di Alberto Di Muria
Le emorroidi sono una patologia piuttosto comune che si stima colpisca almeno una volta nella vita la quasi totalità della popolazione. Le emorroidi sono cuscinetti morbidi e molto vascolarizzati situati nella parte terminale del retto. Con la loro presenza contribuiscono al mantenimento della continenza, gonfiandosi e sgonfiandosi a seconda della situazione. Solitamente non vengono minimamente avvertite dal soggetto ma in particolari condizioni possono gonfiarsi dando origine ai classici sintomi della malattia emorroidaria.
All’origine della patologia vi sono anche fattori predisponenti come la familiarità, lo stile di vita e le abitudini alimentari. Tra i principali fattori di rischio, il più influente è legato alla presenza di disfunzioni intestinali, come stitichezza o diarrea cronica. Sedentarietà, sforzi eccessivi, abuso di lassativi, stazione eretta prolungata, abuso di alcol e/o nicotina ed alimentazione incongrua sono altri fattori che possono scatenare o aggravare i disturbi emorroidari. E’ bene sottolineare che un organismo sano è perfettamente in grado di gestire qualsiasi alimento, compresi quelli considerati a rischio per le emorroidi. Nel caso il soggetto soffra già di emorroidi andranno invece aboliti tutti quegli alimenti in grado di irritare la mucosa anale come peperoncino, insaccati, alcol, spezie piccanti e cioccolato.
La cura delle emorroidi varia in relazione alla gravità della patologia. Se nei casi più lievi è sufficiente un po’ di moto e delle corrette abitudini dietetiche per favorire la guarigione, in quelli particolarmente gravi l’unica soluzione efficace è data dall’intervento chirurgico. I principali farmaci usati sono i corticosteroidi e gli anestetici ad azione locale, che però alleviano i sintomi ma non agiscono sulle cause che hanno dato origine alle emorroidi.