di Giuseppe Liuccio La mimosa è chiamata in botanica “acacia dealbata” Originaria della Tasmania è stata introdotta in Europa nell’ottocento. Raggiunge altezze fino a dieci dodici metri; ha rami penduli che formano una chioma ampia ma scomposta:le foglie sono di colore grigio argento mentre i fiori sono riuniti in capolini, sferici, e sono, a loro volta, raggruppati in pannocchie/pigne di circa sette dodici centimetri. Sbocciano da gennaio a marzo, sono di colore giallo e profumatissimi. E’ diventata piuttosto di recente il fiore simbolo dell’8 marzo, festa della donna.. E’ una usanza/rito nata a Roma nel 1946. In una riunione preparatoria nacque l’idea di mettere all’occhiello un fiore che potesse caratterizzare la festa, così come il garofano rosso aveva caratterizzato quella del 1° maggio. “Ci voleva un fiore facilmente reperibile agli inizi di marzo- ricorda una delle protagoniste di quella scelta, Marisa Rodano,- e a noi giovani romane vennero in mente quegli alberi coperti di fiori gialli, già a febbraio, quando le piante erano ancora spoglie e che crescevano rigogliosi in tanti giardini di Roma e dei castelli” E venne fuori il nome della “mimosa”. La proposta della Rodano e delle sue compagne ebbe successo. E fin da subito la mimosa fiorita venne regalata alle mamme dai figli, dai fidanzati alle fidanzate, dai mariti alle mogli, dai dirigenti alle impiegate,Ed il rito perdura, anche perché il fiore ha assunto valore simbolo di pudicizia, di delicatezza ed anche il passaggio dalla morte ad uno stato di luce nella Luce e, conseguentemente, di vita e di amore.. Ed infatti, storicamente,si era già caricato di un simbolismo, comune, d’altronde, a tutte le acacie, che hanno rappresentato l’idea di Resurrezione nelle religione precristiane e, quindi, anche il Cristo resuscitato nelle chiese primitive d’Oriente e d’Egitto:E’ una caratteristica questa che si trova, tra l’altro, anche nelle società ermetiche del Medioevo e della Massoneria, come, sostiene Alfredo Cattabiani nel suo bel trattato “Florario: Miti leggende e simboli di fiori e piante” Insomma ce n’è abbastanza per ritenere le acacie e, conseguentemente, la mimosa, emblema/simbolo di rinascita e di vittoria. Ma essendo una pianta forte, robusta e vitale, nonostante il suo aspetto fragile, potrebbe assurgere anche a simbolo dell’energia nascosta della femminilità. Ma di sicuro nell’immaginario collettivo la mimosa è universalmente assunta a simbolo della donna e dell’amore e,conseguentemente, della poesia d’amore Ne è un esempio straordinario una bella ma poco conosciuta poesia di
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