di Bartolo Scandizzo
Agropoli, come altri comuni del Cilento, sarà interessato dalla tornata elettorale amministrativa del 2017.
Dopo dieci anni di amministrazione di Franco Alfieri, ora si tratta di capire se a giugno del 2017 avremo un risultato scontato oppure ci sarà una riapertura dei giochi anche per chi in questi anni si è opposto allo strapotere, legittimato dal voto popolare, di Alfieri.
Intanto, l’amministrazione uscente targata, per la maggior parte, PD non ha voluto come qualcuno pure aveva proposto organizzare primarie per individuare il sostituto del sindaco uscente. Dopotutto, già quando Alfieri si candidò alla regione, aveva già scelto Adamo Coppola per sostituirlo alla guida della compagine amministrativa. Pertanto, sarebbe stato azzardato immaginare una retromarcia così vistosa solo per dare soddisfazione a chi, tra le liste che lo hanno sostenuto, voleva un bagno democratico con le primarie.
Per cui, il primo nome in cima all’elenco dei candidati del nostro sondaggio è proprio Adamo Coppola.
Allo stato, ci sono due nomi che circolano sul fronte opposto a quello del sindaco: Agostino Abate e Natalino Caccamo. Il primo è stato capogruppo di opposizione in consiglio comunale negli ultimi 5 anni, il secondo sembra essere il nome più rappresentativo del movimento 5 stelle.
Ovviamente, stiamo parlando di chi fin d’ora è uscito allo scoperto raccogliendo intorno a sé attestati di stima anche seguito del grande successo avuto in occasione del referendum costituzionale che ha visto i NO prevalere in modo significativo anche (perfino) ad Agropoli.
Tant’è vero che, come si legge sui manifesti attaccati sui muri dopo la vittoria del SI, gli oppositori si sono rianimati e ora tentano di cavalcare la sonora sconfitta di Alfieri e la tenaglia che si è stretta intorno a lui provocata dalle infelici frasi dette da Vincenzo De Luca, governatore della Campania, indicandolo con una battuta come campione della “clientele”.
Abate ha dalla sua la coerente battaglia di opposizione condotta da anni e in un clima euforico per Alfieri dentro e fuori il consiglio comunale. Questo lo rende punto di riferimento per quanti, vecchi e nuovi, hanno tentato di andare contro la “corrente” alfieriana che, impetuosa, ha trascinato consenso verso il bacino elettorale del sindaco.
Caccamo, dal canto suo, deve, prima di tutto, consolidare la sua posizione nella galassia del movimento che ondeggia nel mare del web e si confronta sui social.
D’altronde, il gruppo deve ottenere l’imprimatur dei titolari del “marchio”: Casaleggio e Grillo.
Infine, dovrà “sporcarsi” le mani costruendo la/le lista/e a sostegno.
Per Coppola, invece, si tratta solo di uscire dal cono d’ombra di Alfieri e dimostrare che, sia pur nella conclamata volontà di seguire la strada tracciata da Alfieri, anche lui è stato protagonista del modello Agropoli.
L’esposizione a sarà soggetto in campagna elettorale potrà essere un banco di prova credibile per le sue ambizioni di leadership.