Di dibbì “Veramente una bella iniziativa che, con pochi piccoli accorgimenti, può crescere tantissimo”. Con questa frase ho concluso l’articolo che ho scritto sull’evento dell’anno scorso. La manifestazione, quest’anno, non ha avuto lo stesso successo del 2015. Non è stato fatto niente per migliorarla e renderla più appetibile a visitatori ed espositori. Sicuramente avrà influito anche il tempo, ma il venerdì sera, 11 novembre, c’è stata pochissima affluenza. Leggermente migliorata la situazione il giorno dopo. L’idea della manifestazione è bella ma, secondo me, il format va rivisto. Vediamo come si è svolta e come potrebbe essere migliorata. Venerdì dalle 16, presso il Museo Archeologico di Paestum, si è iniziato con i saluti di Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum, e del prof. Giuseppe Festa, esperto di marketing sul vino. A seguire vari convegni sul vino con validi relatori. Poi, dalle 18 e 30, si è passati alla degustazione enogastronomica presso gli stand nella “Sala Santuari”, presenti soprattutto aziende cilentane. Il sabato mattina, molto interessante la visita guidata al Museo dal Direttore Zuchtriegel. Dopo i consueti saluti istituzionali c’è stata la presentazione della guida catalogo “Aziende Vitivinicole e Vinicole della Campania”. A guardare il contenuto di questa guida, avrebbe dovuto essere presentata almeno un anno fa, in quanto sono recensiti i vini bianchi del 2014 (non più in commercio), quando fra pochissimi mesi usciranno quelli del 2016. Quindi, secondo me, un’opera inutile stampata con soldi pubblici. Bella e interessante, invece, fino alle 15, la degustazione dei vini presenti in guida. Poi, dalle 15 e 30, degustazione presso gli stand e contemporaneamente ci sono stati dei laboratori di analisi organolettiche su vini e formaggi. Alle ore 20, la conclusione con la consegna del Premio “Il Vino del Tuffatore 2016” e presentazione della prossima edizione. A vincere il premio è stato il vino aglianico “Omaggio a Gillo Dorfles” della San Salvatore. Cosa bisognerebbe cambiare? 1) Secondo me, la prima cosa da modificare sarebbe la data e gli orari. Il periodo migliore è inizio aprile, quando le aziende vinicole propongono le nuove annate. Nello stesso periodo ci sono più turisti e gli addetti ai lavori (ristoratori e altro) decidono quale vino scegliere per la stagione a venire. Quindi per favorire la loro presenza è preferibile, invece del venerdì sera, la mattina e/o il pomeriggio. 2) Selezionare le aziende in modo da dare spazio a chi ha un filo con la Magna Grecia, come per esempio quelle che producono Fiano e Aglianico, vitigni originari della nostra antichità. Non ha senso far partecipare vini di regioni lontane. 3) Per il Premio del Tuffatore dovrebbero concorrere vini della stessa tipologia e della stessa annata ed essere degustati alla “cieca”. Non si può mettere a confronto un aglianico invecchiato con un bianco giovane. Come far gareggiare un giocatore di calcio con uno di pallacanestro. Scusatemi, ma io la penso così.
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