di Adriana Coralluzzo Per l’appuntamento con i talenti sportivi cilentani incontro Marco Zunno, giovane goleador rocchese arrivato fino alla nazionale. In forza al Novara, l’anno scorso è stato capocannoniere del campionato under 15 con 71 goal indossando la maglia della Reggiana. Come si chiama la società di Rocca in cui sei cresciuto ed il coach che ti ha seguito in questo percorso di crescita? “Sono cresciuto nell’A.S.D. Scuola Calcio Roccadaspide ed ho ancora lì il mio cuore e tutti i miei veri amici. Ho avuto diversi mister bravi, mister e persone, che mi hanno voluto bene aldilà del calcio, tra cui Aldo Rossomando e Tonino Gorga, ma sicuramente quello che mi ha guidato in un percorso di crescita in tutti i sensi è stato il grande Mister Oristanio, prima nella stessa Scuola Calcio Roccadaspide ed in seguito alla Peluso Academy dove stanno facendo il loro percorso diversi ragazzi di buon livello”. Considerando il poco fairplay del calcio italiano, le società giovanili hanno una responsabilità in questo secondo te? Alla crescita tecnica credi sia corrisposta una crescita morale di te come uomo, prima che come giocatore? “Sicuramente la sportività ed il rispetto degli avversari dovrebbe essere la base da insegnare già dai primi calci ai ragazzini, però mi rendo conto che spesso pure noi ci facciamo prendere dall’agonismo, mettendo in primo piano il risultato dimenticando, soprattutto nel mio caso, che siamo ancora ragazzi quindicenni e dobbiamo pensare a divertirci in primo luogo. Devo essere sincero lo scorso anno stavo a Reggio Emilia, con la Reggiana, ed ho avuto il mister Belletti che davvero mi ha fatto crescere tanto sia calcisticamente che come uomo”. Quali altri ragazzi cilentani possono essere futuribili secondo te? “Nelle nostre zone purtroppo mancano soprattutto le strutture sportive e sono pochissime le società professionistiche che investono sui ragazzi, ma vi garantisco che ragazzi di livello ce ne sono in tanti; ho giocato con ottimi calciatori come Cosimo Federico , Danilo Gargaro, Vito Morena, e di Rocca ce ne sono altri come Gabriele Antico, Gianmaria Guadagno, e il grande Gaetano Oristanio mio compagno di reparto per molti anni, ecco questi sono tutti ragazzi cilentani DOC su cui scommetterei tantissimo”. Qual è il giocatore che ti ha messo più in difficoltà nel campionato locale? “Ripeto, nelle nostre zone ci sono bravissimi difensori come il mio ex compagno di squadra Danilo Gargaro e Cristian Pastina che ora sono entrambi ad Avellino, invece a livello Nazionale, l’anno scorso con la Reggiana in campionato giocai contro Atalanta ed Inter che avevano difensori centrali di spessore che mi hanno creato non poche difficoltà, anche se alla fine riuscii a segnare anche contro di loro e vincere la classifica cannonieri”. Come ti trovi nella tua nuova squadra, città e scuola? “Purtroppo quest’anno sono arrivato a Novara ad Agosto ed a causa della pubalgia non sono riuscito ancora a disputare una partita per intera. La città di Novara non la frequento tanto in quanto non ci fanno uscire spesso a noi del convitto, ma in compenso stiamo a Novarello un centro sportivo bellissimo dove c’è di tutto, ed ora addirittura stanno costruendo altri due campi, una Chiesa ed un centro di riabilitazione sportiva. La Scuola? Come la cercavo io con professori davvero eccezionali e comprensivi e poi ci sono tante ragazze che la frequentano”. In più a Marco ho chiesto di parlarci della sua esperienza con la maglia della nazionale: “Come per ogni calciatore la Nazionale è un sogno che si avvera e quando insieme a mio padre abbiamo varcato il cancello di Coverciano ancora non ci credevo che mi trovavo lì. Naturalmente è un’esperienza unica ma allo stesso tempo capisco che ciò è stata solo un’esperienza, che per ripeterla in futuro bisogna sudare sempre di più e soprattutto stare sempre coi i piedi per terra, perché come dicevo prima per i ragazzi come me, seppur si coltivi un sogno dobbiamo capire che è pur sempre un gioco per cui ci si deve divertire e provare a far qualcosa di meglio con tanti sacrifici”.
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