di Antonella Citro
“Sos acqua un impegno comune contro le perforazioni petrolifere” è il nome dell’incontro si è tenuto lo scorso 21 febbraio presso il convento di sant’Antonio a Polla, un incontro voluto dal comitato Senonoraquando Vallo di Diano, dal Comune di Polla e dall’associazione CURO. Oltre il sindaco Rocco Giuliano, erano presenti l’agronomo Raffaele Cammardella, il geologo Antonio Petroccelli, la professoressa Albina Colella, il professore Franco Ortolani e infine il vescovo Antonio De Luca. Sul perché questo tema è così sentito nel Vallo di Diano è intervenuta l’avvocato Rosy Pepe coordinatrice del comitato che si occupa non solo di tematiche legate alla violenza di genere, ma anche di ambiente: “Ci siamo già occupati di questo argomento anni fa con la istituzione dell’acqua potabile – riferisce- ci siamo rese promotrici di questa importante iniziativa. A distanza di un anno abbiamo costituito il coordinamento dei comitati per far fronte a questa grossa emergenza. Ecco perché nasce la necessità di informare i cittadini su cosa possa interessare il nostro territorio”. Il titolo del meeting la dice lunga. “Cercare il petrolio tra i serbatoi idrologici di importanza strategica per l’acqua potabile nei parchi nazionali e nei siti protetti di interesse comunitario è diventato oggi una necessità della Shell – continua Pepe- sappiamo che la Shell ha inoltrato una richiesta al Ministero dell’ambiente per la ricerca di idrocarburi nella zona che interessa Monte Cavallo, la Cerasa e Pignola. È una zona che cade tra la Campania e la Basilicata”. Si tratta cioè di un grosso pasticcio per la maggior parte dei paesi che si affacciano in quest’area dopo aver sperimentato ciò che è accaduto nella Val d’Agri e nella provincia di Potenza dove il territorio a conti fatti sembra essere desertificato, e dove l’acqua e le risorse idriche sono completamente inquinate. “È un pericolo che dobbiamo scongiurare perché siamo intenzionati a interessare tutti i cittadini del posto, ma soprattutto i sindaci e le istituzioni, le amministrazioni affinchè questi permessi vengano contestati – prosegue l’avvocato Pepe – tra qualche giorno scadono i termini per presentare osservazioni e controdeduzioni al ministero. Ci aspettiamo che tutti i sindaci del comprensorio inoltrino questa documentazione avvalendosi chiaramente di un ausilio tecnico scientifico. Questi devono farsi carico delle esigenze di tutti quanti i cittadini che vogliono vivere giustamente in un ambiente sano”. Una sinergia che sta interessando tutte le forze politiche locali, e che coinvolge anche il Presidente del Parco Nazionale Tommaso Pellegrino e la Comunità Montana presieduta da Raffaele Accetta.