Lo showroom Linee Contemporanee di Salerno celebra l’eccellenza del design e della creatività ospitando il designer Marc Sadler con un evento dal titolo “LINEE CONTEMPORANEE E MARC SADLER. Considerazioni sul Design.” Francese nato in Austria, Marc Sadler ha vissuto ed esercitato la professione di designer in Francia, Stati Uniti, Asia e Italia. Uno dei primi laureati in “esthétique industrielle” all’ENSAD di Parigi con una tesi sulle materie plastiche, è stato pioniere della sperimentazione dei materiali e della contaminazione fra le tecnologie, divenute aspetti distintivi della sua attività. Oggi grazie al suo eclettismo è consulente trasversale di aziende di ogni settore dell’industria. 4 volte vincitore del Compasso d’Oro (1994, 2001, 2008 e 2014), 1 Menzione d’Onore (1998) e 2 Selezioni (1994 e 2008) dell’ADI Associazione Design Industriale, il suo lavoro è stato premiato molte altre volte a livello internazionale nel corso degli anni. Il suo paraschiena disegnato per Dainese è nella collezione permanente di design del MOMA di New York e la lampada Mite di Foscarini fa parte della collezione design del Beaubourg di Parigi. L’evento è stato organizzato da Linee Contemporanee in collaborazione con il Gruppo Euromobil, l’Ordine degli Architetti della provincia di Salerno, il DICIV dell’Università degli Studi di Salerno e la Fornace Falcone. Durante la giornata dell’ 8 marzo Marc Sadler terrà, al mattino, un lectio magistralis presso l’Università di Salerno per gli studenti. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17:00, il designer sarà presente presso lo showroom Linee Contemporanee di Salerno dove è stato realizzato un allestimento ad hoc con i suoi arredi disegnati per il Gruppo Euromobil (divani e poltrone Désirée). Di seguito si riporta una sintesi degli argomenti che verranno trattati presso lo showroom Linee Contemporanee (il testo è di Marc Sadler; il suo intervento sarà in lingua italiana). Considerazioni sul design: Forse si può ancora citare l’antica definizione di “perfetta armonia tra forma, funzione” ma oggi bisogna aggiungere anche la sostenibilità e un po’ di cuore; tuttavia non esiste un significato unico, anche nell’ambito della categoria ciascuno né dà una propria definizione, a volte contrastante con quella di altri colleghi. A volte si dimentica che viviamo in un mondo imbevuto di design: in casa, nei luoghi di lavoro, nelle città, il design è dappertutto, anche in ciò che indossiamo, sia abbigliamento o tecnologia. Io sono convinto che in un mercato globale saturato di cose inutili e brutte il designer dovrebbe perseguire (o recuperare, visto che nel passato era così) la ricerca estetica applicata alla funzionalità. Dobbiamo cioè sforzarci di fare prodotti che funzionino bene, semplici da utilizzare, ergonomici e armonici rispetto alla loro funzione. Il tutto in chiave eco-friendly, perché la tutela dell’ambiente non è un problema rimandabile. Come fare design: E’ importante che il designer impari a conoscere la realtà imprenditoriale con la quale si confronta, sia in termini di risorse umane che di tecnologie e processi produttivi ai quali avrà accesso, ma soprattutto la buona interazione tra progettista e industria, quando collaborano fra loro consapevoli dei rispettivi ruoli, è il migliore impulso alla causa del buon design. Non esistono infatti ricette precostituite, il mondo dell’industria è talmente articolato che ogni progetto è una storia a sé e richiede un approccio specifico.Sono personalmente attratto dalle piccole realtà industriali gestite da imprenditori con il coraggio e la voglia di perseguire obiettivi ambiziosi attraverso percorsi a volte faticosi. Faccio invece più fatica a rapportarmi costruttivamente con il marketing, mestiere sofisticato e difficile che merita considerazione ma che talvolta è un freno al rischio imprenditoriale e alla voglia di sperimentazione. E’ comunque di fondamentale importanza che le competenze dei singoli vengano messe in campo senza atti di prevaricazione, ma alla fine la figura dell’imprenditore che – per così dire – “paga e decide” non dovrebbe mai mancare. Purtroppo il prendere decisioni sembra oggi l’attività che fa più paura. A cosa serve il design: L’economia globalizzata impone nuove sfide e il design può aumentare il suo ruolo di elemento trasversale connettivo. Il buon design è la risposta alla urgenza di innovazione, sia in termini di funzionalità che di sostenibilità, di un mercato in continua evoluzione, anche fornendo soluzioni utili ad esigenze di promozione, identità, immagine dei prodotti. Quale futuro: Solo con innovazione e design non si abbattono le crisi economiche, ma sono entrambe componenti che possono aiutare il risanamento, anche se le scelte strategiche sono nelle mani dei governi piuttosto che degli imprenditori o dei designer. Il mondo del design e dell’industria dovrebbero interagire in maniera più stretta e mettere in campo le rispettive strategie e conoscenze per realizzare prodotti e produzioni compatibili con i desideri e le esigenze del consumatore moderno, che fortunatamente è sempre più consapevole della necessità di frenare l’indiscriminato abuso delle risorse naturali. Aspettiamo una nuova congiuntura economica che permetta la ripresa dei consumi privati, e che riaccenda la volontà delle aziende di investire e mettersi in discussione. Il buon design concorre alla crescita delle aziende, difficilmente le aziende da sole fanno del buon design. I migliori risultati, da sempre, sono il frutto della creatività del singolo applicata al lavoro di squadra fra designer e impresa. Comunicato Stampa
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