di Alberto Di Muria
La cinetosi è un disturbo che coinvolge il senso dell’equilibrio e del movimento, regolati da una complessa interazione di tre principali percorsi del sistema nervoso: segnali provenienti dall’orecchio interno per la rilevazione di movimenti, accelerazione e gravità; occhi, per la visione; propriocettori, speciali recettori sensibili alle variazioni delle posture del corpo. In particolare, si ritiene che la cinetosi sia scatenata da un conflitto tra gli stimoli provenienti dai sistemi deputati al controllo di visione e quelli dell’equilibrio: il cervello, di conseguenza, riceve un insieme d’informazioni contrastanti che può innescare i sintomi della cinetosi. Tra i sintomi iniziali della chinetosi ricordiamo: pallore, sudorazione fredda, vertigini, aumento della salivazione, vomito. Alcune persone possono avere anche respiro accelerato e affannoso, mal di testa, sonnolenza.
I trattamenti per la cinetosi possono variare da semplici consigli per l’auto-gestione sino alla terapia farmacologica vera e propria. Di solito, è consigliabile ricorrere alla terapia farmacologica prima di un lungo viaggio: l’insorgenza dei sintomi, come il vomito, potrebbe infatti ostacolare l’adeguato assorbimento del principio attivo, compromettendone l’efficacia. La scopolamina (nota anche come ioscina) è un antagonista muscarinico, comunemente prescritto per la gestione della cinetosi. La scopolamina è disponibile per via orale o come cerotto transdermico. Tra gli effetti collaterali frequenti della ioscina ricordiamo: la sonnolenza, la visione offuscata e il giramento di testa. Gli antistaminici sono usati per curare i sintomi delle allergie, ma possono anche essere utili per tenere sotto controllo la nausea e il vomito. Sono meno efficaci della ioscina, ma causano meno effetti collaterali.