di Veronica Gatta
Giovedì 22 dicembre il Consiglio direttivo del Parco si è riunito per la prima volta in una sede diversa da quella istituzionale: la Certosa di San Lorenzo di Padula.
Non è un caso che il Presidente, Tommaso Pellegrino, e il Consiglio abbiano scelto proprio il sito UNESCO di Padula. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, infatti, c’era quello relativo alla richiesta di autonomia speciale per i siti UNESCO “Certosa San Lorenzo di Padula” e “Area Archeologica di Velia”.
Con il decreto legge n. 66 del 24 aprile 2014, il Parco Archeologico di Paestum è stato inserito tra gli istituti dotati di autonomia speciale. Sia la Certosa di Padula che l’Area Archeologica di Velia rappresentano dei siti di rilevanza mondiale, da un punto di vista storico, archeologico e artistico, al pari di Paestum, per questo motivo il Consiglio ha inviato una richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e al Presidente della Giunta Regionale della Campania affinché i siti di Padula e Velia vengano equiparati, da un punto di vista gestionale e organizzativo, al Parco Archeologico di Paestum.
Si tratta, per la verità, di una degli argomenti su cui Pellegrino e il direttivo dell’ente hanno messo in programma di volere mettere in rete i siti UNESCO presenti nell’area parco nelle condizioni di fare da traino all’implementazione del turismo sostenibile. Questo anche alla luce dell’esperienza degli effetti che ha avuto nel rilancio sia in termini di presenze sia di immagine il parco archeologico di Paestum con l’arrivo di Gabriel Zultrighel, il giovane direttore tedesco.
Sarebbe questo un bel colpo di “frusta” per tutto il sistema economico e sociale del territorio sempre alla ricerca di un’identità in cui i suoi abitanti vi si possano riconoscere. Inoltre, arriverebbero anche le risorse necessarie per rilanciare il progetto di “Città del Parco” da promuovere in ogni ambito.
È bene ricordare che il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, vanta uno spettacolare paesaggio culturale che gli ha permesso di essere l’unico Parco al mondo detentore di ben quattro riconoscimenti UNESCO: World Heritage Site and Biosphere Reserve (Programma Uomo e Biosfera), Mab Man and Biosphere Reserve (Programma Uomo e Biosfera), Global Geoparks (Rete di Geoparchi mondiali), Intangible Cultural Heritage (la convenzione sulla Promozione e Protezione del Patrimonio Immateriale). Pertanto, l’Ente Parco, in applicazione delle direttive del programma UNESCO, deve esercitare, oltre ai suoi compiti istituzionali, anche una specifica funzione promozionale e socio-economica (che tenga anche conto delle interrelazioni tra beni culturali e beni naturali) e deve applicare metodi di gestione o di restauro ambientale che siano idonei a realizzare un’integrazione tra uomo e ambiente naturale/culturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici che possiede.