Il 2017 debutta in modo impopolare per la città di Capaccio Paestum: temperature rigide e disagi hanno accolto i cittadini nei primi giorni del nuovo anno. Com’era stato previsto, l’ondata di gelo ha colpito sia la collina che la pianura capaccese, la neve è arrivata a coprire anche il tempio di Cerere regalando suggestive immagini pressoché consolatorie. Infatti, le desuete condizioni meteorologiche hanno causato non pochi danni ai cittadini, soprattutto del Capoluogo. Totalmente compromessa la viabilità che collega Capaccio paese con la piana nella sera del 7 gennaio anche per le auto provviste di catene, in molti hanno lasciato la propria autovettura per strada per rincasare grazie all’aiuto di volontari che hanno messo a disposizione i propri mezzi. Maggior parte delle condutture di acqua potabile si sono gelate e altre addirittura rotte lasciando numerose famiglie all’asciutto. Su ordinanza del sindaco, Italo Voza, è stata disposta dal giorno 7 al giorno 8 la chiusura delle strade che conducono al Capoluogo ovvero la SP168 la SP13 che parte dal Pietrale al fine di tutelare la salute e l’incolumità dei cittadini e nella giornata di lunedì, la chiusura di tutte le scuole di ordine e di grado del comune per effettuare controlli sulle tubazioni di riscaldamento e verificarne il corretto funzionamento nel caso in cui fossero ghiacciate. Il nucleo di Protezione Civile è attivo da giorni al fine di garantire la sicurezza e assistenza ai cittadini, per ovviare al grave disagio idrico ha reso disponibile un’ autobotte in piazza Tempone. E’ opportuno specificare che i disagi idrici sono fuori dalla responsabilità del Comune o del Consorzio di Capaccio Paestum, è consequenziale che temperature tanto rigide creino presenza di ghiaccio nelle tubature ma sono numerose le critiche all’amministrazione comunale che, nonostante l’allerta proclamata con largo anticipo, non ha saputo munirsi in tempo dei macchinari idonei quali spazzaneve e spargisale. Per tanti è stato inammissibile bloccare un paese per pochi centimetri di neve quando poi i vicini e più alti comuni di Trentinara e Monteforte hanno avuto maggiore prontezza soprattutto per quanto riguarda la viabilità. Al Capoluogo ha consolato davvero poco lo scenario dei templi imbiancati perché è oltraggioso per una città che dovrebbe essere all’avanguardia in più settori, vedere venir meno i servizi di prima necessità non solo in situazioni di emergenza come questa. Torna alla mente un pensiero di Lewis Carrol sulla neve che sembra dire “(…) Andate a dormire, cari, finché non arriva l’estate di nuovo”, ma i cittadini della “Capaccio alta” sanno bene che d’estate un nuovo disagio si affaccerà all’orizzonte, quello dell’approvvigionamento idrico centellinato. Lo slancio critico vuole essere da sprone a chi uscirà vincitore dalle amministrative della prossima primavera affinché il cittadino capaccese non si veda sempre sopraffatto dagli eventi e abbandoni il sentimento di mortificazione in cui aleggia da troppi anni.
Trending
- “Fiumi, Briganti e Montagne”: Il Salernitano tra storie e storia, coraggio, mistero e resilienza
- Orientamento scolastico, Valditara scrive ai genitori
- Un Re venuto a servire
- Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati chiede al MIM di garantire i diritti dei docenti precari: presentata diffida formale
- OMEOPATIA E DOLORE AI DENTINI DEI LATTANTI
- Scuola: emendamenti ANIEF alla Manovra Finanziaria 2025
- Modelli internazionali per combattere lo spopolamento delle zone interne del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni
- 30 milioni alle scuole carcerarie, un emendamento alla Legge di Bilancio di Italia Viva