Di Adriana Coralluzzo Recentemente molti iscritti hanno rilevato macchie di umido nella controsoffittatura della nuova struttura comunale. La bomba scoppia dopo il sopralluogo dei cittadini 5 stelle, realizzano un book fotografico e un video che rendono l’idea del reale problema. Un esponente del gruppo penta stellato rilascia tali dichiarazioni per Unico: “Noi cittadini abbiamo speso 3 milioni di euro per avere una piscina comunale nuova, la risposta di iscrizioni c’è stata e ci ritroviamo un prodotto non ancora finito e fatto con materiali inadatti. I pannelli utilizzati per realizzare le controsoffittature sono fonoassorbenti invece che idrorepellenti e c’è il rischio che, appesantendosi, possano crollare. Accompagnati da un tecnico abbiamo rilevato anche lesioni alle vasche” (nelle foto le condizioni rilevate dai cittadini 5 stelle). Sono passati solo sei mesi dalla tanto attesa inaugurazione e già si presentano le prime avversità. Chiedendo una dichiarazione all’Assessore allo sport Franco Sica, mi informa delle sue imminenti dimissioni dall’incarico amministrativo. In un comunicato del Comune di Capaccio Paestum del 16 novembre si legge quanto segue: “Per quanto riguarda le problematiche evidenziate e relative alle gestione dell’impianto, si rileva l’emergere di un rapporto più collaborativo tra il soggetto gestore ATI Afrodite e l’ente comunale finalizzato esclusivamente al miglioramento dei servizi indirizzati all’utenza”. Inoltre il Comune dichiara: “Non vi è nessuna infiltrazione d’acqua nel soffitto della piscina, il problema che si sta verificando è esclusivamente dovuto ad una non corretta gestione degli impianti, il problema deriva dall’Unità per il Trattamento dell’Aria (UTA) e mancata copertura serale delle vasche con teli idonei”. Il problema esiste, aldilà delle colpe, se della struttura pubblica o della gestione privata; la realtà è che tutti gli impianti sportivi della zona hanno bisogno di manutenzione e che l’unico “nuovo” è già vecchio. Domenica 13 novembre mi sono recata allo stadio Mario Vecchio per il tanto atteso derby Poseidon – Calpazio, qualche giorno prima le cattive condizioni meteo hanno messo in evidenza la pecca di un campo che ha bisogno di erba. La fascia sinistra sembra più adatta ad una lotta nel fango, costringendo i giocatori a sviluppare gioco solo sulla zona vicina agli spalti, per la gioia degli spettatori che possono vedere da vicino i propri beniamini. La palestra comunale Olimpia ha un grande difetto: è una. Una sola palestra coperta non può accogliere le numerose richieste di società di pallavolo, pallacanestro e calcetto e in più fare anche da cornice ad altre manifestazioni sportive. C’è bisogno di un vero palazzetto per completare il polo sportivo di una città in crescita. Un parquet, spogliatoi a misura di bambino, fruibili anche da parte dei numerosi miniatleti che attualmente frequentano il pala Olimpia, e soprattutto posti a sedere che potrebbero giovare al Comune di Capaccio – Paestum, fittando la struttura alle società sportive di serie A (vedi Basket Agropoli che in attesa del fortino disputa le gare nel pala Cilento di Torchiara). Il “non fare” è considerato alla stregua del “fare male” e il famoso metodo di tortura cinese, che prevede una goccia fatta cadere sempre sullo stesso punto della fronte, può scalfire la più radicata convinzione.
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