di Oreste Mottola
IL GENERALE SICA. All’udire “Lo accompagneremo al Varco Cilentano!” la sala del “Delfa” si scuote in un applauso liberatorio. Il barbaro alle porte ha le sembianze di Franco Palumbo, sindaco di Giungano in carica e aspirante anche a Capaccio. Così parlò Enzo Sica, ex primo cittadino, chiamato a presentare il fratello Franco, candidato di una coalizione ampia, già dove è già approdato Franco Petraglia, e che ha le porte aperte a De Caro e De Rosa. Con gli ultimi due sono in corso trattative febbrili. Un Franco Sica che si “vede” già al ballottaggio, smussa tutti gli angoli. Enzo invece può concedersi gli acuti che vuole. La mattina del 12 è la sua presentazione ufficiale, la sua festa. I Sica ci sono tutti. In cravatta regolamentare è arrivato solo Sergio Arnaldo Maurizio, militare della finanza, con l’hobby della ricerca storica ed iconografica, il più lontano dalla politica. Poi c’è Gerardo, il veterinario: Vincenzo, ci è noto. La regia di Enzio Franco fa in modo che non ci siano intoppi. Al bello della diretta si appella Paola Desiderio, la conduttrice ufficiale. Sì, perchè questa presentazione ufficiale della candidatura a primo cittadino di Franco, il dentista e l’ex assessore che prova a sbarrare il passo a Italo Voza, è innanzitutto il loro “family day”. Da Agropoli, un cronista monello, ha sparato ogni giorno, sull’unità politica della famiglia. Mesi di fuoco concentrico. Hanno resistito senza mai perdere la calma. I Sica non sono, all’ombra dei templi, una famiglia qualsiasi. Erano fuori dall’aristocrazia locale che discendeva dai cinque feudatari che dalle montagne a mare possedevano le terre avevano incrociato le armi (figurate, ovviamente) con le masse contadine ai tempi della lotta. I Paolino, prima socialisti e poi comunisti per poi tornare al socialismo, erano parte in causa. Serviva, a fungere da tessuto connettivo, una borghesia interclassista, cattolica ma di forte origine popolare.
LA CASSAFORTE AL SICURO. Venne da Eboli, nonno Vincenzo, e nel tabacchificio del Cafasso ci entrò da operaio e ne uscì da direttore. Durante i marosi dello sbarco del 1943 difese con la sua persona la cassaforte aziendale e grazie ai soldi che vi erano contenuti la produzione ricominciò subito e si potette arginare quella fame vera che vivevano operai e braccianti. Un figlio, Arturo, diventa medico, e si fa carico dell’assistenza sanitaria in una terra dove è ancora di casa la malaria. Non si ferma qui, comincia a promuovere il turismo con l’Azienda di Soggiorno e un nucleo di giovani che poi diventeranno la Democrazia Cristiana. La moglie è invece l’attiva protagonista delle iniziative assistenziali e sociali. Fin qui il “family day”. Con una lunga cavalcata arriviamo al 2004 quando Enzo Sica diventa sindaco – Italo Voza è il suo originario vice – e ci arriva determinato a “segnare” il suo decennio. Lo ferma una congiura di palazzo, anzi di oscuri palazzinari, e da allora è alla ricerca di una rivincita. Fossimo a cinema metteremmo mano a una lunga dissolvenza lunga un decennio e dalla “deposizione” di Enzo ci portiamo direttamente alla mattinata del 12.
FRANCO SICA: “PUNTIAMO SU COSE REALI, NON A VENDERE SOGNI”
“È un momento importante per la nostra meravigliosa città ed esigente comunità, che ha bisogno di essere unita per poter ambire ad una rinascita in tutti i settori – spiega Franco Sica – ho visto troppa disgregazione sul territorio in questi anni, per questo continuo a ripetere che ‘solo uniti si cambia’, perché il nostro obiettivo è riunire tutte le contrade in una sola proposta amministrativa e politica, senza preferenze né distinzioni. Riporteremo il potere in mano ai cittadini”.
Sull’intesa con il candidato sindaco Francesco Petraglia, precisa: “Abbiamo avviato un dialogo concreto tra le nostre coalizioni, prendendoci il giusto tempo per vedere a cosa porterà, così come il discorso aperto che abbiamo con i rappresentati del movimento ‘La Ramazza’; con me ho Enzio Franco, Antonio Di Filippo, Carmine Tedesco, e nel frattempo andiamo avanti con i nostri candidati, coi quali affronteremo la campagna elettorale, tenendo presente che non conta la quantità, ma la qualità dei candidati e soprattutto del programma che abbiamo in mente per la nostra città”.
Sul sostegno della famiglia, invece, sgombra subito il campo: “Enzo al mio fianco c’è e c’è sempre stato, come gli altri due miei fratelli, Gerardo e Sergio, e così come tutta la mia famiglia, legata da un sentimento di amore naturale per questo territorio, e per questo territorio è pronta a dare il proprio contributo se gli elettori lo vorranno”.
Infine, su che tipo di campagna elettorale condurre: “Ci concentreremo su come spiegare alla gente il nostro programma, puntando alla realizzazione di cose reali, non a vendere progetti da libro dei sogni. Vogliamo rendere normali tutte quelle cose che, fino a ieri, sono sembrate straordinarie. Lo faremo andando tra la gente, rispettando le idee di tutti, anche quelle dei nostri avversari politici”.
IL PROGRAMMA. Quattro i punti fondamentali del programma “Lavoro e territorio” presentato da Sica: ambiente; assistenza e sicurezza; turismo; agricoltura; svago e cultura. “Il turismo e l’ambiente sono due dei punti su cui opereremo – afferma Franco Sica – la vivibilità dovrà essere in primo piano. Altrettanto importante la zootecnia. Istituiremo un tavolo tecnico con gli allevatori, ed esperti per risolvere il problema dello smaltimento dei liquami. E’ fondamentale per contrastare fenomeni di inquinamento e conservare la salubrità del nostro mare. Istituiremo l’assessorato all’agricoltura di supporto per tutte le aziende del territorio”. Durante la conferenza, arriva l’intervento telefonico del candidato sindaco, Francesco Petraglia, lontano per lavoro. “Oggi è una bella giornata di democrazia. La stima che mi lega da sempre alla famiglia Sica mi aiuta a immaginare un accordo politico organico o, più semplicemente, anche forme minori di coinvolgimento. Il mio obiettivo è quello di ridimensionare qualcuno che si vede come indiscusso unto del Signore. Inutile poi parlare di programmi ed altro, oggi è la giornata di Franco ed è giusto che la scena sia tutta per lui”.
IN CONCLUSIONE. Nella spinta propulsiva di Franco Sica non c’è solo la sua storia di famiglia e della Democrazia Cristiana che fu (alla presentazione c’è l’autorevole Tonino Scala) , i suoi fratelli ricchi di talento e di individualità, con ancora spezzoni importanti dell’ex coalizione vincente di Enzo, ma c’è, ed è preponderante la “forza tranquilla” del medico, dello sportivo e dell’amico di tutti, il dottore Franco Sica.