Di Massimiliano De Paola Noi della redazione di UNICO, in occasione delle ricorrenze dell’1 e 2 Novembre, ci siamo presi una piccola pausa. Nel frattempo, ovviamente, sul nostro territorio si sono continuate ad alternare notizie belle ad altre meno belle, e oggi ve le voglio raccontare.Del terremoto ormai sappiamo tutti tutto. E’ un po’ come per la Nazionale di calcio, quando si giocano Europei o Mondiali diventiamo tutti ct. Il terremoto del 26 ottobre e quello ancora più forte del 30 ottobre sono stati avvertiti in molte zone dell’Italia. Dal Veneto alla Toscana, da Riccione a Napoli. E a quanto pare si è sentito pure da noi. Me lo hanno confermato alcuni miei conterranei, anche se io stavolta, in tutta sincerità, non l’ho sentito. Sui social network sono state postate tutte le scosse. I talk show sono stati animati da interviste ai terremotati poi diventati sfollati e dai dibattiti tra esperti del settore che hanno cercato di spiegarci cos’è che provoca questo inquietante traballamento che ogni tanto sentiamo sotto i nostri piedi. Anche se siamo molto lontani dall’epicentro, telegiornali e social network hanno contribuito ad alimentare le nostre ansie ed insicurezze per un terremoto anomalo che per la prima volta si è sentito in tutta Italia. I nuovi crolli dell’ultima scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre nei luoghi già colpiti dal sisma del 24 agosto e del 27 ottobre, e l’allarme lanciato da Legambiente secondo cui in Italia quasi il 90% delle scuole sono state costruite senza criteri antisismici, non ci fanno dormire sonni tranquilli. Il terremoto ha relegato in secondo piano quell’emergenza profughi che per mesi interi ha riempito le pagine di tutti i giornali. Intanto anche sul nostro territorio si stanno organizzando tavoli per spiegare le ragioni del Si o del No al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Qualcuno aveva prospettato persino un eventuale rinvio del referendum proprio per dare priorità e centralità alle problematiche dei terremotati. Il referendum si farà il giorno prefissato. Per ribadirlo è sceso in campo addirittura il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma tra tante notizie che portano ansia e preoccupazione, ce n’è una che porta sollievo e speranza. E’ la notizia più bella di questi ultimi giorni! 175 mila giovani imprenditori tra i 15 e i 29 anni ce la fanno puntando su web e turismo. Combattono la crisi offrendo sul mercato servizi avanzati alle imprese, informatica, ma anche ristorazione, per edilizia, ambiente, agricoltura e turismo. Li ha fotografati una indagine del Censis, che è stata commissionata da Confcooperative. La sigla che li individua è «Eet», acronimo di «Employed-educated and trained» (occupati, formati e qualificati) e sono il contrario dei «Neet» (che non lavorano e non studiano). Tra i titolari d’impresa il 24,7% è presente nel Nord Ovest, il 15,7 nel Nord Est, il 18,5 nelle regioni centrali, mentre vive nel Mezzogiorno il 41,1%. Dall’indagine si scopre che, anche se la disoccupazione giovanile in Italia è molto preoccupante, ci sono segnali di speranza. Chi è istruito, ha una laurea o si è ben formato, riesce a trovare una buona collocazione nel mercato del lavoro, anche nel Mezzogiorno. I giovani poi, molti dei quali sono nativi digitali, hanno più facilità di creare imprese nei settori innovativi. L’analisi ci dice che ci sono germogli di ripresa e segnali di vivacità da incoraggiare e perseguire. Inoltre, secondo il Censis va ribadita l’importanza della formazione. La formazione continua è volta a migliorare il livello di qualificazione e di sviluppo professionale delle persone che lavorano, assicurando alle imprese e agli operatori economici sia pubblici che privati, capacità competitiva e dunque adattabilità ai cambiamenti tecnologici ed organizzativi. Altra bellissima notizia per il nostro territorio riguarda la graduatoria regionale dei GAL che portano in dote diversi milioni di euro. Primo in graduatoria il GAL Vallo di Diano, secondo il GAL Cilento Regeneratio e quarto il GAL I sentieri del Buon Vivere. Mi sembra un ottimo risultato quello raggiunto dai 3 GAL salernitani classificatisi in 3 dei primi 4 posti della graduatoria per l’ottenimento dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020. Un risultato impensabile se viene considerato il punto da cui si è partiti con l’ipotesi di accorpamento con altri GAL Campani e le notizie fuorvianti di difficoltà nel raggiungimento dell’obiettivo. Tutte le difficoltà sono state superate grazie ad un intenso lavoro di giovani del territorio che, nel mese di agosto sono stati impegnati in un tour de force per raccogliere le istanze provenienti dalla popolazione. Pochi giorni a disposizione per parlare con le persone, ascoltare le loro idee e raccoglierle in un unico progetto. Altro elemento che ha portato al successo, è stata la grande sinergia e collaborazione che si è registrata. Ora parte una nuova fase che, ancora una volta coinvolgerà il territorio e lo renderà partecipe delle opportunità di investimento. E’ importante che la somma imponente dei finanziamenti venga utilizzata totalmente e, soprattutto, vengano investiti in progetti e lavori che apportino realmente sviluppo e crescita per l’intera area e per chi in questa area vuole vivere e costruire il proprio futuro. Le notizie sono tante, alcune belle ed altre brutte, il nostro compito è quello di raccontarle fotografando la realtà dei fatti.
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