di Bartolo Scandizzo
Michele Lettieri, detto “u milord” arriva in Australia nel 73 dopo aver avuto esperienze lavorative in Svizzera tra S. Morizt e Lugano come cameriere. È affabile, loquace, simpatico senza sforzo. Torna spesso in Italia e alla sua Rofrano, dove naviga agile in acque sicure rimbalzando tra amici e parenti.
Dà l’impressione di averti sempre conosciuto anche se lo incontri per la prima volta, ed è lui a sentirsi a suo agio anche se sei tu a condurre il gioco dell’intervista.
Lo aiuta una innata propensione a voler sapere, per cui sorride compiaciuto sia con gli occhi che con la bocca.
A 21 anni decide di effettuare il grande balzo nell’emisfero sud dove lo avevano preceduto centinaia di Rofranesi, tra loro anche suoi parenti su cui fare affidamento nei primi tempi. Subito al lavoro in una carrozzeria dove mette alla prova le sue capacità di adattamento alle condizioni lavorative. Dal punto di vista sociale, frequenta i luoghi di ritrovo delle comunità italiane dove ci si conosce, si confrontano le esperienze lavorative ed è possibile incontrare ragazze accompagnate dai genitori.
È qui che incontra la donna della sua vita, Petty, proveniente dalla Sicilia. Si sposano e per i primi tempi, vivono in casa dei genitori di lei.
Acquistano una casa e Michele capisce che se vuole andare oltre una normale pianificata esistenza deve muoversi, lavorativamente parlando, verso il settore delle costruzioni. Entra in contatto con un suo paesano dal quale carpisce i segreti del mestiere, e comincia a prendere lavori in appalto o ad acquisire lotti di terreno per realizzare costruzioni, prima civili e poi industriali.
Il passo successivo è la specializzazione in prefabbricati destinati all’industria: terreno, progetto, realizzazione e commercializzazione, vendita o affitto fa poca differenza.
Il successo, che tutti conoscono a Melbourne, travalica il recinto sia pur vasto della comunità italiana e sfonda il muro di gomma che avvolge tanti immigrati che pure non hanno nulla da invidiare a nessuno perché vivono del loro lavoro e, sempre più spesso, si costruiscono un futuro post lavoro che può fare a meno dell’assistenza pensionistica.
Michele comincia la sua avventura di imprenditore con suo fratello Antonio. In due riescono a toccare fatturati che fanno lievitare la considerazione nei loro confronti in tutta la comunità rofranese che li additano come esempio di successo fatto in casa. Ovviamente, tutto ciò si ammanta anche di un’aureola esagerata che i due “milord” per primi vorrebbero togliersi dalla testa. Ma ormai, è successo anche a noi, chiunque arriva a Melbourne viene messo di fronte all’evidenza …
La big company dei fratelli Lettieri è arrivata a dimensioni rilevanti tanto da si riorganizzare una divisione consensuale che facilita l’ingresso della seconda generazione costituita dai figli. Questo per ripartire e affrontare nelle migliori condizioni il mercato che, anche qui in Australia, non può permettersi frenate di sorta.