di Arturo Calabrese
Un enorme peschereccio che solca i mari del Cilento. Con questa scena si sono svegliati i pescatori cilentani circa un mese fa, capendo subito la pericolosità di quella presenza. Un gruppo di loro, di Montecorice, non si sono persi d’animo, si sono riuniti e hanno deciso di far sentire la propria voce. «Questa imbarcazione, proveniente da porti non cilentani e detta “volante monobarca”, è capace di catturare in una sola volta una quantità di pesce equivalente a quella che noi peschiamo in un anno. Dobbiamo fermarla – concludono – ci portano via il nostro lavoro». Questo disperato grido d’appello è stato raccolto da Giuseppe Tarallo, già presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che ha lanciato una petizione indirizzata al Ministero dell’Ambiente e aquello dell’Agricoltura per chiedere la messa al ba ndo della monobarca. Tarallo e i pescatori chiesero ed ottennero un incontro col Parco. Grazie anche all’interessamento di Assunta Niglio, consigliere del comune di Castellabate con delega all’Area Marina Protetta, dove opera l’imbarcazione, ci fu un colloquio con Tommaso Pellegrino, attuale presidente dell’Ente Parco, che da subito si disse al fianco dei pescatori. Alla battaglia prese parte anche il Flag Cilento Mare Blu, organo marino del Gal Cilento Regeneratio, tramite il direttore Claudio Aprea che aveva dichiarato la necessità di tutelare i nostri mari da questi predatori. Tutto ciò accadeva a dicembre. Per un certo periodo non ci fu nessun interessamento di politici ma poi pian piano sono arrivati e non si parla di semplici politici locali. Il caso della volante monobarca è arrivato nel Parlamento Europero in quel di Bruxelles grazie a Nicola Caputo, europarlamentare casertano del Partito Democratico. «Sto con i pescatori di Montecorice e degli altri Comuni costieri del Cilento – spiegava – contro i cosiddetti “predatori del mare” che utilizzano tecniche e strumenti incompatibili con l’ecosistema marino. Questo tipo di pesca è altamente invasivo soprattutto nell’ambito di un’area marina protetta dove sono centrali la sostenibilità delle risorse ittiche e la tutela dell’ecosistema». La questione è arrivata anche al Parlamento nostrano: grazie a Roberto Fico, deputato del Movimento 5 Stelle, Ermete Realacci e Tino Iannuzzi, entrambi del PD, i Ministri competenti verranno messi al corrente della situazione dovranno rispondere. Leggermente è Franco Alfieri, sindaco di Agropoli e consigliere del governatore De Luca per agricoltura, caccia e pesca. «La barca ha tutte le carte in regola per poter operare – ha detto – ma è necessario che ci sia una serie di leggi che regolamentino la pesca. Questo perché si devono difendere i pescatori cilentani». La vicenda non è ancora chiusa e infatti il 4 febbraio ci sarà un consiglio direttivo monotematico del Parco in cui se ne discuterà ampiamente. La riunione si terrà a San Marco di Castellabate «un segnale – ha spiegato Pellegrino – per far capire ai pescatori la nostra vicinanza»