di Diodato Buonora
Un paio di mesi fa, grazie a Giovanni Palma, il noto e bravo artigiano della pasta di Vallo della Lucania, ho conosciuto un ristoratore cilentano che gestisce un locale in Germania. Ci siamo incontrati perché avevano bisogno di consigli e ragguagli su alcuni vini delle nostre zone. Dopo aver visitato la cantina dei “Vini del Cavaliere” di Capaccio – Paestum, siamo andati a bere un calice di vino all’attrezzata e fornita enoteca Chez Amis di Capaccio Scalo. Generalmente, intorno a una buona bottiglia, ci si racconta e chiacchierando scopro che il locale del ristoratore cilentano non è molto lontano da Möhlin, cittadina Svizzera nei pressi di Basilea a pochissimi km dal confine tedesco, dove periodicamente vado per rendere visita a dei parenti. Così, ci scambiamo i recapiti e gli prometto di andare a trovarlo appena possibile. In meno che non si dica, eccomi qua, al ristorante Eintracht di Lörrach, a soli 22 km da dove alloggio in Svizzera. Lörrach è una città della Germania sud-occidentale, capoluogo del circondario omonimo del Baden-Württemberg, nella valle formata dal fiume Wiese e vicino ai confini francese e svizzero. La maggiore fabbrica della città è la celebre industria dolciaria Milka, mentre la più famosa attrazione è il castello Rötteln, arroccato su un promontorio boscoso a 422 metri d’altezza. Peccato che la giornata piovosa non ci ha permesso di visitarlo, ma sembra che da questo posto si possa godere di una superlativa vista sulla valle del Wiese, il massiccio boschivo del Blauen, i dolci rilievi della Foresta Nera e, all’orizzonte, le Alpi svizzere. Tornando a noi, il ristorante Eintracht di Lörrach è gestito da Toribio Maio e Antonio De Marco, il primo nativo di Cannalonga e il secondo di Gioi Cilento, quindi entrambi cilentani veraci. I due, che sono anche cognati, giunsero in Germania nei primi anni ’70 e dopo varie esperienze da dipendenti, dal 1989 gestiscono con successo questo locale. Essi sono molto attaccati ai loro luoghi d’origine e per fare un discorso qualitativo più valido, alcuni prodotti li fanno arrivare direttamente dal Cilento. Tra questi citiamo la pasta del vallese Giovanni Palma, che personalmente porta i suoi prodotti in Germania, i salumi di Gioi e l’olio extravergine cilentano dell’azienda Salati, sempre di Gioi. Noi ci siamo stati a pranzo una domenica piovosa di questo inizio febbraio, il locale lo abbiamo trovato ben affollato, fortunatamente avevamo prenotato. I camerieri, tutti in divisa classica con camicia bianca e farfallino nero, cosa sempre più rara in Italia, ci accolgono con un solare e piacevole buongiorno in italiano. La sala è calda e accogliente, i tavoli sono abbelliti con fiori freschi e sono ben preparati con i “runner” al posto delle tovaglie. Ci portano il menu che è in due parti, una è fissa ed è la grande carta dove sono elencati gli “Apertifs”, i “Kalte Vorspeisen” (antipasti freddi), i “Warme Vorspeisen” (antipasti caldi), le “Salate”, le “Spezialitäten vom Grill”, “Fleischgerichte vom Schwein, vom Kalb und vom Rind” (piatti di carne di maiale, di vitello e di manzo), “Fischgerichte” (piatti di pesce), “Kalte Getränke” (bibite fredde), “Alkoholfreie Getränke” (bibite analcoliche), “Offener Wein” (vino sfuso), “Teigwaren” (pasta) e “Pizza”. Vedo che molti piatti italiani sono quelli della ristorazione di qualche anno fa come il fegato alla veneziana, il saltimbocca alla romana, la bistecca alla pizzaiola o la scaloppina al vino bianco che in genere sono quelle specialità che, da sempre, sono molto care agli stranieri. Sull’altra carta, invece, c’erano alcune pagine che, credo, cambiano in base al periodo con gli “Unsere Empfehlung” (i nostri suggerimenti) oltre a due menu dal costo di 55 €, uno di terra e uno di mare. Tra i suggerimenti ci sono i fusilli alla cilentana o con cime di rapa, gnocchi al pesto e cavatelli con vongole e zucchine. Noi, in tre, abbiamo optato all’unanimità per il menu di terra che era composto da: Prosecco, Bruschettina, Bresaola con rucola e parmigiano, Tagliatelle al tartufo nero, Scaloppine di vitello con funghi ostriche e dessert che è stato una Panna cotta. Tutti i piatti sono stati all’altezza della situazione, buoni, generosi e ben presentati. Da notare (altra cosa rara dalle nostre parti) che le portate calde sono state servite in piatti caldi come dovrebbe essere sempre. Da bere, dato il luogo, abbiamo optato per la birra (il vino preferiamo berlo in Italia) che nel nostro caso è stata la buona “Rothaus Pils”. Alla fine ci è stato offerto il caffè e con piacere abbiamo fatto due chiacchiere con Toribio e Antonio, persone professionalmente esemplari. Oggi tengono ben in alto il nome del Cilento al di fuori dei nostri confini. Complimenti di cuore, è un piacere conoscere persone come voi. W il Cilento e i cilentani.
Dimenticavo, mentre eravamo seduti, è entrato una persona dal volto noto, poi abbiamo saputo che si trattava di Joachim Löw, l’allenatore della nazionale tedesca di calcio che, sembra, frequenti regolarmente il posto. Anche lui, come tutti i tedeschi, conosce bene le “buone tavole”!
Restaurant Pizzeria Eintracht, Teichstraße 19, 79539 Lörrach, Germania. Tel. +49 7621 3177. www.eintracht-loerrach.de
Nella foto: Antonio De Marco, Simone e Toribio Maio