di Bartolo Scandizzo
Lei è reduce dalla gestione dell’assessorato alla scuola e allo sport. Cosa l’ha indotto a lasciare la compagine di Italo Voza che pure l’aveva chiamato al suo fianco?
La decisione di candidarmi alle amministrative del 2012 con Italo Voza è avvenuta nell’ambito di una formazione politica strettamente civica, in cui i simboli dei partiti non erano assolutamente presenti. Negli ultimi mesi è emerso la volontà del Sindaco Voza di annettere all’attuale formazione civica anche il Partito Democratico, chiedendone ufficialmente la partecipazione per le Amministrative 2017. Pertanto, stava venendo a mancare il principio su cui si era basata la mia precedente scelta, per cui ho ritenuto opportuno congedarmi dalla carica di assessore in modo da poter liberamente proseguire verso un impegno politico-amministrativo nell’ambito della civicità. Tale scelta trova consenso in modo particolare fra tutti coloro che in questi anni mi hanno supportato nelle mia attività amministrativa, proponendomi candidato alla carica di Sindaco.
Oltre a quella in cui è stato coinvolto personalmente, quale delle esperienze amministrative degli ultimi due decenni ritiene sia stata la più proficua?
Credo che ogni amministrazione abbia dato qualcosa al territorio. Oggi le dinamiche sociali sono completamente mutate rispetto un tempo, per cui un amministratore deve dare risposte immediate e puntuali ai problemi della gente. L’unico rammarico è che le azioni messe in campo dall’amministrazione capeggiata da mio fratello Enzo, non sono state portate a termine, a seguito dell’irresponsabile atto di sfiducia.
Lei ha conosciuto tutti gli altri sindaci che si sono succeduti da quando esiste questo sistema elettorale. Come li giudica?
Si sono susseguiti in questo ventennio primi cittadini di indubbia moralità e di buona capacità amministrativa. Chi più e chi meno ha dovuto confrontarsi con problemi annosi e con equilibri politici non sempre coerenti e responsabili.
Gli ultimi 3 sindaci che sono saliti a palazzo di città sono stati costretti a dimettersi e lo stesso Voza ci è andato vicino, perché gli stessi consiglieri di maggioranza si sono uniti agli oppositori per farli cadere. Cosa pensa di fare, qualora venisse eletto, per evitare un altro fallimento?
In genere, credo che la scelta dei componenti per la formazione della coalizione sia un passo fondamentale per il buon andamento amministrativo. Di pari passo, ritengo che le scelte debbano necessariamente avere un alto grado di condivisione. Ogni componente dell’amministrazione dovrà assumersi le proprie responsabilità e portare con puntualità le azioni assegnate.
Oggi che si candida a sindaco, descriva la situazione del comune sia sotto l’aspetto economico sia progettuale.
L’attuale congiuntura economica dell’Italia si ripercuote anche nelle nostre economie locali. La mia esperienza amministrativa – risultata fondamentale per conoscere a fondo le risorse di questo territorio – mi ha notevolmente convinto che Capaccio–Paestum necessità di una programmazione integrata di azioni e progetti tali da distribuire economia e crescita sociale per tutti i cittadini.
Quali sono le priorità su cui intervenire per una partenza che abbia un impatto forte sul sistema pestano?
Il Parco Archeologico è un importante polo attrattore per i flussi turistici nazionali ed internazionali. L’impegno della mia coalizione sarà quello di utilizzare tale capacità polarizzante per distribuirla verso gli altri beni ambientali e storici, in modo da valorizzarli sotto l’aspetto sociale ed economico.
Come pensa di rapportarsi con il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel e che giudizio dà di quanto fatto finora?
Se dovessi essere eletto nominerò un delegato che dovrà con puntualità e responsabilità curare i rapporti con la dirigenza del Parco Archeologico di Paestum. Per quanto concerne l’attività fin’ora svolta dal Direttore Gabriel Zuchtriegel è palese ed è degna di considerazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, abbiamo registrato un considerevole aumento dei flussi turistici, che dovranno necessariamente essere spalmati su tutto il territorio e a beneficio per la maggior parte delle attività economiche.
Il numero di candidati alla carica di sindaco è elevato come mai si era visto nel recente passato. Quanti pensa saranno candidati effettivamente?
Mi auguro che durante la corsa alla carica di Sindaco possano esserci anche eventuali momenti di aggregazione fra coloro che vogliono il bene di questo territorio.
Se, come sembra, saranno tutte liste civiche, in che cosa si differenzieranno l’una dall’altra oltre ai nomi che le formeranno?
Auspico che le liste civiche siano formate da persone che realmente diano il meglio di se stessi e che i programmi non siano solo carta da richiudere in un cassetto.