di Oreste Mottola
Torno a Capaccio per osservare l’agone politico e non ci trovo niente di nuovo. Nuove parole, forse. Cominciamo da “’O zuppone”, sì nel senso eduardiano, con ognuno che accusa l’altro di aver messo assieme gli opposti, il disastro del e nel Pd… quei cinque o sei bravi (ma nel senso manzoniano) che si impadroniscono di quella o quell’altra sigla per portarla dal vincitore, i grillini che sono come il melone, ancora tutti da scoprire… Poi scopro di essere nel giorno delle congiunzioni astrali: Caramante lascia la panchina del Poseidon, si inaugura la “prima posa” della prima zolla del sintetico allo stadio “Vecchio” il primo cittadino di Giungano annuncia ufficialmente di venirsi a candidare a sindaco di Capaccio… E allora giochiamoci l’asso! Il nostro si chiama Nicola Ragni, vero dottore in scienze politiche (con il debito titolo accademico). Perchè Ragni sindaco? Qualcuno se lo chiede. C’è chi risponde sì e chi storce il naso. E noi che siamo qui per questo. Poi gli elettori decideranno. Vogliamo capire. Chi meglio di lui, allora. Ecco la sua esegesi. Uno, c’entra la psicologia. ”Ero ritenuto ingombrante. Mi ero stancato di essere giudicato come il sindaco ombra. Tra l’altro, il sindaco Voza aveva maturato una gelosia politica nei miei confronti. Era una situazione non più tollerabile, pertanto, ho deciso di andare via, già allora pensai ad una candidatura da sindaco”. Decisione che viene da lontano, meditata, che ha oltre quindici mesi di riflessione. Due, la voglia di sperimentare cose nuove. “Dopo tanti anni, che ho ricoperto tutti i ruoli, sì provo a diventare sindaco. Penso di poter dare il mio contributo al paese, ho maturato l’esperienza necessaria”. Tre, voglia di maieutica. “Mi sto contornando di una squadra giovane e rinnovata per la formazione di una nuova classe dirigente”. Terza questione, un po’ di sano decisionismo. Segue un parziale assaggio: “Se diventerò sindaco, eliminerò il settore Avvocatura, che ritengo superfluo e portatore di nessun vantaggio al Comune, anzi solo di spese. Saprò farmi rispettare dalla macchina comunale. Ho già dimostrato di saperlo fare”. Dal nostro archivio spuntano le sue vecchie posizioni sul Puc:”1) Velocizzare il sottopasso a Paestum; 2) Mantenere i vincoli della zona PEEP a Capaccio Scalo vietando la costruzione di nuovi palazzi dove il PRG attuale prevede parco urbano e scuole; 3)Evitare la nascita di nuove borgate o, comunque, concentrazioni di nuove abitazioni oppure attività di vario genere in zone dove non vi sono infrastrutture esistenti, altrimenti nascerebbero nuove borgate. 4)Prevedere il polo turistico-sportivo intorno al campo sportivo del capoluogo e basarsi sul recupero dell’enorme e pregevole patrimonio edilizio esistente senza dare la possibilità di nuove costruzioni; 5)Prevedere l’incremento esclusivamente ricettivo alla Laura, escludendo nuove abitazioni; 6) Prevedere il completamento a tipologia commerciale su entrambi i lati della SS18 verso Pontebarizzo. 7) Prevedere il potenziamento dell’attività ricettiva tra Foce Sele e Varolato; 8) Prevedere il cambio di destinazione d’uso per tutte le attività artigianali sparse sul territorio”. Si tratta di sue vecchie idee alle quali nel frattempo ci aggiunge il lungomare pedonalizzato e il riordino di un settore agricolo dove le “piantagioni” perdono d’importanza soppiantate da tutto ciò che è legato alla bufala, esclusi solo i redditi degli allevatori. E allora andiamo a conoscere le sue giovani novità:Angelo Quaglia imprenditore 30 anni, Rossella Gioia 32 avvocato, Giuseppe Caputo infermiere 43 anni, Serena Landi avvocato, Sara Dorgam, 22 anni laureata e imprenditrice, Angelo Galardo 29 anni, Elena Dinca 43 anni, mediatrice culturale. ” Il cuore, l’attacco, della squadra con a capitano lui, L’assessore per ben due mandati con il sindaco Pasquale Marino, con la delega alle Attività Produttive. Eletto nuovamente in consiglio nel 2004 (sindaco Enzo Sica), sedette tra le file dell’opposizione. Primo non eletto nel 2007, in una lista che sosteneva la candidatura a sindaco di Nino Pagano, dopo che questi si dimise durante il mandato prese il suo posto in consiglio, questa volta all’opposizione rispetto a Marino, che in quell’anno era stato rieletto per il terzo mandato.
“Abbiamo completato già due liste civiche – ha spiegato Ragni – ma mancano ancora quattro mesi alle elezioni e sicuramente non ci fermiamo qui. Ho voluto con me i candidati della lista dei giovani, punto di forza della mia coalizione, i quali rappresentano un valore aggiunto che in molti già ci invidiano. Si tratta di imprenditori e professionalità giovani ma qualificate, che ci daranno grandi idee e spinta”. Ragni aspetta anche altri big. “Ovviamente siamo alla finestra per capire chi, dei tanticandidati sindaco finora annunciati, resteranno effettivamente in corsa, perché credo che sia un elenco destinato ad assottigliarsi col passare del tempo – continua – pertanto resteremo aperti ad eventuali confluenze nella nostra coalizione, fermo restando che accoglieremo persone valide e portatrici d’interessi collettivi e non personali, votata al rinnovamento ed alla partecipazione, per presentare poi agli elettori liste composte da risorse non da nomi”. “Come ogni buon allenatore di calcio, non svelo tattiche e formazioni prima della partita, anche se molte persone che sostengono il sottoscritto sono ormai note. Di sicuro, con me non candiderò persone che attualmente amministrano il Comune, come ho detto e ripetuto spesso, punto ad un rinnovamento generazionale radicale, perché credo che sia la linea giusta e preferita dai cittadini, nonché l’unica cura per il futuro della nostra città”. Ribadisce ulteriormente la sua mano ferma: “Ci sono molti funzionari che, si sa, fanno il bello e cattivo tempo, muovendo le leve del potere senza che nessuno riesca ad arginarli. Personalmente, forte dell’esperienza maturata in tanti anni di politica ed amministrazione, ritengo di avere le spalle larghe per poter tener loro testa, come ho già dimostrato in passato… cosa che non tutti sanno fare, vuoi per competenza, vuoi per carisma. Certi funzionari, poi, sono pronti a reclamare premi quando fanno le cose perbene ma poi, quando invece sbagliano, pagano i cittadini, soprattutto in parcelle ad avvocati tra cause e processi… a tal riguardo, credo che, se diventerò sindaco, eliminerò il settore Avvocatura, che ritengo superfluo e portatore di nessun vantaggio al Comune, anzi solo di spese”. Fin qui l’uscita pubblica di Nicola Ragni. A 120 giorni dal voto di carne a cuocere ce n’è parecchia.
Di seguito i video della rassegna stampa e delle interviste: