di Oreste Mottola Comincerà alle 10 del 19 novembre il corteo che griderà la disapprovazione dei cittadini di Roccadaspide per le ipotesi di depotenziamento e di quasi chiusura dell’ospedale della Valle del Calore. Studenti e pensionati sono le categorie attese per fare il “pieno”. Quando scrivo è data per certa anche la serrata dei commercianti, ma si attende una determina ufficiale della categoria. A guastare un po’ il clima è arrivato l’ufficializzazione del rifiuto della partecipazione, in testa al corteo, di Gabriele Iuliano, sindaco di Roccadaspide. “L’iniziativa è tardiva, rischia di bruciare i margini di trattativa ancora esistenti e nessun aiuto ci fornirà nei giudizi pendenti presso il Tar – dice Iuliano – che dimostra di non aver voglia di superare i dissapori con il Comitato di Francione & C. Le scintille si sono viste anche all’assemblea organizzativa tenutasi nella serata di sabato nell’Aula comunale. Non è bastato dare atto “della meritoria attività che i sindaci e i rappresentanti degli enti esponenziali stanno svolgendo sul piano politico-istituzionale e su quello giudiziario” come ha ripetuto più volte Giusy Sabatella da Felitto, nuova front woman del Comitato Popolare. Dapprima Iuliano e poi con nettezza Maurizio Caronna e un più conciliante Giuseppe Scorza, i primi cittadini non hanno ritenuto utile sponsorizzare ufficialmente l’iniziativa. Scorza ci sarà direttamente, mentre la maggioranza delegheranno loro assessori e consiglieri a portare in corteo la fascia. “Non possiamo metterci avanti e sconfessare il sindaco del comune capofila e maggiore interessato. Nella battaglia ci siamo, ci mancherebbe altro, ma il garbo istituzionale ci impone di non scavalcare in maniera vistosa l’orientamento anch’esso giustificato, di Gabriele Iuliano”, ragiona così Antonio Marra, sindaco di Altavilla. Il Comitato Civico nel mentre si mette le polemiche alle spalle, invita i cittadini del comprensorio, i rappresentanti di enti ed istituzioni, gli attori economici, le associazioni, le forze politiche e sociali a partecipare in massa alla manifestazione di sabato 19 novembre, per la difesa dell’ospedale e per la riaffermazione del diritto alla salute. La posta in gioco è alta. Il nuovo atto aziendale dall’Asl Salerno, in procinto di essere approvato dalla Regione Campania, prevede un drastico taglio dei reparti e la riduzione dei posti letto, da 70 a 20. L’ospedale di Roccadaspide, insomma, diverrà un ospedale di comunità come anche Agropoli, Sant’Arsenio e Buccino. Tutto è ancora in gioco, niente è perso, questa è la tesi di Gabriele Iuliano. La battaglia è arrivata anche in Europa. Dopo l’annuncio del ricorso al Tar da parte delle amministrazioni locali e dei sindacati, arriva anche una interrogazione a risposta scritta presentata al Parlamento Europeo da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle. Nella nota indirizzata anche alla Commissione Europea si sottolinea come le direttive europee, recepite dall’Italia per l’ambito sanitario, hanno determinato un nuovo assetto organizzativo che “si è tramutato di fatto in un taglio indiscriminato ai servizi essenziali per i cittadini”.“In particolare – scrivono dal Gruppo 5 Stelle – è stata disposta la chiusura di interi ospedali o singoli reparti, anziché prevedere e programmare nuove assunzioni per garantire tale servizio essenziale ai cittadini”. Ad essere colpita è soprattutto la Campania “il cui piano regionale di programmazione della rete ospedaliera, ha previsto la soppressione di diverse strutture e reparti”. “In particolare – evidenziano – è stata disposta la chiusura dei reparti di ortopedia, cardiologia e chirurgia del Presidio Ospedaliero di Roccadaspide, struttura di riferimento per un bacino di ben 22 comuni”. Di qui la richiesta di chiarimenti alla Commissione Europea e un invito a “rivolgere una raccomandazione all’Italia per correggere il recepimento della direttiva”. L’appuntamento è per il 19 di questo mese, alle ore 10, per il corteo.
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