Di Nicola Nicoletti Vi sono comuni che piantano alberi, è nota la partecipazione delle scuole elementari alla festa dell’albero, anche se chi scrive non rammenta nei passati anni la cerimonia nel comune di Vallo della Lucania. E c’è invece chi gli alberi li taglia. Giustamente? Chissà. Ma non dovrebbero essere vaghe domanda e risposta se a fare tale intervento è un’amministrazione comunale, ente che agisce con e nell’interesse della comunità. E anche della natura. Paradossale è poi se tale azione avviene nella cosiddetta città sede del Parco Nazionale e tale ente, nella settimana che annuncia la semplificazione delle azioni dei comuni, sia addirittura ignorato dal comune. Ricominciamo. A Vallo della Lucani l’8 novembre si è proceduto al taglio di alberi di alto fusto senza una autorizzazione e un perché. Almeno così sembra, dopo che, interpellata la massima autorità, il sindaco Aloia, e l’assessore delegato, Pietro Matonte, hanno affermato di non saperne un bel nulla. In barba alla trasparenza, alle delibere e a tutto il resto, sembra che gli operai abbiano di sana pianta pensato che, meglio di stare con le mani in mano, era più giusto munirsi di sega e tagliare un po’ di alberi. Non rami, alberi. Conifere piantate nell’area verde comunale posta a ridosso della scuola Luinetti e confinante col parco SPES. Lo spettacolo dei bimbi che usciti da scuola chiedevano perché tagliassero gli alberi è stato triste. Anche sull’ora, dunque, una scelta davvero azzeccata. Una famigerata infezione (constata da chi?) avrebbe minacciato la natura vallese. “L’area è rimasta completamente devastata e spoglia”, commenta amara l’avvocatessa Rossella Di Vietri -. I cittadini hanno compulsato gli uffici competenti. In particolare l’ufficio tecnico che ha fatto riferimento ad un’ordinanza sindacale con autorizzazione del Corpo Forestale conseguente ad un’infestazione di processionaria”. Vallo a cercare – a Vallo – un agronomo e un botanico. Peggio di andar di notte. Ma al parco o alla comunità montana esistono? Speriamo di sì, altrimenti dovrebbero ingaggiarlo domattina, almeno per dire come sta il verde pubblico. Dimenticavo, questi enti, spesso accusati di pigrizia non sono stati per nulla attivati. Meglio il fai da te. La gente non se ne è rimasta a brontolare nei bar o su facebook, ma ha voluto incontrarsi e discutere. In fondo si parla del posto in cui vivono, loro e i loro bimbi. Si è costituito un Comitato a tutela del verde e dell’ambiente. Erano davvero numerosi i partecipanti alla prima riunione, tutti indignati. Il comitato ha deliberato le prossime mosse da attivare allo scopo di ottenere dall’amministrazione chiarimenti, anche in ordine alle responsabilità, sull’accaduto nonchè comportamenti riparatori del grave danno procurato e rassicurazioni concrete su futuri comportamenti virtuosi. Nicola Botti, capogruppo Pd della minoranza, ha prodotto una interpellanza da discutere nel prossimo consiglio comunale. A Vallo sembra abituale l’uso di procedere a tagli scellerati di alberi di alto fusto senza alcuna apparente necessità. Pini in zona campi da tennis. Pini a fronte enoteca e ufficio delle imposte. Pini all’incrocio della frazione Angellara. Acacie di fronte l’enoteca. Una grande tagliata generale, mentre altrove si educa alla semina di piante per il verde pubblico, sino agli orti sociali. Chi sa se nella città del Parco tra i maggiori d’Europa lo sanno e vogliono adottare anche loro il buon esempio?
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