di nome Carmela. Ferdinando acconsente e scrivono a Rofrano proponendo il matrimonio per procura.
Carmela è una ragazza molto bella, forse la più bella di Rofrano agli inizi degli anni ’50, e non ha nessuna intenzione di rimanere nel paese a continuare a subire la angherie dei due fratelli e l’invidia delle sue compaesane che non le perdonano la sua bellezza.
Allo stesso tempo, non vuole cedere dalla padella nella brace … ecco perché chiede a Rocco di inviarle una foto a figura intera per poter valutare al meglio almeno le caratteristiche fisiche di Ferdinando.
Carmela, rassicuratasi del bell’aspetto e delle parole scritte nella lettera dai due amici, accetta di avviare la procedura per il matrimonio con l’atto di richiamo e la visita medica a Napoli presso il consolato Australiano.
Il viaggio è intrapreso in compagnia di parenti diretti alla stessa destinazione e tutti carichi della stessa speranza verso il futuro che non può non apparire ricco di rischi e problemi. Sulla nave, ha raccontato dopo, che se non avesse trovato Ferdinando all’altezza delle aspettative, cioè così com’era in foto, avrebbe agito di conseguenza …
Invece, già dalla nave vede due uomini sbracciarsi nei saluti. Uno dei due è proprio il suo futuro sposo.
Imbocca la passerella che dalla nave la conduce a toccare il suolo australiano dove avrebbe costruito la sua vita lontano dalla “miserie umane” che le hanno reso la vita impossibile nel luogo dove è nata. Si “abbraccia” ai suoi pensieri e si libera del fardello del dubbio che la tormenta da mesi.
Da questo momento sarà tutta un’altra storia e Greg, per raccontarla, sceglie un semplice cronista venuto dall’altro mondo … anzi lo stesso da dove Carmela si è affrancata molto tempo fa!
Joe sembra soddisfatto del risultato dell’incontro che ha combinato. Porta la discussione su altri argomenti che fanno scivolare il tempo verso la conclusione pranzo verso il dolce e il caffè.
Torniamo in strada, Greg ci saluta e va per la sua strada, io e zio Filippo ci avviamo verso la stazione di Parlament House Joe entra in una libreria per ritirare un libro che ha ordinato, prima di rituffarsi tra le carte del suo lavoro …