Di Ilaria Longo La scorsa settimana l’Associazione Jazzi ha rivelato il nome dei tre progetti vincitori del concorso internazionale ‘Idee per gli Jazzi’ lanciato il 14 luglio con lo scopo, come riporta il sito dell’Associazione (www.jazzi.it), “di ricercare idee per la valorizzazione e la narrazione del patrimonio ambientale, materiale e immateriale dell’area di Licusati (Camerota) a ovest del monte Bulgheria e all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano” in modo che “il concorso di idee favorisca un nuovo modo di abitare la natura, vissuta come ambito di vita e di relazione, attivando un luogo, fisico e virtuale, che faccia dell’accoglienza una strategia di sviluppo”. Gli “stazzi” o jazzi sono dimore temporanee utilizzate, un tempo, per il ricovero di animali da pascolo e rappresentavano il punto di connessione tra paesi, tratturi e pascoli montani. Sono edifici in muratura a pianta rettangolare allungata e tetto spiovente solitamente a una falda. All’esterno un muretto in pietra funge da recinto per accogliere il gregge. Gli jazzi, oggi inutilizzati o diroccati, sono presenti su una larga area del Monte Bulgheria e sono al centro di una rete diffusa di sentieri. L’Associazione Jazzi è nata nel 2016 per realizzare un progetto di ricerca triennale che intende favorire un nuovo modo di abitare la natura all’interno dell’area di Licusati e del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Per riuscire in questo bel progetto l’Associazione intende avviare circuiti innovativi attraverso il riciclo e il recupero delle strutture e delle storie che costeggiano i sentieri del Parco e, in particolare, gli “jazzi” che verranno fatti rivivere per diventare luoghi di accoglienza dei nuovi viaggiatori. Il bando del concorso ‘Idee per gli jazzi’ chiedeva ai partecipanti di attenersi ai sentieri già censiti seppur non limitandosi solo ad essi e di rispettare tre elementi: “percorsi lenti” e, dunque, rinnovare l’atto dell’attraversamento, nel tempo lento che accosta il camminatore a chi in precedenza ha intrapreso quei sentieri: pastori, monaci, carbonari e briganti; “abitare la notte” poiché il soggiorno notturno negli jazzi può rappresentare un modello alternativo di fruizione del territorio, un buon ritiro dalla caotica costa; “rigenerare gli jazzi” perché le proposte per il concorso dovevano essere nel segno della sobrietà, del riuso, del riciclo e della sostenibilità energetica prestando particolare attenzione all’uso di materiali e tecniche tradizionali tipiche del territorio. Ogni proposta, inoltre, doveva essere progettata tenendo conto della sostenibilità ambientale evitando l’uso di materiali o tipi di interventi che potessero alterare in modo irreversibile lo stato dei luoghi, limitazione degli allacci dell’energia elettrica e fattibilità del progetto. Gli jazzi interessati dal concorso di idee erano quattro: Jazzo Murici, Jazzo della Cropana, Jazzo delle Valli Cupi, Jazzo del pastore a Chiano. L’Associazione, nei termini previsti dal bando (11 ottobre 2016), ha ricevuto 160 progetti realizzati in prevalenza da artisti, architetti, creativi e innovatori. La giuria internazionale, composta da Mario Cucinella, Franco Farinelli, Joseph Grima, Ugo La Pietra, Chris Torch, ha decretato – il 10 novembre scorso – il nome dei tre vincitori ai quali saranno destinati 15.000 € (primo classificato), 10.000 € (secondo classificato) e 5.000 € (terzo classificato). Sul sito dell’Associazione sono stati pubblicati i nomi dei progetti vincitori, i loro autori e le motivazioni che hanno spinto la giuria a fare queste scelte. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il progetto ‘Muricinari’ realizzato da Andreco, De Gayardon Bureau e Paride Piccinini, perché “l’idea proposta utilizza una pratica di uso quotidiano – la costruzione dei muretti a secco – per operare un recupero della memoria e delle tradizioni cilentane che può attivare la comunità con un intervento dal forte impatto visivo”. Il gruppo COBET con il progetto ‘Reboots Feelings’ è il secondo classificato, perché ha realizzato “un percorso sensoriale che offre a ciascuno dei cinque sensi un’occasione di incontro con la natura e l’ambiente” e, quindi, “un’azione poetica di valorizzazione dei segni del territorio che si trasformano in opere d’arte delicate e sostenibili, un ponte teso tra la dimensione ambientale e quella artistica, che genera armonia ed equilibrio tra i due elementi”. Con il progetto ‘#Discotecajazzi topografia narrativa cilentana’ in cui “i sentieri generati dalle capacità narrative delle persone che li attraversano sono il focus della proposta”, Luana Wojaczek Perilli ha vinto il terzo premio. L’Associazione Jazzi sul sito, rivolgendosi agli internauti e a tutti coloro che hanno seguito l’evolversi di #ideeperjazzi, dichiara: “speriamo che (i progetti vincitori, ndr) vi piacciano, e che anche voi, come noi, siate in trepidante attesa di poter attraversare i percorsi lenti modificati, condividere il cambiamento potenziale che questi progetti raccontano. Questo, torniamo a ripeterlo, è solo l’inizio”. Ilaria Longo
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